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Quarta tappa per il mondiale Superbike che questo fine settimana è di scena ad Assen, il circuito che viene definito la Cattedrale della velocità. A distanza di tre settimane dal round del Motorland Aragon, al quale ha fatto seguito una giornata di test sempre sulla pista spagnola, piloti e team tornano in pista per uno degli appuntamenti storici per i campionati delle derivate dalla serie, in quanto Assen è secondo solo a Phillip Island per il numero di gare SBK disputate : 53 a 50.
Riprende la sfida tra Kawasaki e Ducati e tra Rea e Davies, ma su di un tracciato dove Johnny ha ottenuto un totale di 9 vittorie e 12 podi ed ha vinto le ultime cinque gare. Numeri da paura al quale Chaz può rispondere solo con tre secondi posti negli ultimi tre anni.
La pista olandese è tra quelle preferite da Rea che spera di continuare la sua striscia positiva e di aumentare il suo vantaggio in una classifica che lo vede saldamente al comando con 50 punti di vantaggio su Davies, 54 su Sykes e 64 su Melandri.
Domenica l’inglese della Kawasaki correrà la sua duecentesima gara in Superbike. Sino ad ora è andato a podio in 94 delle 198 gare e considerando le sue recenti prestazioni potrebbe essere in grado di raggiungere il 50% dei podi. Dal 2015 è andato a podio 52 volte in 58 gare, con un incredibile record di 89%. Nella storia del WorldSBK c’è un solo pilota con più di 200 gare disputate e con una percentuale di più alta di quella di Rea ed è Carl Fogarty, che ha ottenuto 109 podi in 219 gare (49,8%).
Davies ad Aragon ha vinto gara2 ed ha dimostrato non solo che Rea è battibile, ma che la sua Ducati è ormai veloce quanto la Ninja e che quindi il campionato è tutt’altro che deciso. Oltre a Chaz, Johnny dovrà vedersela con un Melandri in costante progresso ed un Sykes ansioso di rifarsi
Ma Davies ad Aragon ha vinto gara2 ed ha dimostrato non solo che Rea è battibile, ma che la sua Ducati è ormai veloce quanto la Ninja e che quindi il campionato è tutt’altro che deciso. Oltre a Chaz, Johnny dovrà vedersela con un Melandri in costante progresso ed un Sykes ansioso di rifarsi dopo il weekend spagnolo nel quale è stato vittima di un virus intestinale che lo ha debilitato.
Ducati e Kawasaki quindi, ma mai come in questo round olandese la Yamaha potrebbe inserirsi nella lotta tra i due titani, visto che questa è la pista di casa per Michael Van der Mark, che è salito tre volte sul podio negli ultimi due anni e che potrebbe quindi regalare il primo podio mondiale alla nuova R1.
Continua il lavoro di sviluppo del team Ten Kate Honda Red Bull sulla nuova Fireblade. L’anno passato ad Assen Hayden riuscì a conquistare il terzo gradino del podio in gara1. Sarà molto difficile per l’americano ripetersi quest’anno, ma se dovesse piovere (le previsioni parlano di un clima freddo con possibilità di deboli rovesci) l’ex campione MotoGP potrebbe far valere le sue doti “anfibie”.
La Cattedrale non piace invece molto a Stefan Bradl che non qui non ha mai ottenuto brillanti risultati, ma che spera ovviamente di sovvertire la situazione.
In casa Aprilia da rimarcare il ritorno di Lorenzo Savadori, fermo ad Aragon a causa della brutta caduta di Buriram. Il giovane pilota italiano si è ormai completamente ripreso ed è ansioso di tornare in sella. I test di Aragon hanno migliorato la situazione di Eugene Laverty che qui vinse gara2 nel 2013 proprio con la RSV4. E’ stato un inizio di stagione molto difficile per il nordirlandese, ma se da Noale arrivasse qualche aiuto siamo certi che i due piloti del team Milwaukee potrebbero lottare per le zone alte della classifica in gara.
Stesso discorso che vale per la BMW, con il team Althea che lamenta un’elettronica ancora non all’altezza e che spera in un aiuto dalla casa madre. Ad Assen la squadra italiana potrà contare sul ritorno di Raffaele De Rosa, che sostituisce Reiterberger al fianco di Torres. Lo spagnolo da parte sua spera di poter ripetere il brillante quinto posto dello scorso anno.
Inizio di campionato difficile per la MV e per il suo pilota Leon Camier che continua a lavorare sulla sua 1000 F4 con l'obiettivo di ottenere dei buoni risultati, magari ad iniziare da questo weekend di Assen dove nel 2010 era salito sul podio con l’Aprilia.
Diamo infine uno sguardo alle gomme Pirelli. In Superbike i piloti potranno scegliere tra ben otto soluzioni, cinque per l’anteriore e tre per il posteriore.
All’anteriore sarà disponibile la gamma completa che comprende la morbida SC1, la media SC2 e la dura SC3, oltre a due soluzioni di sviluppo SC1: la nuovissima V1271, che i piloti hanno potuto provare per la prima volta in assoluto in occasione dei test ufficiali al Motorland Aragón e la V0952, già provata durante i test invernali di Jerez de la Frontera e di Portimão.
Per il posteriore oltre alla morbida SC0 di gamma ci saranno due soluzioni medie di sviluppo: la W0051, già vista in azione al Motorland Aragón e la V1199, che i piloti hanno potuto provare per la prima volta in assoluto in occasione dei test ufficiali sempre sulla pista spagnola.
In caso di pioggia, i piloti WorldSBK potranno inoltre contare su una nuova soluzione posteriore da bagnato in aggiunta a quella di gamma. Rispetto alla soluzione standard in 190/60, quest’ultima si presenta in misura 200/60, ovvero la stessa utilizzata per i pneumatici da asciutto.