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E’ stata la giornata di Jonathan Rea, come ha giustamente detto anche Tom Sykes. Una gara dominata, la sesta vittoria consecutiva, il quarto titolo mondiale consecutivo e un altro record: eguagliato il numero di 130 podi in Superbike di Troy Corser, con molte probabilità di batterlo già nella giornata di domani. Un vero schiacciasassi, ma anche un bravo attore a giudicare dalla scenetta della quale si è reso protagonista nel giro di rientro al box. Rea si è seduto ad un tavolo da poker, al quale ad aspettarlo c’erano altre tre giocatori (tra i quali l’ex pilota Fabien Foret) vestiti con le tute ed i caschi con i quali Johnny aveva conquistato i tre titoli precedenti. Una volta seduto al tavolo da gioco Rea ha giocato i suoi 4 assi e vinto la partita, festeggiando con i suoi quattro complici.
Ecco le dichiarazioni dei primi quattro piloti di gara1 a Magny Cours.
«È assolutamente incredibile aver vinto quattro titoli mondiali. A volte, anche dopo aver vinto due o tre campionati consecutivi, è difficile trovare le parole per descrivere quello che hai fatto. Mi sento come se stessi cavalcando un onda con la mia Ninja ZX-10RR, contornato da persone incredibili. Ho sempre sognato di raggiungere questi risultati, ma pensavo che sarebbe stato impossibile ottenerli. E’ stato bellissimo che Guim (il team manager) abbia permesso a mio padre di venire a ritirare il premio della squadra con me sul podio. Mi sono quasi sentito male quando è salito sul podio, perché mi sono ricordato di essere cresciuto con lui in Irlanda del Nord e di aver viaggiato con i miei genitori per andare alle gare di motocross. Poi ho fatto il mio primo viaggio da pro in roadracing ed i miei genitori hanno lasciato andare per la mia strada. Ma sono sempre rimasti con me. Quindi è stato tutto “super bello”. Pere Riba ed il mio team mi hanno consegnato un'ottima moto questo fine settimana e l'obiettivo è stato subito chiaro. Abbiamo già vissuto questa esperienza negli anni passati e quindi non c’è stato alcun tipo di nervosismo o ansia. Solo energia positiva. In pista Fabien Foret ha analizzato quello che potevamo fare ed il team ha lavorato molto duramente per tutto il weekend per ottenere il massimo dalla moto quando la gomma calava. Nelle condizioni più calde, a fine della gara, abbiamo raccolto il frutto di questo lavoro. Il feeling con la moto ha continuato a crescere, e sono stato in grado di spingere fino all’'ultimo giro e a vincere. Sentivo la gente che mi applaudiva e capivo quello che stavo per raggiungere, ma solo all'ultimo giro ho compreso davvero che stavo vincendo il mio quarto campionato consecutivo. È stato incredibile»
«Non è una brutta giornata, ma sono un poco deluso dal fatto che abbiamo sofferto durante la gara. Ho optato per un buon ritmo, ma quando ho voluto attaccare ci siamo persi. Ho parlato con i ragazzi del mio team e penso che sappiamo di cosa si tratta. In generale è stata una bella gara. Quando ho provato a spingere forte ho perso l’anteriore un paio di volte, ma sono comunque contento di come è andata oggi. Sono molto motivato per domani. Penso che possiamo migliorare un po il nostro set-up. Dobbiamo partire dalla terza fila e quindi dovrò essere aggressivo nei primi giri. Oggi è il giorno di Jonathan Rea. Ha fatto quattro anni fantastici, un periodo quasi perfetto nel quale ha fatto un ottimo lavoro. Congratulazioni a lui, alla sua famiglia e al suo lato del garage. Domani proveremo a vincere».
«Dopo sette, otto giri ho avvertito un grosso calo della gomma anteriore ed ho dovuto abbassare il mio ritmo. Sapevamo che qui le Kawasaki avevano un passo superiore al nostro, ma oggi sono riuscito a tenere un buon passo, con tempi che non avevo fatto nelle prove e questo mi rende molto soddisfatto. Savadori mi ha messo pressione, ma sapevo che in alcuni settori ero più veloce di lui e quindi nei miei punti favorevoli cercavo di prendere del vantaggio, ma lui recuperava in altri punti. Ho dovuto tirare per tutta la gara perché vedevo che Lorenzo era vicino e sapevo che anche Davies si stava avvicinando. Sono stato il primo dei piloti Ducati sono contento, ma sapevo che su questa pista riesco ad essere veloce. La moto ora è più maneggevole nelle parti guidate e difficile da controllare all’avantreno nelle staccate. Per domani dobbiamo migliorare l’aderenza all’anteriore se vogliamo fare un’altra bella gara, ma comunque non sarà facile, perché partirò dalla terza fila».
«Abbiamo dato il massimo. Purtroppo abbiamo sofferto tantissimo per la mancanza di grip al posteriore, che ho avvertito subito nei primi giri e che è addirittura peggiorato da circa metà gara in poi. In seguito il grip non è cambiato ed infatti i miei tempi sul giro sono rimasti constanti. Ero al limite, ma sono riuscito a gestire lo scarso grip. Ho cercato di stare con Fores, ma aveva più trazione di me. Io recuperavo in staccata, ma perdevo in accelerazione. Nei giri finali ho pensato di attaccarlo per salire sul podio, ma avrei rischiato troppo e poteva finire come a Portimao dove sono caduto proprio perché non mi sono accontentato. Per domani possiamo fare bene, ma dobbiamo trovare più grip. Vedremo quali saranno le temperature, ma spero vada un poco meglio di oggi».