SBK 2016. Sykes e Rea la guerra fredda

SBK 2016. Sykes e Rea la guerra fredda
Sykes: “Ho vinto su di una pista dove Johnny va forte”. Rea: “Bravo, ma mi ha fatto un po’ paura vederlo ondeggiare davanti a me a 280 km/h...”
13 marzo 2016

Che tra i due non corra buon sangue è risaputo. Quando va bene si punzecchiano, e quando va male si accusano a vicenda di scorrettezze in pista. Per entrambi una vittoria ha sempre un doppio valore, perché alla gioia per la prima posizione si aggiunge quella di aver messo dietro il proprio compagno di squadra. Sono la più evidente conferma del detto :”il primo avversario è il tuo compagno di squadra”.

Tra i due, Sykes sembra quello più a disagio e non solo in pista. Ma c’è da capirlo. Dopo aver vinto il titolo mondiale nel 2013, Tom era il leader indiscusso del team Kawasaki, tanto che l’anno successivo il ribelle Baz venne lasciato partire in direzione GP anche perché era entrato in rotta di collisione con Sykes.

Però la medicina è stata peggio della malattia per Tom, visto che al posto dell’irriverente francesino è arrivato Jonathan Rea, pieno di talento ed affamato di vittorie, che lo scorso anno ha dominato il campionato ed annichilito tutti i suoi avversari, Sykes compreso. Più di una volta, però, il campione del mondo 2013 ha accusato Johnny di averlo danneggiato in pista. “Sbaglia sempre e solo nei miei confronti, arriva lungo e mi porta fuori”, fu il suo sfogo a Losail. Uno dei tanti. Difficile tenere due galli nello stesso pollaio. Difficile che si facciano intervistare assieme, e spesso sono più interessati a quello che dice l’altro, che non a rispondere alle domande degli intervistatori. Entrambi però devono fare buon viso a cattivo gioco e rispettare le direttive del team, che non ammette sconti tra i suoi due piloti. Però, come potete leggere nelle seguenti interviste rilasciate subito dopo gara2 a Buriram, i riferimenti al proprio compagno di team non mancano mai, così come le frecciatine a chi dei due è rimasto dietro. In questo caso Rea, che dopo la gara sorrideva a denti molto stretti.

 

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Tom Sykes

 «Oggi non era la giornata giusta per arrivare secondo. E’ stata una battaglia dura per entrambi. Il bello è che l’anno scorso io ero molto debole qui, mentre Johnny molto veloce, ma oggi invece sono stato in grado di fare una bella battaglia. Ho fatto fatica dal sesto giro in poi, a causa di problemi di grip all’anteriore. Ad un certo punto ho pensato che non sarei andato oltre il terzo posto, ma ho continuato a lottare. La moto era molto stabile in alcuni settori, ed ho dovuto cambiare il mio modo di guidare, per gestire i tempi sul giro. Alla fine mi sono difeso bene».

 

Jonathan Rea

«Ieri avevo dovuto spingere di più, perché la mia moto era un po’ meno performante rispetto a quella di Sykes. Oggi abbiamo fatto una modifica e la moto è migliorata. Avevo un passo più veloce di Tom oggi, solo che ogni volta che ho cercato di passare, lui mi ha bloccato in qualche modo, ed è stato bravo a difendersi e a stare davanti. Volevo vincerla questa gara, ma vincere quando Tom sta guidando bene, con una moto che gli piace e riesce a difendendosi bene, è davvero molto difficile. Sono andato fuori traiettoria più di una volta nell’ultimo giro, e ad un certo punto sono arrivato lungo dandogli lo spazio per potermi passare. Oggi lui è stato bravo, mi ha battuto. Un buon risultato per Kawasaki, primo e secondo, anche se preferisco essere io quello davanti. Ma complimenti a Tom oggi. Penso che tutti abbiano visto quello che Tom è pronto a fare per starmi davanti. Ma non voglio togliere niente alla sua vittoria. Ognuno corre per se stesso, e forse questa è una cosa che considereremo nelle nostre strategie future. Oggi ho fatto del mio meglio, ma lui mi ha battuto. E’ bello per Kawasaki avere due piloti che stanno lottando per la vittoria, ma mi ha fatto un po’ paura vedere che a 280 km/h lui ondeggiava davanti a me…ma ha fatto un bel lavoro, e non voglio togliere nulla alla sua performance. Ho aumentato il mio vantaggio in classifica, anche se non sto ancora pensando al campionato. Comunque venir battuto da Tom mi dà solo più motivazioni per le prossime gare».

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