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La pista di Donington Park è una di quelle dove, per fortuna, il pilota può ancora fare la differenza. Una pista old style o British style che dir si voglia, che da ora in avanti dovremo chiamare DoningTom Park viste le tre doppiette consecutive di Tom Sykes. Un record.
Spettacolare la sua lotta con Rea in Gara1. I due se ne le sono date di santa ragione, infilandosi in ogni minimo spiraglio lasciato libero dal proprio avversario e facendo letteralmente a spallate. Un duello pieno di significati, nel quale Sykes ha voluto gridare in faccia al suo compagno-rivale che da ora in avanti per vincere dovrà fare i conti con lui. Chi parlava di sudditanza psicologica o di un Tom annichilito dal cannibale Rea è stato seccamente smentito. La verità era molto più semplice e meno cervellotica di quanto si potesse pensare. Rea si era adattato subito alla sua nuova moto, mentre per Sykes c’è voluto del tempo per modificare il suo stile di guida ed adattarlo ad una Ninja diversa rispetto a quella che lo stesso Tom, con tanto lavoro, aveva sviluppato e reso competitiva.
Che a vincere sia Rea oppure Sykes comunque sempre di Kawasaki si tratta. Gli altri stanno a guardare. Si è parlato tanto del nuovo regolamento che sulla carta avrebbe dovuto favorire la Ducati, ma che all’atto pratico ha solo reso meno competitiva l’Aprilia. Facile gettare la croce addosso ad Haslam e a Torres, ma la RSV4 del 2015 non è quella che dominava negli anni precedenti e che ha permesso ad un buon pilota come Guintoli di vincere un titolo mondiale. Prima con il solo Rea ed ora anche con Sykes, la Kawasaki si è saputa adattare perfettamente alle nuove regole, mentre la Ducati si è migliorata ma ha mantenuto ovviamente i limiti del bicilindrico e l’Aprilia ha dovuto fare un significativo passo indietro.
Suzuki e Honda non sono della partita e non lo saranno sino a che in Giappone non decideranno di investire maggiormente sulla Superbike. Grandi progressi invece per BMW e per un team solo in parte ufficiale, che però può contare su tecnici italiani di valore e su di un Badovini che si è inserito alla perfezione nella sua nuova squadra e ha dimostrato che questa S 1000 RR 2015 ha del potenziale.
Su di una pista favorevole al proprio pilota, abbiamo visto a tratti nei quartieri alti della classifica anche la MV, che però se vuole fare sul serio deve accelerare la realizzazione della nuova F4. Questa più di tanto non può fare.
Nel mondo parallelo dei privati continuano a stupire Baiocco e Ramos, deludono il semi-ufficiale Salom e l’argentino Mercado, mentre Canepa sembra essere caduto dalla padella alla brace.
Tom Sykes -10 e lode
Come lui stesso ha dichiarato, a casa sua Tom ha fatto l’en plein, conquistando la Superpole, le due gare e facendo segnare il nuovo record della pista. In gara uno ha fatto capire a Rea che oggi avrebbe vinto lui, a qualsiasi costo. Esaltato dalla prima affermazione dell’anno, in gara due ha tenuto un ritmo mostruoso che ha spazzato via i suoi avversari. Sbaglia chi pensa che quello di Sykes sia un fuoco di paglia. Il suo campionato è iniziato qui e da ora in avanti ne vedremo delle belle. Peccato solo che per il titolo non ci siano più speranze.
Jonathan Rea – 9
Deve essergli pesato molto lasciare via libera a Sykes, ma la ragione ha prevalso sull’orgoglio. Johnny lotta per il titolo mondiale, Tom no. Quando ha capito che il suo compagno di squadra avrebbe provato a stargli davanti anche a costo di cadere, Rea ha dimostrato una grande maturità, portando a casa un secondo posto che gli consente di mantenere oltre i 100 punti il suo vantaggio in classifica. Bravo e fortunato, visto il suo numero da rodeo in gara due, che solo per miracolo non si è trasformato in una caduta.
Chaz Davies – 8,5
Ancora una volta Chaz ha dimostrato che nessuno come lui sa portare a casa il risultato. Due terzi posti dietro alle irraggiungibili Kawasaki sono su un risultato di tutto rispetto per questo algido gallese che si lamenta poco, ma che da sempre il massimo. Otto podi in dodici manche sono un bel bottino e senza i problemi tecnici che lo hanno fermato a Imola sarebbe probabilmente secondo in classifica.
Leon Haslam – 7,5
Non bastano due costole incrinate a fermare il leonino Leon. Lavora duro con il suo team nelle prove, sino a che non trova un assetto accettabile per la sua RSV4, che gli permette di stare con i primi. Di più non si poteva fare e se non altro vince il duello con Giugliano in gara 2.
Davide Giugliano – 6
Doveva essere lui l’anti Kawasaki, ma i problemi di grip della sua Panigale lo hanno relegato al ruolo di comparsa. E questo lo ha fatto arrabbiare molto. Sperava di lottare con Sykes e Rea ma si è trovato a lottare con Haslam. Ed ha perso. Ora deve resettare l’hard disk e ripartire da Portimao. Può ancora darci molte soddisfazioni.
Ayrton Badovini – 7,5
Con lui la S 1000 RR va davvero forte e se non fosse rovinosamente caduto nelle libere di sabato mattina, distruggendo la moto buona, sarebbe partito più avanti e avrebbe potuto fare ancora meglio. Quinto e nono (a causa di una sbandata che in gara due ha posto fine alla sua rimonta) sono due ottimi risultati per un pilota che è salito su questa moto solo poco più di un mese fa.
Alex Lowes – 7
Quinto in Superpole e due volte sesto in gara. Corre sulla sua pista e questo lo avvantaggia, ma lo fa con una Suzuki e questo lo svantaggia. Il ragazzo mostra del talento che gli dovrebbe consentire di trovare una moto migliore per il prossimo anno. Per ora spreme come un limone la sua vetusta GSX-R1000, anche se di succo non ne esce molto.
Jordi Torres – 5
Non riesce ad adattarsi alla pista inglese. Non riesce ad adattarsi alla RSV4. Non riesce ad adattarsi alla guida di una Superbike. E siamo quasi a metà campionato. Lo spagnolo può fare di più, ma deve farlo ora.
Sylvain Guintoli – 6
I suoi risultati (due volte ottavo) ci mostrano quale sia il reale valore della sua Honda. Il campione del mondo 2015 ha capito che difficilmente si potrà fare di più e si sta adeguando. Sembra impossibile ma a mamma Honda della Superbike non importa più di tanto. Tristezza.
Michael VD Mark – 5
Questa mattina Michael si sveglierà a casa sua in Olanda e penserà di aver fatto un brutto sogno. Caduto, ritirato e squalificato. Cosa avrebbe potuto fare di peggio?
Leon Camier – 7
Il cuore oltre l’ostacolo. Davanti al suo pubblico e sulla sua pista preferita Leon da il massimo e porta la MV in alto come non mai. Settimo in Superpole, nono in gara uno, non si accontenta e cade in gara due. Ecco il pilota sul quale MV potrà contare per sviluppare la sua nuova F4 (ma quando arriva?)
Leandro Mercado – 4,5
Non aver paura Tati, sino al prossimo anno a Donington non ti ci portano più.