Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
«E’ stata una bella gara ed una bellissima lotta. Ho fatto molta fatica, ma questo rende ancora più bella la mia vittoria. Nei primi giri non avevo molto feeling con la moto, e ho cercato di capire meglio come sfruttarla. Quando ho raggiunto il gruppo dei primi ho cercato di restare paziente e di risparmiare le gomme per il finale. Negli ultimi giri ho forzato alcuni sorpassi e sono riuscito a vincere. E ora andiamo ad Assen».
Johnny, che gara è stata?
«E’ stata un bella gara, con tre piloti a stretto contatto per molti giri. E’ stata una gran bella lotta con Chaz, però devo dire che quando lui commette un errore la moto gli consente di recuperare e di fare comunque un buon giro, mentre se sbaglio io poi impiego alcuni giri per recuperare. Devo avere una guida molto precisa per tutta la gara. Comunque oggi mi sono divertito. Ho usato la gomma morbida che non avevo mai usato in questo weekend, ma è stata performante sino alla fine della gara».
Cambiano le regole, ma là davanti ci sono sempre Kawasaki e Ducati
«Più Ducati che Kawasaki, direi. L’unica Kawasaki davanti è la mia. Al momento per noi è molto difficile tenere il passo delle Ducati, ed il mio avversario più forte usa proprio una Ducati. Ma non voglio parlare delle regole. La nostra moto va meglio delle Ducati quando le temperature sono basse, ed infatti ieri ho avuto un piccolo vantaggio per quanto ha riguardato l’usura delle gomme, mentre oggi con temperature più alte la mia moto era più nervosa. Tutto sommato, comunque, la nostra moto qui ad Aragón ha funzionato bene, mentre in Thailandia era stato un vero disastro. Dipende molto dal tracciato: in alcune piste possiamo essere competitivi, mentre in altre faremo fatica».
E ad Assen?
«Assen è una pista che mi piace molto e dove sono andato sempre forte, anche quando ero alla Honda. Ho sempre fatto delle belle gare. Penso che non cambierà molto rispetto ad Aragón, e anche li ci sarà un gruppo di piloti a giocarsi la vittoria».
C’è ancora qualcosa che puoi fare sulla tua moto per migliorarla?
«La mia moto è molto vicina al suo limite. In passato abbiamo lavorato tanto per migliorarla, ma poi c’è stata questa penalizzazione ed ora non penso si possa migliorare ancora. Stiamo lavorando sulle sospensioni per avere una migliore percorrenza di curva e per ottimizzare l’usura delle gomme, che in alcune gare è un fattore molto importante, specialmente ora che dobbiamo frenare più avanti e più forte e di conseguenza mettiamo spesso in crisi le gomme».
«E’ stato frustrante non poter guidare e spingere forte come avrei voluto. Ogni volta che forzo il mio ritmo la moto diventa instabile ed ho rischiato più volte di cadere per non chiudere il gas e poter restare con i primi. All’ultimo giro il freno posteriore ha smesso di funzionare ed ho fatto fatica a finire la gara. Il terzo posto è una buon risultato, ma non è quello che io volevo ottenere. La moto si muove sempre in rettilineo. In Ducati stanno lavorando molto per risolvere questo problema, ma per ora non ci stiamo riuscendo. Ora andiamo ad Assen, una pista dove l’anno scorso abbiamo fatto tanta fatica (NdA: terzo in Gara-1e caduto in Gara-2). Bisogna che in questi giorni ci inventiamo qualcosa...»
«Oggi è stato un mezzo disastro. Non avevo il set up giusto, ho avuto problemi con la frizione e penso di aver fatto una scelta di gomme sbagliata. In gara poi ho perso tempo nel tentativo di superare alcuni piloti. E’ difficile capire perché stiamo facendo tanta fatica. In Thailandia abbiamo avuto dei problemi fuori dal nostro controllo, mentre ad Aragón avevamo una buona velocità di punta, ma io non ho mai trovato il feeling giusto con la moto. Due sesti posti qui non sono un grande risultato. Siamo forti sotto alcuni aspetti ed abbiamo dei problemi sotto altri. Inoltre in questo periodo non sono tranquillo mentalmente ed è tutto più difficile” (si riferisce alla separazione dalla moglie e dalle sue due figlie, NdA)».