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La rinnovata e riasfaltata pista di Sepang ha rimescolato le carte e sovvertito quelli che sono stati i valori sin qui espressi da questo mondiale 2016. Se nella prima sessione cronometrata erano state le Ducati a risultare in seria difficoltà, con Davies dodicesimo e Giugliano quattordicesimo, staccati di oltre due secondi dal leader Sykes che sul filo di lana aveva preceduto il compagno di squadra Rea, nella seconda sessione i ruoli si sono invertiti. Le Ducati hanno infatti concluso al quinto ed all’ottavo posto, mentre Rea ha acciuffato il decimo ed ultimo posto valido per la qualifica alla Superpole1 mentre Sykes ne è stato estromesso, avendo ottenuto solo l’undicesima posizione. A buttare fuori Tom è stato il debuttante Anthony West con la Ninja del team Pedercini, che ha preceduto i due ufficiali della casa di Akashi.
Ma la sorpresa più grande è certamente la prima posizione di Lorenzo Savadori. Che quella di Sepang fosse una pista particolarmente adatta alla RSV4 lo si sapeva, ma che il rookie italiano fosse grado di mettere tutti in fila e chiudere al primo posto lo pensavano in pochi. Bravo quindi Lorenzo che se saprà gestire le gomme potrà fare certamente bene anche in gara.
Una “mezza” sorpresa anche in seconda posizione dove troviamo Nicky Hayden. Questo tracciato è uno dei preferiti dell’americano, ma qui la CBR 1000RR sino ad ora non era mai stata così in alto e Hayden, terzo questa mattina, a questo punto si candida tra i favoriti per le gare di domani e di domenica. Eccezionale anche il terzo posto di Reiterberger che non aveva mai corso a Sepang, ma che già in mattinata aveva fatto vedere come il grip offerto dal nuovo asfalto malese fosse particolarmente gradito alla BMW, che piazza Torres al sesto posto a 361 millesimi dalla pole provvisoria di Savadori. Bene anche VdMark che con la sua settima posizione conferma la competitività della Honda su questa pista.
Bravo Lowes che tiene alto il vessillo Yamaha in assenza di Guintoli e porta la R1 al quarto posto, dopo aver ottenuto la sesta posizione nella prima sessione. Una prima sessione che era stata un incubo per le Ducati, staccate di oltre due secondi dalle verdone. Ma quando mancavano dieci minuti al termine della FP2 i tecnici di Borgo Panigale hanno estratto il coniglio dal cappello. Risolti i problemi di assetto, Giugliano e Davies hanno dato la scalata alla classifica andando a chiudere rispettivamente al quinto ed al settimo posto e qualificandosi quindi per la Superpole2 di domani dalla quale è stato clamorosamente escluso Tom Sykes che ha chiuso undicesimo, superato anche da Rea e da un incredibile Anthony West, nono con la Kawasaki del team Pedercini. Più che un reale problema tecnico o di assetto, la debacle delle verdone ufficiali sembra causata da un errore di valutazione. Ma siamo certi che in SP1 Sykes saprà rimediare all’errore e qualificarsi per la successiva SP2. Sykes è stato l’ultimo pilota ad essere staccato di meno di un secondo dalla pole di Savadori.
Il dodicesimo Alex De Angelis cede infatti 1,2 secondi al compagno di squadra, ma dimostra di trovarsi a proprio agio sul tracciato malese e precede un ottimo Luca Scassa, al debutto con la Ducati del team VFT, che fa meglio dell’altra Panigale privata, quella di Fores e del team Barni. Male la MV di Camier solo sedicesima. Vizziello, che è stato l’unico pilota a cadere ed in entrambe le sessioni, è diciannovesimo con la Kawasaki del team GoEleven.
Infine il meteo. Caldo umido e pista asciutta per la Superbike. Qualche goccia di pioggia nel finale del secondo turno ha fatto presagire un temporale che si è scatenato su Sepang solo al termine delle cronometrate Superbike, ritardando quelle della Supersport.