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Se in Superbike il dominio di Alvaro Bautista ha reso le gare poco avvincenti, al contrario la Supersport ci ha sino ad ora regalato gare molto combattute e dal risultato incerto sino all’ultima curva.
In Australia ha vinto Randy Krummenacher, mentre a Buriram è stato Jules Cluzel a prevalere, ed ora i due sono a pari merito in testa alla classifica di un campionato che si prospetta molto interessante, con almeno sei-otto piloti in grado di vincere gare e campionato.
C’è molta Italia nel campionato delle 600, ad iniziare ovviamente dal team tutto tricolore MV Agusta Reparto Corse, che schiera due F3 675 affidate al veterano Raffaele De Rosa ed al debuttante (in SS) Federico Fuligni, che proviene dalla Moto2.
Negli anni passati il punto dolente della moto italiana era l’affidabilità, ma la squadra capitanata da Andrea Quadranti quest’inverno ha lavorato sodo per migliorare questo aspetto, ed i risultati si sono già visti.
Purtroppo a Phillip Island entrambi i piloti sono stati vittime di cadute in gara, mentre a Buriram Raffaele ha concluso al quinto posto, appena alle spalle del gruppo di testa. Un sasso che ha colpito il radiatore dell’acqua ha invece causato una seconda, sfortunata caduta per Fuligni.
In attesa di maggior fortuna, e di circuiti più favorevoli alla moto italiana, a tenere alto il tricolore ci pensa il team Bardahl Evan Bros. di Ravenna, che quest’anno ha riconfermato Randy Krummenacher ed ha riabbracciato il “figliol prodigo” Federico Caricasulo.
I due in Australia hanno dominato le prove, ed in gara solo un malinteso con il team nel cambio gomme obbligatorio ha rovinato quella che sarebbe stata una clamorosa doppietta per la squadra italiana.
Tra il vincitore Krummenacher e Federico si è inserito Jules Cluzel, che in Thailandia ha poi vinto proprio davanti allo svizzero ed all’italiano.
Bardahl Evan Bros e GMT94 hanno sino ad ora monopolizzato il podio della SS: la squadra francese ha debuttato nel mondiale Supersport lo scorso anno proveniente dal mondiale Endurance, campionato nel quale si è laureata più volte campione del mondo anche con il nostro Niccolò Canepa.
Alla ricerca di nuovi obiettivi, il proprietario della squadra Christophe Guyot, ha deciso di spostare il suo team nel mondiale delle derivate iniziando dalla Supersport, per poi tornare, nel giro di qualche anno, in quella Superbike alla quale aveva già partecipato nei primi anni 2000. Da notare come quest’inverno sembrasse che il candidato a far compagnia al confermato Corentin Perolari nel team GMT94 fosse proprio Caricasulo, che invece ha poi optato per un ritorno nella squadra che in passato lo aveva fatto debuttare nel mondiale, dopo avergli fatto vincere un titolo italiano ed averlo quindi schierato nel campionato Europeo SS 600.
Anche nel team ufficiale Kawasaki si parla italiano, e a portare in pista le ZX-6R sono i due piloti del team Kawasaki Puccetti Racing: il giapponese Hikari Okubo ed il francese, già campione del mondo SS nel 2017, Lucas Mahias.
Il ritiro del "Sultano" Kenan Sofuoğlu, cinque volte campione del mondo, ed una moto che lo scorso anno era sembrata inferiore alle velocissime Yamaha, hanno reso difficile il lavoro dei tecnici di Manuel Puccetti, che però, dopo aver confermato Okubo, è riuscito ad inserirsi nella trattativa tra Mahias e la Casa dei tre diapason e ha portato in Kawasaki il talentuoso pilota francese.
Nelle prime due gare Lucas ha fatto molta fatica ad adattarsi alla sua nuova moto: dodicesimo a Phillip Island, l'ex campione del mondo avrebbe senza dubbio potuto fare una gara migliore in Thailandia, ma da un controllo è emerso che la sua gomma posteriore era stata gonfiata in modo insufficiente, ed il francese ha dovuto partire dall’ultima posizione in griglia.
Scattato come un ossesso dal fondo dello schieramento, Mahias ha rimontato sino alla settima posizione finale. Per la cronaca, sembra che la bassa pressione del suo pneumatico posteriore sia stato causato dal cattivo funzionamento di uno dei manometri utilizzati dal suo team. La squadra di Puccetti si è consolata con il sesto posto di Okubo, miglior risultato del giapponese da quando corre nel mondiale Supersport.
Tra i piloti sopra citati dovrebbe uscire il campione del mondo Supersport 2019, ma non mancano gli outsider, tra i quali l’ex MotoGP Hector Barberá, la promessa austriaca Thomas Gradinger e l’ex Moto3 Isaac Viñales, tutti su Yamaha.
Con il team Pedercini e la Kawasaki corre il nostro Ayrton Badovini, al quale nelle gare europee verrà affiancato l’inglese Kyle Smith.
Minori speranze sembra avere chi, come il team Gemar Ciociaria Corse dei fratelli Lorini, ha scelto Honda per i propri piloti, che sono l’italiano Alfonso Coppola e il tedesco Stange. C’è anche una donna che corre in pianta stabile nel campionato, ed è la spagnola Maria Herrera, che in Thailandia ha conquistato il suo primo punto mondiale.