Nico Cereghini: “Toprak e la Yamaha perfettamente accordata”

Nico Cereghini: “Toprak e la Yamaha perfettamente accordata”
Casa dei tre diapason: così viene definita la Yamaha che è leader mondiale nella produzione degli strumenti musicali. Non è un caso se le sue moto sono le più armoniose. Il turco, e Quartararo, hanno saputo trovare gli accordi giusti
22 novembre 2021

Ciao a tutti! Qualche mese fa avevo scritto che il turco, Toprak Razgatlioglu, ha un controllo assoluto della moto e un magnifico stile di guida. Mi era piaciuto sottolineare come sia ben sistemato sulla sua R1 Yamaha, come non abbia bisogno nemmeno di spostare i piedi dalle pedane dentro la curva: sempre perfettamente centrato, elegante ed essenziale in tutti i suoi movimenti. Da guardare mi è sembrato subito un campione, adesso lo è a tutti gli effetti.

Ha fatto la differenza, come si dice. Tre vittorie l’anno scorso, tredici quest’anno, e la Yamaha ha trovato -e lo ha trovato in fretta- un secondo grande protagonista. Fabio Quartararo campione 2021 in MotoGP, Toprak numero 1 in Superbike: questa è stata una stagione straordinaria per la casa dei tre diapason, con due campioni del mondo che interpretano alla perfezione la filosofia di marca. Perché magari sarà soltanto un caso, ma io dico di no: la Yamaha, leader mondiale nella produzione di strumenti musicali, fa le moto più armoniose e direi addirittura… le più ballabili.

Lo diciamo spesso anche nel nostro DopoGP: la R1 riflette in MotoGP quello che è sempre stato il DNA della marca, fin dalle 500 due tempi. Le Yamaha da GP non sono mai state le più potenti della categoria, anzi quasi sempre sono le più lente del gruppo; ma sono anche le più agili, le più intuitive da portare al limite, storicamente le più facili da approcciare. Era lenta la YZR 250 di Luca Cadalora a fine anni Ottanta: quando arrivava il turno del velocissimo Salzburgring il modenese si disperava, ahi, chissà che paga. E poi regolarmente si metteva in scia alla moto più veloce e vinceva lui.  

Le Yamaha sono moto perfette per la guida dolce. Se sei un pilota che ama la fluidità quella è una moto che ti premia sempre. Anche Fabiò danza sulla moto, anche il francese guida con molta eleganza. Quartararo stacca forte ma non lo vedi scomporre la moto, entra rapido in curva e poi mantiene tanta velocità sfruttando la geometria della sua MotoGP. Toprak guida altrettanto bene.

Tornando a Toprak e alla SBK, l’ultimo pilota a vincere il titolo con una Yamaha era stato Ben Spies dodici anni fa, nel 2009; lo statunitense aveva letteralmente dominato la stagione conquistando la metà delle vittorie disponibili, e la sua carriera nel mondiale pareva appena cominciata. Poi ricordiamo tutti come andò dal 2010 in MotoGP. Tra sfortunate rotture meccaniche e cadute anche pesanti, con le spalle in disordine e il morale a pezzi Ben sparì mestamente di scena alla fine del 2013. Un talento sfumato.

Che farà il pilota turco? Toprak ha già confermato che nel 2022 sarà lì a difendere il suo fresco titolo, dopotutto in SBK c’è un sei volte campione del mondo che non ha alcuna intenzione di mettersi in pensione. Ma in MotoGP Razga fa gola a tanti, la top class è un bel miraggio, un pilota di quel Paese lì non si è mai visto e le moto competitive oggi abbondano. Il ragazzo ha classe, carattere, ambizione e un manager sveglio. Facile prevedere che non si accontenterà delle derivate. Lo vedo vincente anche in MotoGP, dipende solo dal percorso che lo attende.

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