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Il campionato mondiale Superbike è ufficialmente riaperto. La doppietta di Chaz Davies è di quelle che non lasciano dubbi ed ha dimostrato che le vittorie di Aragon non erano un fatto isolato e ristretto ad un tracciato dove da sempre Davies detta legge con qualsiasi moto (era andato a podio anche con BMW e Aprilia), ma che aveva ragione Rea quando nel dopo gara spagnolo ci confidò: «Ci dobbiamo dare una mossa, perché la Ducati è cresciuta tanto». Quella che sembrava solo una dichiarazione di comodo, quasi a giustificare il dominio del gallese nelle due gare aragonesi, a Imola si è rivelata una sacrosanta verità. Ducati non ho solo colmato il gap che la separava dalla Kawasaki, ma è riuscita addirittura a superarla.
«Ora la mia Ducati va forte in tutti i circuiti». Questa è stata la dichiarazione di Davies appena sceso dal podio. Chaz ha lanciato il guanto di sfida a Johnny. Ora per il titolo ci siamo anche noi.
La lotta tra i Titani Kawasaki e Ducati fa sembrare piccole tutte le altre moto, che invece stanno crescendo gara dopo gara, anche se sono ancora lontane dalle dominatrici di questo campionato. Ci riferiamo a BMW, MV ed Aprilia. In mano ai tecnici del team Althea la S1000RR sta scoprendo pregi e difetti. I primi vengono esaltati ed i secondi si studia come eliminarli anche se il più grande, la scarsa competitività sul bagnato, non sarà facile da risolvere. Nel box della MV non si fanno miracoli, ma si lavora alacremente dallo scorso anno sulla distribuzione dei pesi, sulla potenza del motore e soprattutto sul peso e sulla maneggevolezza della F4. Per quanto riguarda invece l’Aprilia il problema riguarda i piloti e la squadra che, come sappiamo, solo in Australia si è ritrovata tra le mani una moto senza dubbio prestazionale, ma non facile da mettere a punto. E con un De Angelis a mezzo servizio a causa dei suoi problemi fisici, il peso dei risultati è sulle spalle del rookie Savadori, che per fortuna dimostra di averle molto robuste.
La Yamaha, momentaneamente orfana di Guintoli, prosegue tra alti e bassi e sia il francese che il suo alterno compagno di colori dimostrano come la strada che separa le moto della casa di Akashi dal vertice della classifica si ancora molto lunga.
E a proposito di alti e bassi che dire della Honda, che è passata dalle gioie di Assen ai dolori di Imola? Qual è la vera CBR quella vista ad inizio stagione ed in Olanda o quella di Imola? Lo sapremo nelle prossime gare, che ci diranno anche se Davies continuerà a rosicchiare punti a Rea o se invece il nordirlandese saprà reagire da campione del mondo. Certo le due di Imola non sono state gare spettacolari anestetizzate dalla prepotente supremazia di Super Chaz. Ma lo spettacolo lo ha fatto il pubblico che ha gremito le colline e le tribune dell’autodromo dedicato a Enzo e Dino Ferrari, nonostante il meteo non sia stato del tutto favorevole. In tutto sono stati oltre 68.000 gli appassionati che in questo weekend hanno fatto sentire il loro calore ai piloti della Superbike.
Ecco le nostre pagelle ai protagonisti delle gare di Imola.
Chaz Davies – voto 10 e lode
Un voto che va stretto a Super Chaz che ha chiuso in testa tutte le sessioni di prove cronometrate, la sessione di prove libere, si è aggiudicato la Superpole, ha fatto segnare il nuovo giro veloce di Imola, ha abbassato il record della pista in gara 1, ed ha condotto in testa tutti i giri delle due gare di sabato e domenica. Avrebbe voluto anche dare una mano per smontare l’hospitality ma glielo hanno impedito. Recupera 10 punti a Rea, lo ridimensiona e riapre un campionato che tendeva pericolosamente al verde. Semplicemente mostruoso.
Jonathan Rea – voto 9
Il leone è ferito, ma per questo ancora più feroce. Nel dopo gara di domenica aveva uno sguardo cupo, digrignava i denti ed emetteva fumo dalle orecchie. Di certo difenderà il suo vantaggio con le unghie e con i denti e siamo certi che in Kawasaki faranno di tutto per metterlo in condizione di tornare il Cannibale che conosciamo.
Tom Sykes – voto 7,5
La sua rivalità nei confronti di Rea è ben nota a tutti, ma Tom sembra sempre più una tigre di carta che mostra gli artigli ma non graffia. Non ci aspettiamo certo che possa stare vicino a Davies, ma che senso ha tallonare costantemente Rea senza mai cercare di superarlo? Fumoso.
Davide Giugliano – voto 7
Che non sia la sua annata più fortunata lo si capisce in gara uno, quando viene rallentato da un problema allo scarico che lo relega al quinto posto. La domenica perde presto il treno dei primi, ma poi reagisce e chiude con un quarto posto che gli dà morale, così come la prima fila conquistata in Superpole. C’è della luce in fondo al tunnel.
Leon Camier – voto 8
Se la F4 si è trasformata il merito è in gran parte di questo pilota inglese. Un grande professionista spesso sottovalutato, che da due anni lavora a riflettori spenti e crede nel progetto MV. Peccato che la situazione economica della casa madre non consenta al momento la realizzazione di una nuova supersportiva, perché con questo Camier e con questo team sarebbe lecito sognare. I have a dream.
Jordi Torres – voto 7
Il suo talento non va messo in discussione. Ha sposato la causa BMW sapendo che avrebbe richiesto tempo e fatica, ma i frutti sembrano ormai maturi. Due gare fotocopia e due rimonte che lo portano al quarto (miglior risultato stagionale) e settimo posto. Imola gli piace particolarmente e quindi aspettiamo di vederlo su piste a lui meno congegnali, ma la sua salita si fa meno irta e la Superbike sta ritrovando uno dei suoi protagonisti.
Lorenzo Savadori – voto 7,5
Ormai non si può più parlare di sorpresa. Lorenzo mischia grinta e talento e cresce a vista d’occhio. Certo per stare con i primi gli manca dell’esperienza. La stessa che manca al suo team, che come lui è al debutto in Superbike e con la RSV4. Ma sono entrambi sulla strada giusta. Speranza tricolore.
Michael van der Mark – voto 5
Si esalta quando le cose vanno bene e si demoralizza quando le cose vanno male. Difetti di gioventù. Il talento non manca, ma la continuità e la determinazione sì. Non è mica sempre Assen.
Matteo Baiocco – voto 6
Il soldatino della Ducati fa di tutto per non sfigurare davanti ai propri tifosi e ci riesce, spremendo la Panigale privata del team VFT Racing e portandola a raccogliere un po di punti in gara 1. L’impresa non si ripete la domenica perché si deve ritirare per un problema tecnico. Ma Baiocco c’è.
Alex Lowes – voto 5
Non è il pilota più adatto a sviluppare una moto come la R1 che senza Guintoli naviga nelle posizioni di rincalzo. In gara 1 è solo undicesimo mentre riesce a fare un poco meglio in gara 2 e chiude sesto. Alimenta i dubbi di chi non lo vorrebbe confermare nel team Yamaha ufficiale 2017.
Gianluca Vizziello – voto 8
Nel bene o nel male certe cose succedono solo in Superbike. Venerdì Ramos si frattura la mano destra e non può correre. Per non lasciare la sua Kawasaki ferma nel box proprio nella gara di casa, il team GoEleven telefona a Gianluca Vizziello, pilota del CIV Superbike, che vive a Policoro, provincia di Matera. Lui salta in macchina, viaggia tutta la notte, percorre oltre 750 Km, arriva a Imola e alle 8,45 entra in pista con la Ninja numero 40 per l’unico turno di prove libere a sua disposizione (solo 15 minuti). Purtroppo il suo tempo è superiore del 107% del miglior tempo del turno e i giudici dal cuore di pietra, non lo fanno partire in gara 1. Però se nel warm up di domenica riuscisse a qualificarsi potrebbe correre gara2. Gianluca non vuole tornare a Policoro senza aver gareggiato e nel warm up fa segnare il secondo tempo! Parte in gara2 ma scivola in variante bassa nel corso del secondo giro ed è costretto al ritiro. La sera stessa riprende la sua automobile, direzione Matera. Non raccontatela questa storia. Qualcuno potrebbe pensare che ve la siete inventata.