SBK 2017. Le pagelle del Lausitzring

SBK 2017. Le pagelle del Lausitzring
Voto 10 per Davies; 8,5 per Rea e 7,5 a Melandri che può certamente fare di più
21 agosto 2017

Punti chiave

Era dal round di Misano che Chaz Davies non conquistava una doppietta e l’ha ottenuta proprio al Lausitzring, dove lo sorso anno iniziò la sua incredibile striscia di vittorie. Ma come ha affermato lui stesso, quest’anno sarà difficile ripetersi, perché il livello delle prestazioni è aumentato. L’anno scorso qui ho vinto con 14 secondi di vantaggio, quest’anno con due. Inoltre l’anno passato dopo la pausa estiva la sua Panigale aveva fatto un netto miglioramento al quale la Kawasaki non aveva risposto adeguatamente. Quest’anno invece, sempre stando a quanto ha affermato lo stesso Chaz, la moto è rimasta la stessa, anche se ovviamente il suo team continua a lavorare per renderla più competitiva. Superpole a parte, il gallese della Ducati ha dominato il weekend tedesco, ma per quanto riguarda la classifica le gare hanno dato un’ulteriore spinta a Johnny verso il suo terzo titolo mondiale consecutivo. In Germania Rea ha infatti guadagnato 11 punti su Sykes, il suo unico avversario per la conquista del titolo, e ne ha persi 10 da Davies che però resta 105 punti distante dalla vetta ed in lotta solo per la piazza d’onore.


Un weekend grigio per la Yamaha che raccoglie buoni piazzamenti con Lowes ma perde per strada un irriconoscibile VdMark, che a fatica raggiunge la zona punti. Visti i risultati dei test di fine luglio e quelli delle prove di questo fine settimana, ci si aspettava grandi cose dall’Aprilia, ma in gara le RSV4 non sono andate oltre i due buoni piazzamenti di Savadori. La strada verso una ritrovata competitività è ancora lunga, ammesso che questa RSV4, rivoluzionata alla luce dei mutati regolamenti, possa ancora tornare ad essere quella velocissima moto che meno di tre anni fa dominava in Superbike. E’ ancora buio pesto per il team Red Bull Honda. L’aver affiancato Giugliano ad uno spento Bradl ha ridato entusiasmo alla squadra, ma senza un concreto aiuto da parte di mamma Honda difficilmente la nuova CBR potrà risalire la classifica, nonostante il grande impegno di tutto lo staff italo-olandese.


Come sappiamo queste sono state le ultime due gare che si sono disputate al Lausitzring, che da lunedì sarà un impianto privato della Dekra e non ospiterà più nessuna competizione. E’ forse la migliore notizia di questo weekend, visto che questo enorme ed anacronistico impianto non è adatto ad ospitare gare motociclistiche, ed ha una pista più adatta al motocross che alla velocità, tante sono le buche e i dossi.

 

LE PAGELLE

Chaz Davies – voto 10 – Se Rea abbassa la guardia l’unico che può colpirlo forte è Chaz. Dopo un buon terzo posto in Superpole, in gara il gallese della Ducati ha strapazzato per ben due volte il campione del mondo, al quale non è restato che ammettere la superiorità dell’avversario. Spiace vederlo così lontano in classifica ed in lotta solo per la seconda posizione, ma le sue quattro battute a vuoto, alle quali si è aggiunta la mostruosa costanza di risultati di Rea, lo hanno relegato in questa posizione. Peccato perché la sua determinazione, la sua rabbia agonistica meriterebbe di più.
 

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Jonathan Rea – voto 8,5 – Esce da un weekend difficile facendo un altro passo avanti verso il suo terzo titolo mondiale consecutivo. La sua Ninja ed il suo stile di guida soffrono più di altri le assurde condizioni della pista tedesca. Lui si danna l’anima in prova per trovare un buon assetto, ma non ci riesce e allora da pilota intelligente qual è capisce subito che Davies ne ha di più e si accontenta di due preziosi secondi posti.


Marco Melandri – voto 7,5 – Perde il primo turno di cronometrate per un problema tecnico e resta in ritardo rispetto ai suoi diretti avversari per tutto il weekend. In gara uno sembra un pilota privato e arriva a 16 secondi dal suo compagno di squadra, ma per gara2 i suoi tecnici riescono a trovare un assetto migliore e lui li ripaga non solo con un podio, ma soprattutto restando a contatto con Davies e Rea. Una buona gara, ma non prova mai un attacco. Si può fare di più.
 


Tom Sykes – voto 7 – Come Melandri anche Tom raccoglie le briciole che lasciano i due dominatori Rea e Davies. La gomma tenera che gli viene quasi imposta in gara1 non gli permette di fare meglio del terzo posto, mentre domenica paga la cervellotica regola che costringe in terza fila il podio della prima gara e resta invischiato nel gruppo degli inseguitori. Quando ne esce i primi sono ad oltre 10 secondi. Sembra sempre più rassegnato al secondo posto in campionato, ma se continua così non otterrà nemmeno quello.


Leon Camier – voto 7 – Corre in simbiosi con la sua moto ed ottiene risultati inaspettati, considerando che la F4 è la moto più vecchia in Superbike. In Germania ottiene un quinto ed un sesto posto, in entrambi i casi a oltre 16 secondi dalla vetta, ma mostra grande grinta e capacità non comuni. Sembrava destinato alla Honda, ma lui si trova bene con il team MV.
 


Lorenzo Savadori – voto 7 - Lo scorso anno chiuse in testa le prove del venerdì e anche questa volta ha fatto benissimo in prova ed ha chiuso al quarto posto la Superpole. Ma la sua Aprilia al momento può fare bene solo alcuni giri, mentre in gara sulla distanza, soffre ancora per problemi di trazione e di usura gomme. Lorenzo dimostra di riuscire a sfruttare i miglioramenti della RSV4 meglio del suo esperto compagno di squadra e questo conferma la sua progressiva maturazione. L’Aprilia fa bene a puntare su di lui.


Eugene Laverty – voto 6 – Chi non si accontenta non gode. Andare oltre gli attuali limiti dell’Aprilia significa cadere. Eugene se ne rende conto tardi in gara1, mentre nella seconda porta a casa il decimo posto. Contribuisce molto allo sviluppo della RSV4, ma i risultati in gara latitano.


Michael van der Mark – voto 5,5 – Weekend da dimenticare per l’olandesino della Yamaha che a fatica centra la zona punti il sabato e domenica ripete l’undicesimo poto che aveva ottenuto anche in prova. Sui dossi e le biche della pista tedesca il veloce Michael non riesce a trovare il bandolo della matassa, ma ha almeno l’intelligenza di non forzare e di non fare danni.


Alex Lowes – voto 6,5 – Il rinnovo del contratto probabilmente lo ha aiutato ad essere più sereno e pur su di una pista dove non era difficile perdere il controllo della propria moto, il giovane pilota inglese raccoglie due buoni piazzamenti, ma soprattutto non sbaglia niente e non incrementa il già elevato numero delle sue cadute.
 


Davide Giugliano – voto 6 – Nessuno gli chiedeva di salire sulla nuova CBR e di fare miracoli. Davide ha lavorato a testa bassa con la sua squadra ed ha svolto il lavoro per il quale è stato chiamato dal team Red Bull Honda : fornire quei dati che possano permettere ai suoi tecnici di migliorare la moto, anche confrontandoli con quelli del suo poco motivato compagno di squadra Bradl. Missione compiuta. Per ora può bastare.


Massimo Roccoli – voto 7 – Il cinque volte campione italiano Supersport si trova catapultato in Superbike, non solo su di una moto poco competitiva, ma dovendo anche fare i conti con una spalla lussata per una caduta dallo scooter. A rendere il tutto più complicato ci si mette anche una caduta in prova, naturalmente sulla spalla infortunata. Ma Ercolino Sempreinpiedi corre entrambe le gare e solo un guasto tecnico lo ferma in gara1. Pilota vecchio stampo.

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