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I primi due round della MotoGP e del mondiale Superbike sono stati un vero trionfo per Ducati, che delle dieci gare che si sono disputate ne ha vinte otto, lasciando agli avversari solo due gare sprint: quella di Mandalika vinta da Toprak Razgatlioglu con la Yamaha e quella di Rio Hondo, vinta da Brad Binder con la KTM.
In Superbike il dominio delle rosse è legato ad un solo pilota: Alvaro Bautista. Lo spagnolo ha iniziato la stagione come aveva concluso l’anno precedente, e cioè vincendo.
Alla fantastica tripletta di Phillip Island ha fatto seguito la doppietta in Indonesia. Il campione del mondo 2022 ha attualmente un passo gara che nessuno riesce a contrastare, e solo una caduta nella Superpole Race di Mandalika ha impedito che Alvaro fosse a punteggio pieno.
Dopo due round la classifica generale parla chiaro: Bautista ha 37 punti di vantaggio su quello che sembra il suo più acerrimo (unico?) rivale Razgatlioglu, 42 sulla rivelazione Andrea Locatelli e oltre 60 sulla coppia di giovani piloti Ducati composta da Axel Bassani e Michael Ruben Rinaldi. Non è esagerato parlare di crisi per Jonathan Rea, già a 68 punti dal leader spagnolo.
Ducati ha sino ad ora dominato anche in MotoGP, ma in modo ancora più evidente. Se in SBK tutto è legato a Bautista, nella classe regina delle derivate sono stati due i vincitori con la Desmosedici: Francesco Bagnaia e Marco Bezzecchi, che hanno vinto tre delle quattro gare sino ad ora disputate.
Per comprendere come in GP il predominio della casa di Borgo Panigale sia ancora più evidente, basta scorrere la classifica generale del campionato che vede quattro piloti Ducati nelle prime quattro posizioni e a comandare non è il campione del mondo Bagnaia bensì la rivelazione Bezzecchi. La rossa a due ruote non va forte con un solo pilota, ma tutti i piloti Ducati sono assoluti protagonisti, come confermato dai 9 podi ottenuti sui 12 sino ad ora assegnati.
Da rilevare infine che mentre in SBK le Case giapponesi sono competitive ed in grado di contrastare la Casa italiana, nella classifica generale della MotoGP il primo pilota a non guidare una moto europea è Franco Morbidelli, solo nono davanti al compagno di marca Fabio Quartararò. Tanta Ducati, molta Europa, ben poco Giappone.