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Manca poco più di un mese all’inizio del campionato mondiale Superbike 2017, che prenderà il via il 24 Febbraio, come di consuetudine sul bellissimo tracciato australiano di Phillip Island, ma sarà preceduto dagli ultimi test invernali di fine gennaio (Jerez e Portimao) e dai test ufficiali, che si svolgeranno sempre sulla pista australiana il 20 e 21 Febbraio.
Al di là dei commenti negativi dei soliti ipercritici o degli inguaribili nostalgici, la stagione che sta per incominciare si preannuncia molto interessante, con numerose novità tra le quali l’unica che non ci trova d’accordo è quella che riguarda l’aggiornamento della griglia di partenza di Gara-2.
Da tempo Dorna sta pensando a qualche modifica al regolamento che possa aumentare l’incertezza del risultato, e di conseguenza lo spettacolo in pista, ma questa soluzione non ci sembra possa portare a nulla di tutto ciò, ma, al contrario, creerà solo confusione.
I piloti più veloci possono anche partire qualche fila indietro, ma nell’arco di pochi giri torneranno nelle posizioni che gli competono. Quest’anno Rea al Lausitzring è partito dalla sesta posizione in griglia e si è aggiudicato Gara-2, mentre Davies a Jerez ha fatto ancora meglio : partito dalla sesta casella della griglia, il gallese ha dominato entrambe le manche. Riteniamo quindi che l’unico risultato che si potrà ottenere da una simile e macchinosa regola, sarà che difficilmente il grande pubblico (ma non solo) riuscirà a comprenderla, e che stilare la griglia di partenza di Gara-2 diventerà per lo meno complicato (se chi parte dalla pole position cadsse in Gara-1 e non ripartisse, da quale posizione partirebbe nella gara successiva? E se a cadere fosse più di un pilota delle prime file?)
Se proprio si volesse apportare qualche cambiamento rilevante, bisognerebbe intervenire maggiormente sull’assetto tecnico delle moto, oppure, in modo molto più semplice, si potrebbero assegnare dei punti ai primi tre classificati della Superpole-2. Ad esempio assegnando 10 punti al vincitore, 5 al secondo e 3 al terzo. In questo modo le due Superpole sarebbero più interessanti e combattute, ed andrebbero ad incidere sulla classifica generale. Pensate che se questa regola fosse stata inserita nel 2016, la classifica finale avrebbe visto la vittoria di Sykes con 536 punti, davanti a Rea con 527 e Davies con 471.
Ma il vero “problema”, in questi ultimi due anni di Superbike, è stata la netta superiorità di Rea e della Kawasaki, alla quale si è opposta solo la Ducati con Davies, nel finale della passata stagione. L’Aprilia, che avrebbe potuto continuare ad essere protagonista, ha deciso di ritirare la squadra ufficiale e di interrompere lo sviluppo della RSV4; la Yamaha è tornata ufficialmente solo l’anno scorso; la Honda ha fatto miracoli con una moto datata, ma ha pagato lo scarso interesse della Casa madre per i campionati delle derivate. Infine, la BMW, dopo aver speso milioni di euro e non aver vinto nulla, si accontenta ora di buoni piazzamenti.
E’ naturale quindi che le due Case che hanno maggiormente investito in questo campionato si ritrovino a lottare per le posizioni di vertice, con un largo margine di vantaggio su tutte le altre.
Ma la situazione sembra destinata a cambiare già da quest’anno. Il budget dello sponsor Milwaukee ha rimesso in moto il reparto corse Aprilia, che non tornerà ai fasti di qualche anno fa, ma lavorerà maggiormente sulla RSV4, a tutto vantaggio del rientrante Laverty e della promessa Savadori. La Yamaha si è rinnovata ed ha incrementato il proprio impegno non solo in Superbike, ma anche nelle altre classi. Il colosso Honda continua a destinare i propri sforzi alla MotoGP, ma il grande lavoro di Honda Europe e di Marco Chini (World SBK Operations Manager) ha portato al team Ten Kate nuovi importanti sponsor ed un dream team composto da Nicky Hayden e Stefan Bradl, due piloti in grado di sviluppare e sfruttare la nuova Fireblade. Questo scenario porterà gare più combattute e spettacolari, con molti piloti in grado di lottare per la vittoria.
Ma la nuova regola che riguarda la griglia di Gara-2 non sarà l’unica novità della prossima stagione. La più importante è certamente legata alla nuova classe World Supersport 300. In Italia, nel CIV, ha ottenuto una grande successo, e lo stesso avverrà nel mondiale. Questa nuova categoria ha già incontrato un notevole interesse nelle Case produttrici, e rappresenterà il trampolino di lancio dei giovani talenti di tutto il mondo verso le categorie superiori. La speranza è che i costi si mantengano accessibili anche ai team più piccoli.
Sarà confermata la formula delle due gare in due giorni. Il venerdì sarà dedicato alle prove ed alle qualifiche, il sabato sarà caratterizzato dalle Superpole e dalla prima gara della SBK, mentre la domenica si disputeranno ben quattro gare (SS, SBK Stock 1000 e SS300).
Per quanto riguarda il calendario, resta ancora l’incertezza legata alla penultima gara di metà ottobre, che Dorna spera di disputare in Argentina, nel nuovissimo impianto di Villicum, che però è ancora in costruzione. Torna in calendario lo spettacolare tracciato di Portimao, mentre al Lausitzring si correrà a metà agosto. Il Qatar ospiterà l’ultimo round, e le gare si disputeranno venerdì e sabato. Ma la novità più importante è che non ci sarà più la lunghissima ed assurda pausa estiva che aveva caratterizzato le ultime stagioni.
Per quanto riguarda le modifiche tecniche, da quest’anno le Superbike dovranno utilizzare lo stesso ride-by-wire utilizzato sulle moto di serie, mentre le batterie saranno più piccole, e richiederanno quindi la presenza di un generatore che ne mantenga alto il livello di carica.
Parlando invece di aggiornamenti tecnici, quello più rilevante riguarda l’estensione del flag-to-flag alla Supersport. In caso di pioggia quindi la gara non verrà più interrotta, ma i piloti rientreranno ai box per il cambio gomme.