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Quella di Laguna è una pista davvero tosta, dove il talento ed il coraggio dei piloti possono fare la differenza. Onore a Davies quindi che con una doppietta porta la Ducati in Paradiso e riesce finalmente a mettersi alle spalle il dream team Kawasaki. Ma dietro a queste due vittorie non c’è solo la fantastica prestazione di Mr.Ice, ma il lavoro di un’intera azienda che si sta impegnando e sta investendo molto sulla Superbike. Quando nel 2011 la casa di Borgo Panigale decise di ritirarsi dal mondiale delle derivate dalla serie, non lesinai le critiche nei confronti di chi, a mio parere, stava rinnegando il proprio passato. Così come fui critico allora, devo ora riconoscere che da qualche anno la Ducati è tornata a credere in questo mondiale ed il frutto di tanto impegno, di continui investimenti è di tanti test stato raccolto nelle due gare di Laguna Seca. Dispiace solo che nel giorno del trionfo Ducati si debba segnalare la brutta caduta di Giugliano, che per fortuna si è risolta senza gravi conseguenze fisiche per Davide.
La Kawasaki (dopo aver confermato entrambi i suoi piloti anche per il prossimo anno) perde una battaglia, ma non certo la guerra e Sykes può finalmente sorridere, per aver concluso entrambe le gare davanti a Rea. Il nordirlandese però, dall’alto del suo enorme vantaggio in classifica, si accontenta volentieri di questi due terzi posti.
Anche in casa Aprilia quello che viene considerato il secondo pilota ha preceduto la prima guida. Torres ha tirato fuori le unghie, ma comunque non è andato oltre due buoni piazzamenti, a conferma che l’attuale RSV4 rappresenta la terza forza in campo, dopo Kawasaki Ninja e Ducati Panigale. In attesa di vedere se Biaggi potrà compiere un miracolo malese.
BMW e Suzuki brillano solo in una manche, grazie ai due sesti posti di Lowes in gara uno e di Badovini nella seconda, ma il divario con le tre grandi del campionato è ancora molto ampio, specialmente per quanto riguarda la casa di Hamamatsu, che può contare solo sul giovane inglese e non sul fantasma di De Puniet.
Il settimo posto è il massimo che ci si possa aspettare dai piloti Honda, in attesa di capire se il più grande produttore di moto al mondo abbia ancora intenzione di accontentarsi di fare da comparsa in Superbike. Due decimi posti per la MV, che non riesce a fare il salto di qualità, nonostante un bravissimo Camier. Alti e bassi tra i privati Ducati. Ci si aspettava di più da Canepa, ma alla fine il più consistente è stato invece Mercado, mentre Baiocco ha fatto fatica ad andare a punti.
Doppio ritiro per Salom con la sua Kawasaki semi ufficiale. Quello che doveva essere l’anno della svolta per il team Pedercini, si sta tramutando invece in una cocente delusione. Al contrario sta andando oltre ogni aspettativa, nella stagione del suo debutto in Superbike, il team GoEleven, costantemente a punti con Ramos. E va detto che lo spagnolo non solo è al suo primo anno in questo campionato, ma non conosce quasi nessuna delle piste.
Chaz Davies - 10 e lode
Superpole e doppietta in gara. Il gallese della Ducati riesce dove in molti avevano fallito, regalando la terza vittoria alla tanto discussa Panigale. Chaz è come sempre poco fumo e tanto arrosto e sbatte questo trionfale weekend in faccia a chi non lo riteneva un campione. Speriamo che con queste due vittorie Davies si sia assicurato la riconferma in Ducati.
Tom Sykes – voto 9
“Sarai anche il dominatore del campionato, ma se voglio ti tengo dietro”. Questo significava il ghigno con il quale Tom si è presentato per due volte sul podio californiano. Al di la delle battute, Sykes e Rea ci hanno regalato un bel duello in famiglia, con tutto il loro miglior repertorio fatto di staccate e contatti di gomito a 200 e oltre km/h. Tom ha capito che ormai non ha nulla da perdere e punta alla vittoria di tappa. Ci mette sempre l’anima, specialmente quando si tratta di precedere Johnny.
Jonathan Rea – voto 8
Il tuo compagno di squadra è il tuo primo avversario. Mai come in questo caso questo detto si è rivelato esatto. Sykes non gli ha regalato nulla. Anzi. Su di una pista dove è difficile superare, Rea avrebbe dovuto rischiare troppo per poi portare a casa un secondo posto che non avrebbe cambiato quasi nulla per il campionato. Ragionare e prendere le decisioni migliori fa parte del bagaglio di un campione. Il pilota arrembante di qualche anno fa, quello che rischiava e cadeva spesso, è ormai solo un lontano ricordo.
Davide Giugliano – voto 6
Sul giro secco della Superpole ormai ha pochi avversari, ma in gara la musica è diversa. Nella prima Torres gli fa da tappo, lui si innervosisce e quando finalmente si libera dello spagnolo, il podio è ormai irraggiungibile. In gara due il patatrac. Una caduta tremenda che ricorda quella di Phillip Island. Per fortuna Davide non ha riportato conseguenze dal punto di vista fisico. Per quanto riguarda il morale aspettiamo Sepang.
Jordi Torres – voto 7,5
Lupin ha finalmente imparato ad utilizzare la gomma da tempo e si è preso la prima fila. In gara fa tutto bene e vince la battaglia con Haslam. Ora tutti dicono che Laguna si adatta al suo stile di guida, ma prima di venerdì lui l’aveva vista solo sui video giochi. L’Aprilia deve pensarci tre volte prima di sostituirlo (ammesso che a Noale sappiano cosa vogliono fare in Superbike il prossimo anno).
Leon Haslam – voto 5,5
Giornata grigia per il generoso Leon. Nella sua 200ma gara in SBK commette un errore e cade, mentre in quella successiva perde il duello con il suo compagno di squadra nella seconda. Questa volta non ha nemmeno l’alibi di eventuali problemi fisici. E a Sepang si troverà nel box un avversario ancora più tosto. Tempi duri per i troppo buoni.
Sylvain Guintoli – voto 6,5
Fa quello che può con la poco competitiva CBR e va anche in terra a causa di un malinteso con Lowes. Quest’anno i primi li vede solo da lontano, ma lui non si perde d’animo, confermandosi un grande professionista, in attesa di una sistemazione più consona ad un campione del mondo.
Alex Lowes – voto 6
Come spesso gli capita l’inglesino va a corrente alternata e quando non sbaglia lui ci pensa il suo team, che lo fa rientrare per montare delle improbabili gomme rain. Si vocifera che Alex potrebbe essere una delle pedine pregiate del mercato piloti, ma a dire il vero per ora non ci ha esaltato troppo. Anche se farlo con la Suzuki non è certo cosa facile.
Ayrton Badovini – voto 6,5
Alti e bassi per lui e per la sua BMW. Vince la prima Superpole , ma poi un problema tecnico lo costringe all’ultimo posto nella seconda. Ancora problemi in gara uno, mentre nella seconda parte male ma poi fa una rimonta alla Speedy Gonzales (il suo simbolo). Se a Monaco di Baviera decidessero di investire di più sulla Superbike………..
Leandro Mercado – voto 5,5
Va male in prova (si rompe anche un dito del piede in una brutta caduta) ma poi in gara si ricorda di aver già corso a Laguna (AMA) e porta a casa due risultati positivi. Non è stato un weekend esaltante per l’argentino, dal quale ci aspettiamo di più.
Niccolò Canepa – voto – 6
La pista è una delle sue preferite e in prova fa grandi cose. La sua Panigale lo lascia a piedi nella prima manche e lui nella seconda spinge forte, ma è solo ottavo. E’ soltanto alla seconda gara con la moto del team Altea, ma questa è stata per lui un’occasione persa.