SBK 2017. Le pagelle del GP di Aragón

SBK 2017. Le pagelle del GP di Aragón
Davies ce l’ha fatta, ha finalmente interrotto il dominio di Rea e della Kawasaki. Ma alla fine, chi esce vincitore dal Motorland Aragón è ancora il nordirlandese
3 aprile 2017

Punti chiave

Davies si riprende il secondo posto in classifica, ma i punti da recuperare a Rea ora sono 50. Ancora Rea contro Davies, ancora Kawasaki contro Ducati, ma la Yamaha cresce e i suoi due giovani di belle speranze si affacciano sempre più frequentemente nella lotta per il podio. Speriamo quindi nella casa di Iwata, se vogliamo che questo campionato diventi ancora più interessante. Anche perché all’orizzonte non si vedono altre Case in grado di impensierire i due colossi, verde e rosso. Nonostante due piloti che probabilmente sulla Yamaha sarebbero vincenti, la nuova CBR annaspa ai limiti della top ten nel disinteresse della Casa madre, in altre faccende (e con scarso successo) affaccendata (vedi F1 e MotoGP). I team Aprilia, orfana di un Savadori che dovrebbe comunque rientrare ad Assen, sembrano non ricevere grandi aiuti da Noale, tanto che qui in Spagna i migliori risultati sono arrivati dal team Ioda e non dall’assistito (?) e pagante (!) team Milwaukee. Tutto tace anche dalle parti di Monaco, con il team Althea sempre in attesa di un’elettronica evoluta che tarda ad arrivare. Al Motorland, la MV ha faticato più del previsto e la speranza è che Camier non si rassegni ad un ruolo da comparsa, ma cerchi ancora di essere protagonista, nonostante le grandi difficoltà della nonnina F4.

 

PAGELLE

Ma ecco i nostri giudizi ed i nostri voti ai piloti che hanno corso al Motorland, una vera cattedrale nel deserto dell’Aragona, dove anche quest’anno gli spettatori nel weekend sono stati solo 27.000 ed hanno confermato come il circuito spagnolo sia quello meno frequentato di tutto il calendario delle derivate.


Jonathan Rea – voto 9 – Il cannibale verde in Spagna mostra il suo lato umano, e dopo aver tirato un sospiro di sollievo il sabato si deve inchinare la domenica. Alla fine però è quello che raccoglie più punti di tutti, e per lui che punta al bersaglio grosso (leggi campionato) questa è la cosa più importante. Cinico e chirurgico come sempre, ora Johnny aspetta Assen per tentare di piazzare un’altra doppietta.


Chaz Davies – voto 10 – Il voto glielo assegniamo non solo per aver finalmente interrotto la marcia trionfale di Rea, ma anche perché rischia sapendo di rischiare, e di non poter fare altro se vuole contrastare il suo acerrimo rivale. Chaz butta sempre il cuore oltre l’ostacolo, e per questo piace tanto, e non solo ai ducatisti. Resisti, che prima o poi il "quattro cilindri" arriverà.

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Marco Melandri – voto 8 – Quarto in Superpole, terzo e secondo in gara. In attesa di fare l’ultimo e più difficile salto di qualità, il ravennate continua a fare risultato e a mettere punti in cascina. Migliora costantemente il suo feeling con la Panigale, e siamo certi che la sua prima vittoria rossa non sia poi così lontana. Avanti tutta!


Tom Sykes – voto 7 per simpatia – Il povero Tom si becca un virus intestinale che metterebbe fuori gioco un toro, ma lui stringe i denti e sabato sale addirittura sul podio. Dopo due giorni passati senza mangiare, domenica fa come Fantozzi e vede la Madonna che lo supera in rettilineo. Ciò nonostante termina anche gara due. Stoico con pannolone.


Alex Lowes – Voto 6,5 - Continua a stupire in senso positivo, però il podio non arriva, anche perché in Gara-2 il giovane inglese della Yamaha commette nuovamente uno degli errori che hanno caratterizzato la sua stagione scorsa, e che lo fa sparire nelle retrovie. Ora bisogna capire se è lui che fa andare forte la R1, o se, al contrario, è la moto che va forte ed è lui che non la sa sfruttare. Aspettiamo ancora qualche gara.


Michael Van der Mark - voto 7 – Un passettino alla volta, l’olandese volante si avvicina alle prestazioni del suo compagno di squadra, che però ha un anno di vantaggio sulla R1. Due quinti posti non sono da buttar via, ma in Yamaha non l’hanno certo preso per fare la comparsa. Forza, che fra poco c’è Assen.
 

Jordi Torres – Voto 7,5 – Lo spagnolo sorride e scherza, ma è un talento ed un grande professionista. Lavora a testa bassa e non si lamenta mai. Nemmeno della BMW, che non vuole (o non è in grado?) di dargli un’elettronica valida, che potrebbe cambiare le sue ambizioni e quelle del team Althea.
 


Xavi Forés – Voto 8 – La sua immagine mentre è avvolto dalle fiamme sembra un fotomontaggio, invece purtroppo è tutto vero! Sabato è caduto quando era a contatto con i primi, ma davanti al suo pubblico non si è voluto arrendere ed è risalito in sella. Purtroppo nella caduta il sistema di scarico si era danneggiato, ed ha fuso la pompa della benzina che ha letteralmente incendiato la sua moto. Ustionato al collo e ad una spalla, Xavi non ha dato forfait e domenica ha conquistato il sesto posto. Gran corazón.


Leandro Mercado – voto 7 – Tati è un pilota con poca apparenza e tanta sostanza. Dopo aver saltato le prime quattro gare per infortunio, l’argentino prova la sua RSV4 al Motorland qualche giorno prima delle gare.  I test gli bastano per essere poi il più veloce dei piloti Aprilia, e ottenere due settimi posti in gara.

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