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La supremazia di Johnny Rea sta facendo innervosire i suoi avversari, e sopra tutti Chaz Davies. Dopo l’ultima gara dello scorso anno in Qatar, nella quale Rea aveva di fatto regalato il secondo posto in gara ed in campionato a Sykes, la situazione tra i due compagni di squadra era passata da estremamente tesa ad idilliaca. Quest’anno, già dal primo round in Australia, si era invece capito che Davies aveva preso il testimone lasciato da Sykes, e che tra lui e Johnny l’atmosfera non era certo delle più amichevoli, forse proprio in seguito al regalo di cui sopra, che aveva danneggiato il gallese della Ducati.
Nella conferenza stampa di Phillip Island susseguente a Gara-1, Chaz aveva volutamente atteso che Rea rispondesse alle domande dei cronisti, per poi interromperlo non appena Johnny aveva affermato che la Ducati era ormai più veloce della Kawasaki. “Non è vero – aveva detto Davies ad alta voce – sei un bugiardo”. “Se vuoi ti mostro i tabulati “ – era stata la pacata risposta del campione del mondo, alla quale però il gallese aveva ribattuto seccato: “Se hai dei tabulati che dicono che la mia moto è più veloce della tua, allora sono falsi”.
Potevano sembrare semplici battibecchi, ma in realtà evidenziavano una sensazione di disagio da parte di Davies nei confronti di Rea, che, al contrario, ha invece sempre mostrato una calma olimpica. Dopo le molte vittorie del pilota Ducati nel finale della scorsa stagione, sono state forse troppe le aspettative riposte in lui e in una Panigale che durante l’inverno non era progredita quanto la Ninja. Il responso delle prime gare è stato disarmante per la Casa italiana e per il suo pilota di punta, ed ha al contrario esaltato le prestazioni di Rea, che sta inanellando una serie di vittorie impressionanti, compresa quella di oggi qui ad Assen. Su sette gare sino ad ora disputate, il nordirlandese ne ha vinte sei ed è arrivato secondo nell’unica vinta da Davies. Logico quindi che il gallese della Ducati non sia sereno come lo scorso anno, e che si sia innervosito per una situazione che sembra irrisolvibile. “Sono già arrivato secondo e terzo in campionato – fu la sua dichiarazione ad Aragón – ora voglio vincere”. Parole che possono farci comprendere come invece la realtà per lui possa essere frustrante, visto che il vantaggio in classifica di Rea aumenta gara dopo gara. Se poi, come è successo oggi, ci si mette anche la sfortuna...
Sia chiaro che oggi Davies in Superpole aveva ragione. Dopo aver fatto segnare in prova un tempo incredibile (che non ha solo spazzato via ogni record precedente per la Superbike ad Assen, ma che è stato addirittura di un decimo inferiore al giro record della MotoGP su questa pista, stabilito da Márquez in gara nel 2015 : 1’33”505 per Rea, 1’33”617 per lo spagnolo della Honda) Rea aveva vistosamente rallentato la sua andatura, restando però in traiettoria. Davies, che invece era ancora alla ricerca del suo best lap, ha dovuto chiudere il gas, ed è stato di fatto penalizzato dal comportamento del nordirlandese, tanto che la Direzione gara ha giustamente deciso di sanzionarlo con tre posizioni in meno in griglia. Ma quello che sarebbe stato solo un battibecco tra due piloti, nel parc fermé ha preso subito una piega diversa, trattandosi di Johnny e Chaz. “Ho cercato di spiegargli che mi ero sbagliato e che mi volevo scusare – ha dichiarato Rea dopo la gara – ma parlare con lui era impossibile. Era troppo arrabbiato”. Ed in effetti Davies ha rivolto al suo avversario parole come minimo “poco educate”, tanto che la televisione inglese ha dovuto interrompere la diretta.
Certo, chi vince troppo non è mai simpatico, ma riteniamo che per il suo bene, e per quello di tutta la Superbike, il pilota della Ducati dovrebbe essere meno nervoso e più sereno. Non è certo con le parolacce che si può fermare Rea. Resta nei confronti di Chaz la massima stima da parte di chi scrive, che lo considera, assieme al campione del mondo, il più forte pilota attualmente in SBK, amato dal popolo dei ducatisti e non solo. Ma proprio per questo ci piacerebbe rivedere il Chaz che conoscevamo, generoso in pista e sorridente nel paddock. Come sembra lontana la gara di Sepang del 2015, quando i due si presero a spallate all’ultimo rampino che immette sul rettilineo d’arrivo, per poi stringersi la mano nel paddock in perfetto english and superbike style...