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Rea ha vinto la prima gara del mondiale Superbike 2016 dopo una corsa combattuta e spettacolare che ha messo in mostra il solito coriaceo Davies, un arrembante VdMark ed un Giugliano che ha dimostrato di essersi messo definitivamente alle spalle una stagione difficile. Un Rea implacabile, quasi cinico, che ha messo in atto quanto aveva preparato nelle prove, senza lasciare scampo ai propri avversari. Se si escludono i quattro giri alle spalle della meteora Sykes, il campione del mondo è rimasto sempre in testa, controllando la gara e resistendo all’ultimo attacco di Chaz Davies, che per quanto si è visto in questa prima prova, anche quest’anno dovrebbe essere il suo più temibile avversario. Il gallese della Ducati è partito a missile dalla nona casella ed al quarto giro era già in seconda posizione. Ha resistito al ritmo di Rea ed ha anche provato a superarlo nel corso dell’ultimo giro, ma Johnny ha chiuso tutte le porte.
Il suo compagno di squadra Davide Giugliano è stato della partita sino a pochi giri dalla fine quando ha commesso un piccolo errore che gli ha fatto perdere una decina di metri che poi non è riuscito a recuperare, dovendosi accontentare del quarto posto.
VdMark conquista un meritatissimo podio, dopo aver animato tutta la gara con i suoi sorpassi al limite. Ci ricorda molto Rea nei primi anni di Superbike, quando mostrava sprazzi di classe e di coraggio non comuni. Rispetto allo scorso anno l’olandesino sembra più costante e meno incline all’errore. Se lo confermasse anche nelle prossime gare, la Superbike avrebbe trovato un altro protagonista.
Hayden ha condotto una gara accorta sino al quattordicesimo giro, quando la sua gomma anteriore non gli ha più permesso di tenere il passo dei primi e l’ha fatto precipitare sino al nono posto finale. Un vero peccato perché l’americano se n’era stato in fondo al gruppo di testa, con l’intento di sferrare il suo attacco negli ultimi giri.
Passa il tempo e passano i campionati, ma Sykes non riesce a risolvere un problema che è evidentemente legato al suo stile di guida e che non gli permette di fare più di metà gara con i primi. Oggi la sua condotta di gara è stata inspiegabile, in quanto dopo aver perso contatto con i primi al nono giro, nelle tornate finali ha recuperato parte del terreno perduto, ma quando era ormai troppo tardi.
Guintoli ha fatto tutto quello che la sua Yamaha gli ha permesso, senza commettere errori e l’aver chiuso a 3 secondi da Rea rappresenta per lui e per il suo team un ottimo risultato. Da dimenticare la gara di Lowes che dopo essere stato a lungo con il suo compagno di squadra è caduto nel corso del quindicesimo giro. Grande prestazione di Camier che ha recuperato dalla tredicesima alla settima posizione finale, precedendo Torres e la sua BMW. Lo spagnolo non ha ancora un ritmo così veloce da poter stare con i primi, ma in gara è sembrato in netto recupero rispetto a quanto aveva fatto in prova. Sfortunato il suo compagno di squadra Reiterberger caduto all’ultima curva dell’ultimo giro. Una caduta che metterebbe sotto accusa la Pirelli, in quanto la gomma posteriore della BMW del tedesco presenta un grosso taglio laterale. Si è aperta prima o dopo la caduta?
L’australiano Brookes porta a casa un onorevole decimo posto, davanti a Ramos e ad un bravissimo Savadori. Dopo aver stupito in Superpole, il giovane pilota italiano è rimasto in fondo al gruppone dei primi sino al tredicesimo giro, quando le sue gomme hanno iniziato a deteriorarsi. Ma la sua resta comunque una prestazione davvero sorprendente, così come è stata sorprendente, ma purtroppo in senso negativo la gara del suo compagno di squadra Alex De Angelis, costretto al ritiro a causa di problemi elettronici che rendevano inguidabile la sua RSV4. La wild card Jones, pupillo di Bayliss porta a casa due punti, mentre oltre ai già citati De Angelis, Lowes e Reiterberger anche Fores non ha concluso la gara a causa del dolore causato dalle ferite e dalla frattura ad un dito rimediate nella caduta di ieri.