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Il cannibale è tornato, anzi non se n’è mai andato. Risolti i problemi di ingresso in curva che ieri lo avevano rallentato, oggi Rea ha potuto imprimere alla gara un ritmo forsennato sin dall’inizio. La partenza dalla terza fila non ha rappresentato un problema per Johnny, che facendosi largo nelle prime curve, ha chiuso il primo giro alle spalle di Sykes. Nel secondo ha fatto segnare il nuovo record della pista californiana (1’23”275) per poi prendere la testa della gara, e non mollarla più sino alla bandiera a scacchi. Il campione del mondo è stato il più veloce in pista per quasi tutta la gara, e solo nel finale ha diminuito il suo passo, controllando un vantaggio che gli ha permesso di vincere in tranquillità. Sykes è stato bravo, partendo dalla settima casella della griglia, a scrollarsi di dosso subito tutti i piloti che lo precedevano. Una volta superato dal suo compagno di squadra Tom ha cercato di resistergli, ma gli sono bastati pochi giri per capire che oggi contro Rea non c’era nulla da fare. Sykes è stato bravo a rintuzzare la rimonta di Davies, che nei giri finali gli era arrivato a meno di un secondo. Stringendo i denti e sfruttando quello che era rimasto delle sue gomme, Tom ha conquistato la seconda posizione. Davies pur partendo al fianco delle due Kawasaki ufficiali non è stato bravo quanto loro a risalire in fretta la classifica della gara. Solo settimo al primo giro, una volta raggiunta la quarta posizione Chaz ha perso tempo per superare un volitivo Fores e quando nel settimo giro ci è finalmente riuscito, Rea era ormai lontanissimo. Il gallese della Ducati non si da mai per vinto e si è quindi gettato all’inseguimento di Sykes per la seconda piazza, arrivandogli vicinissimo. Quando il suo svantaggio si era ridotto a 9 decimi però la gara stava finendo e le sue gomme erano già completamente finite. Per non rischiare una caduta, nel giro finale Davies ha tirato i remi in barca e si è accontentato della terza piazza.
Così come ieri Melandri ha chiuso ancora al quarto posto e proprio come ieri non è mai stato in lotta per la vittoria. Marco non era partito male, tanto che aveva chiuso il primo giro in terza posizione. Purtroppo per lui una sbandata nel corso del secondo giro lo faceva piombare al nono posto, e la sua gara in pratica finiva li. In crisi con il grip, il ravennate rimontava sino alla quarta posizione, ma in seguito girava più lentamente dei piloti che lo precedevano e chiudeva a diciassette secondi dal vincitore.
Buona la prestazione di Fores. Partito dalla prima fila lo spagnolo del team Barni restava in lotta per il podio sino a metà gara. Solo in seguito il suo ritmo calava e Xavi si doveva accontentare della quinta piazza. Un ottimo risultato per un pilota di una squadra privata. Buono anche il sesto posto di Laverty, una posizione che Eugene aveva dimostrato essere alla sua portata anche ieri, quando però era stato fermato da una scivolata. Oggi la sua RSV4 è migliorata ulteriormente e con una guida più attenta il nordirlandese ha portato a casa un risultato soddisfacente. Le tre Aprilia sono arrivate in fila, con il solito sorprendente Mercado che ha preceduto un Savadori comunque in netto miglioramento.
Le due Yamaha entrano nella top ten e la notizia non è solo che Lowes nono ha preceduto VdMark, ma anche che l’inglese non è caduto ed ha concluso una gara. Cosa che non gli riusciva da gara1 a Misano.
Bradl ha tagliato il traguardo all’undicesimo posto, dopo aver lottato con Ramos. Lo spagnolo del team Go Eleven ha preceduto De Angelis, che ha quindi raccolto qualche punto, così come Krummenacher e Gagne rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo. Giornata da dimenticare in casa BMW con De Rosa che è caduto nel corso del quinto giro, imitato da Torres nel settimo. Purtroppo nel finale è caduto anche Badovini, mentre Camier si è ritirato al settimo passaggio per problemi tecnici alla sua F4.