Niccolò Canepa ha deciso di fermarsi, ma dopo il Bol d’Or

Niccolò Canepa ha deciso di fermarsi, ma dopo il Bol d’Or
E’ in testa alla classifica mondiale EWC e naturalmente sarebbe bello chiudere con il terzo titolo della specialità. Ha soltanto 36 anni, una bella carriera alle spalle, e avrà un ruolo importante nella direzione sportiva Yamaha per SBK ed Endurance
6 settembre 2024

E così Niccolò Canepa ha deciso di fermarsi. Con un comunicato congiunto, Yamaha e il pilota genovese hanno annunciato che basta così, il Bol d’Or della prossima settimana sarà l’ultima gara per Niccolò. A 36 anni è pronto per una nuova avventura: avrà un ruolo (ancora non si dice quale) nella direzione sportiva Yamaha in SBK e nell’EWC.

“È stato un viaggio fantastico! Ho iniziato a correre con le minimoto quando avevo solo 9 anni - scrive Canepa - e a 19 ero già in sella a una MotoGP. Sono stato fortunato; certo, ci sono stati momenti difficili, ma da bambino non avrei mai immaginato di avere così tanto successo e di divertirmi così tanto. Ho dato tutto alle corse, ma ho ricevuto molto più di quanto mi aspettassi e ho vinto due titoli EWC e uno in Superstock. Spero che dopo il Bol d’Or potremo arrivare a tre titoli EWC. Ho avuto l’opportunità di correre in molti campionati, come MotoGP, WorldSBK, EWC, WorldSSP, Moto2 e MotoE. Sono contento di ciò che ho ottenuto“.

E non potrebbe essere altrimenti. Personalmente ho sempre invidiato Niccolò Canepa. In ambito sportivo intendo: è stato il primo pilota italiano a vincere il Bol d’Or, nel 2017, e poi è stato il primo a conquistare il titolo mondiale endurance, il primo a vincere le 24 Ore più importanti da Le Mans a Spa-Francorchamps. Non so cosa avrei dato per fare altrettanto: negli anni Settanta ho partecipato con passione a quelle gare, ho sfiorato la vittoria a Spa, so cosa significa e quanta soddisfazione può dare il successo assoluto in una 24 Ore...

Un pilota sa quando fermarsi

Canepa assicura che un pilota sa quando è il momento di fermarsi.

"Il momento perfetto per ritirarsi sarà dopo il Bol d’Or. Certo, mi mancheranno le corse, i miei compagni di squadra e la mia R1, ma penso che sia il momento giusto. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato durante la mia carriera, in particolare la mia famiglia. E’ stato un piacere incontrare così tante persone e la prossima avventura mi vedrà indossare ancora il blu Yamaha"

Oggi Niccolò è anche il collaudatore per Yamaha in Superbike ed è il coach dei piloti Yamaha Rea e Locatelli. E’ nato a Genova nell’88, erede della scuola dei piloti come Burlando e Bertarelli, Genova che ha in Riccardo Rossi l’ultimo esponente. Minimoto, l’esordio a soli 14 anni su una 600, il titolo mondiale Superstock 1000 nel 2007 e i due meravigliosi titoli mondiali endurance del 2017 e del 2023, con ben tre secondi posti…

Bisogna qui ricordare anche le sue esperienze in MotoGP con la Ducati nel 2009 (8° in GB il suo miglior risultato), in Moto2 nel 2010, in MotoE per tre stagioni (con un podio in Francia nel 2022), e naturalmente in SBK dal 2012 fino al 2018 con numerosi piazzamenti.

E' pilota ufficiale Yamaha dal 2016: il team di riferimento era allora GMT94, concluse il suo primo campionato del mondo al secondo posto, a un solo punto dal titolo. Canepa è in testa alla classifica mondiale anche in questa stagione 2024: dopo il secondo posto alla 24 Ore di Le Mans di aprile, la vittoria nella 8 Ore si Spa a giugno, il secondo posto alla 8 Ore di Suzuka a luglio. L’equipaggio è composto da Canepa, Fritz e Hanika. Manca soltanto la quarta prova, il Bol d‘Or: il team Yart-Yamaha è primo in classifica con 116 punti, a 110 insegue da vicino la Suzuki di Yoshimura Sert Motul

Per chiudere, non è corretto ignorare quella brutta faccenda del Mugello: tanti anni fa Niccolò fu citato in giudizio con l’accusa di aver fatto cadere un pilota amatore, nel settembre 2013, strizzando la leva del freno anteriore sulla moto di costui. Canepa si difese sostenendo di avere toccato soltanto il braccio dell’altro motociclista ed è doveroso precisare che la causa si concluse con la sua assoluzione.

E’ stata una pagina molto amara della carriera del genovese, che sui social fu immancabilmente processato e condannato con veemenza. Si può facilmente immaginare come ci abbia sofferto un pilota che, per tutti coloro che lo hanno conosciuto davvero, è stato un esempio di correttezza e passione.

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