SBK 2017. Terzo round per le derivate al Motorland Aragón

SBK 2017. Terzo round per le derivate al Motorland Aragón
Rea parte favorito, ma la pista piace sia a Davies che a Melandri, che qui hanno già vinto. Julián Simón sostituisce un dolorante Savadori. Primo round per la STK1000 e per la debuttante WSSP300
30 marzo 2017

Punti chiave

La Superbike torna in Europa e, come di consuetudine, approda al Motorland Aragón, in Spagna: un mega impianto costruito nel nulla del deserto aragonese, in prossimità della cittadina di Alcaniz. Dopo il dominio di Rea nei primi due round extraeuropei, il principale motivo di interesse è quello di comprendere se anche su di un circuito dove il due volte campione del mondo ha raccolto una sola vittoria, contro le due di Melandri e Sykes e le cinque di Davies, Johnny riuscirà ad incrementare il proprio vantaggio in classifica, o se Aragón segnerà l’inizio della rimonta da parte degli antagonisti del nordirlandese: primi tra tutti i due piloti della Ducati, per i quali il Motorland è sempre stato terra di conquista. Al Motorland Davies ha colto due doppiette, una con la BMW, nel 2013, ed una con la Panigale lo scorso anno. A queste va aggiunta quella del 2015 in Gara-2, che porta a cinque i suoi successi su quella che è probabilmente la sua pista preferita. Rispetto agli anni passati, il gallese della Ducati arriva in Spagna con solo 30 punti di svantaggio in classifica nei confronti di Rea. Non è certo un vantaggio incolmabile, ma se in questo weekend Davies non riuscisse a rosicchiare qualche punto al pilota della Kawasaki, allora il campionato prenderebbe una connotazione ben precisa, con Rea a gestire i punti in classifica e gli altri ad inseguire, proprio come è successo nella seconda parte del campionato 2016.


Ma a differenza della passata stagione Rea non dovrà guardarsi solo da Davies, ma anche da Marco Melandri, che nei due primi round ha dimostrato di essere in grado di sfruttare tutto il potenziale della Panigale e di potersi giocare la vittoria in ogni gara. Purtroppo sull’inizio di stagione del ravennate pesa come un macigno lo zero raccolto in Gara-1 in Australia, ma per sua fortuna mancano ancora 24 gare al termine della stagione, e nel motociclismo tutto può succedere. Di certo anche Marco ama particolarmente il tracciato aragonese, dove ha vinto sia con la Yamaha che con la BMW, mentre con l’Aprilia ha raccolto solo una terza posizione in Gara-2 nel 2014.


Anche Sykes ha ottenuto due successi al Motorland, e proprio nel 2014, quando fu autore di una fantastica doppietta, l’unica sino ad ora ottenuta dalla Kawasaki. Tom deve recuperare 38 punti a Rea, e spera di riuscire a mettere le sue ruote davanti a quelle della Ninja del suo compagno di squadra, come ha fatto lo scorso anno in Gara-2.


Tra i piloti ancora in attività in Superbike, oltre ai quattro sopra citati, sono saliti sul podio di Aragón anche Camier (terzo nel 2011) e Laverty (secondo nel 2012), entrambi su Aprilia. Come sappiamo Leon ora guida una MV, che non ha mai digerito la pista del Motorland e che l’anno scorso non ha raccolto nemmeno un punto, mentre Eugene è ancora alla guida di una RSV4, anche se molto diversa da quella del 2012, ed alle prese con un’elettronica da rivedere, che ha reso difficile le prime gare anche per Lorenzo Savadori. L’italiano è stato vittima di una brutta caduta in Gara-2 a Buriram, e non avendo recuperato completamente dovrà dare forfait ad Aragón, sostituito da Julián Simón: dopo aver conquistato il titolo mondiale 125 nel 2009, lo spagnolo ha corso per molti anni in Moto2 e quest’anno aveva deciso di ritirarsi dalle competizioni per fare da assistente e consigliere a Tito Rabat. Richiamato dal team Milwaukee per Simón si tratterà di un debutto assoluto non solo sulla RSV4, che non ha mai guidato in precedenza, ma anche in Superbike. 


A Buriram è andata molto meglio ai piloti Yamaha, e la Casa di Iwata può essere considerata a ragione la terza forza del campionato. In questo weekend Alex Lowes conta di fare decisamente meglio dello scorso anno, quando raccolse solo un ottavo e un decimo posto. Dopo le gare in Australia e Thailandia, l’obiettivo del giovane inglese, così come quello del suo compagno VdMark, non può essere che il podio.


Davanti al loro pubblico, sia Xavi Forés che Jordi Torres cercheranno di portare in alto il vessillo spagnolo, puntando decisamente entrambi a un risultato di prestigio. Sarà un altro weekend difficile per i due piloti Honda, Bradl e Hayden, che avranno comunque modo di proseguire nello sviluppo delle loro nuove Fireblade.


Dopo aver saltato per infortunio i primi due round del mondiale, rivedremo finalmente in pista Leandro “Tati” Mercado, con l’Aprilia del team Iodaracing. Il weekend spagnolo sarà caratterizzato soprattutto dal debutto della nuova categoria: la WSSP300, che ha già validità mondiale. Saranno 37 i piloti che si daranno battaglia sul tracciato aragonese, tra i quali ben 13 italiani. Tra di loro anche due ragazze: la neozelandese Avalon Biddle e la spagnola Ana Carrasco, proveniente dal mondiale Moto3. Sono molti i team, già impegnati nelle altre categorie, che hanno deciso di cimentarsi anche in questa classe, che ha acceso l’interesse delle Case produttrici e dalla quale si prevede possano uscire i campioni del futuro.  
 

Al Motorland inizierà anche il campionato Stock 1000, innalzato quest’anno a challenge Europeo. Trentuno i piloti, al via tra i quali, anche qui, 13 italiani. Mai come quest’anno è difficile fare un pronostico per questa categoria, ma i più accreditati ad aggiudicarsi il titolo dovrebbero essere i nostri Rinaldi, Faccani e Tamburini, che dovranno però fare i conti con il cileno Scheib, vincitore dell’ultima gara del 2016 a Jerez, con il talentuoso turco Razgatliuoglu, con i francesi Guarnoni e Marino e con l’australiano Jones, pupillo dell’indimenticato Troy Bayliss. A Pusceddu e Calìa il compito di sviluppare in pista la nuova Suzuki GSX-R1000 del team RSV Phoenix Suzuki.


La Supersport disputerà invece il suo terzo round e vedrà il ritorno in pista del campione del mondo Kenan Sofuoglu, che ha dovuto rinunciare alle gare di Phillip Island e Buriram a causa di un infortunio al polso patito in allenamento. Le sue condizioni non sono ancora ottimali, ma siamo certi che l'iridato turco sarà in grado di lottare per la vittoria, così come i nostri Rolfo e Caricasulo, vincitori dei primi due spettacolari e combattutissimi appuntamenti della classe 600. 

 

Pneumatici

Diamo infine come sempre un’occhiata alle gomme Pirelli, con l’azienda italiana che sarà anche main sponsor di questo terzo round SBK, che avrà un’importanza particolare dovuta al debutto della nuova gomma da Superpole, che avrà la caratteristica di poter offrire ai piloti da un minimo di due ad un massimo di quattro giri cronometrati, in base ovviamente alle caratteristiche del circuito. 


Per quanto riguarda invece la nuova WSSP300, verranno utilizzati pneumatici da 17 pollici intagliati DIABLO Supercorsa, in mescole di gamma SC1 anteriore e SC2 posteriore. Per l’intero weekend di gara e per ogni round, i piloti avranno a disposizione tre pneumatici anteriori e tre posteriori.    


Tornando invece alla classe regina, i piloti potranno contare su sette soluzioni slick, tre posteriori e quattro anteriori. Per il posteriore, oltre alle SC0 e SC1 di gamma la novità è costituita dalla media di sviluppo W0051, che utilizza una mescola diversa rispetto alla soluzione di gamma, e che dovrebbe garantire un'usura più omogenea e una maggiore tenuta meccanica.

 

 

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