SBK 2018. Rea è il più veloce nelle prove in Argentina

SBK 2018. Rea è il più veloce nelle prove in Argentina
Sul nuovo tracciato argentino Rea precede di due decimi Melandri e di tre il sorprendete Razgatlıoğlu. Bravo Savadori, quinto. Sykes e VdMark non si qualificano per la Superpole-2
12 ottobre 2018

C’era molta attesa per questo nuovo autodromo argentino di San Juan El Villicum, dove i lavori sono terminati solo ieri sera tardi, poche ore prima che i piloti della Superbike scendessero in pista. Il tracciato è largo e sicuro, e anche le più importanti infrastrutture sono state ultimate. L’unico problema è rappresentato dal vento, che a volte porta in pista la polvere dei terreni che circondano l’autodromo, e che nella giornata odierna, fresca al mattino a calda nel pomeriggio, ha causato alcuni ritardi sia in Superbike che in Supersport. Ecco nel dettaglio come sono andati i tre turni odierni, che hanno deciso le qualificazioni alla Superpole di domani.


Prima sessione di prove cronometrate

Senza riferimenti, e su di una pista non completamente gommata e in parte scivolosa a causa della polvere trasportata dal vento, i piloti del mondiale Superbike hanno utilizzato questa prima sessione per prendere confidenza con il nuovissimo tracciato argentino. Per i primi cinque minuti in testa alla classifica c’è stato il “solito” Jonathan Rea, più pronto degli altri ad adattare la sua Ninja alla nuova pista. Dopo una decina di minuti dall’inizio della sessione si sono alternati al vertice i due piloti Aprilia, Eugene Laverty e Lorenzo Savadori, con l’inserimento della Ducati di Marco Melandri.


Con l’avvicinarsi della fine del turno, davanti a tutti sono tornate le Kawasaki: non solo quella di Rea, ma anche la numero 66 di Tom Sykes, che proprio nell’ultimo giro utile hanno però dovuto cedere il passo ad Alex Lowes, che ha fermato i cronometri sul tempo di 1’44”096 assicurandosi la prima posizione. Al secondo posto si è piazzato Rea, a poco più di un decimo dal pilota della Yamaha. Terza posizione a sorpresa per Toprak Razgatlıoğlu, a meno di tre decimi dalla vetta. Quarto Melandri, ultimo ad aver accumulato un vantaggio inferiore al secondo. Dietro al ravennate della Ducati ha concluso Sykes, staccato però di oltre un secondo da Lowes.
A seguire Michael VdMark, Chaz Davies, che non ha forzato la spalla infortunata, Savadori, il padrone di casa Leandro Mercado e Loris Baz. Buono il quattordicesimo posto del debuttante Florian Marino con la Honda del team TripleM, che ha chiuso davanti a Xavi Forés. In fondo alla classifica troviamo il nostro Gabriele Ruiu con la Kawasaki del team Pedercini, ma peggio di lui ha fatto il cileno Max Scheib, fermato dai problemi tecnici della sua MV Agusta F4.


Seconda sessione

Le FP2 sono iniziate in ritardo perché la pista ha dovuto essere ripulita non solo da un poco di polvere (residuo dei lavori terminati poche ore prima dell’inizio delle FP1), ma anche dall’olio lasciato dalla Yamaha di Cortese nel corso delle prove della Supersport. Pronti via e Rea è tornato in testa, ma è stato subito superato da Fores, smanioso di recuperare posizioni. Col passare del tempo i piloti raffinavano il set up delle rispettive moto ed i tempi continuavano a scendere vertiginosamente. Erano in molti ad alternarsi in testa sino a pochi minuti dalla fine, quando si iniziava a fare sul serio e a spingere davvero forte. A meno di cinque minuti dalla conclusione era Davies a balzare al comando della classifica dei tempi, ma nei concitati minuti finali il “turchino” stupiva tutti e si portava al comando. Sul filo di lana Rea abbatteva il muro del 1’42 e con il crono di 1’41”794 andava a prendersi la prima posizione. Dietro di lui Lowes superava il giovane pilota turco, che però per un soffio non prendeva la bandiera a scacchi, non si dava per vinto e portava a termine il suo ultimo giro in 1’42”132, facendo meglio di Lowes e chiudendo la sessione al secondo posto, a poco più di tre decimi dal quattro volte campione del mondo. Rea davanti a tutti quindi, secondo Razgatliuoglu e terzo Lowes. Quarta posizione per il nostro Savadori a poco più di sei decimi dalla vetta, così come Davies, quinto. Sesto posto per il sorprendete Jack Gagne, abituato a cimentarsi con piste sconosciute, che porta la sua Fireblade a soli sette decimi dal leader Rea. Restano sotto il secondo di distacco anche Melandri e Laverty, settimo ed ottavo, seguiti da Fores e dall’idolo locale Mercado, che completano nell’ordine la top ten.

Solo undicesimo VdMark, davanti ad un opaco Camier. Baz è tredicesimo e precede Sykes, che in questa sessione sembra aver privilegiato la messa a punto della sua moto rispetto al giro veloce. I tre debuttanti Marino, Scheib e Ruiu chiudono la classifica dal sedicesimo al diciottesimo posto. Da rilevare come sino ad ora non ci siano state cadute.

 

Terza sessione

Iniziata con oltre 15 minuti di ritardo, la terza e decisiva sessione ha visto Sykes portarsi subito dalla quattordicesima alla seconda posizione, mentre Razgatliuoglu non finiva di stupire e con il tempo di 1’41”547 prendeva il comando della classifica. La risposta di Rea non si faceva attendere ed il campione del mondo tornava in testa grazie ad un giro in 1’41”163. Il testa a testa tra il presente ed il futuro della Kawasaki proseguiva senza sosta. I due si alternavano al comando migliorando continuamente il giro veloce della pista argentina, sino al ventiduesimo minuto, quando Johnny rompeva anche il muro del 1’41 e con un giro in 1’40”584 tornava in testa davanti al “turchino” ed a Sykes che aveva voluto partecipare alla festa delle verdone, ma si era fermato a sette decimi da Rea.

Con la pista che si andava sempre più gommando, e diventava di conseguenza sempre più veloce, i piloti incrementavano il loro ritmo senza risparmiarsi, tanto che a soli dieci minuti dall’inizio del turno tutti si erano migliorati, fatta eccezione per Camier e Smrz.

A dieci minuti dalla fine arrivava la zampata di Melandri che con un giro in 1’40”781 si avvicinava a Rea di poco più di due decimi. Si svegliava anche Camier che balzava al quinto posto. A tre minuti dalla conclusione delle cronometrate i piloti rientravano in pista dopo aver montato le gomme nuove e Melandri portava a termine un giro fantastico in 1’40”142 che gli consentiva di superare Rea di oltre quattro decimi! Ma ancora una volta Johnny non ci stava ad arrivare in seconda posizione e tirava fuori dal cilindro il tempo 1’39”914, che nessuno è più riuscito a migliorare. Rea davanti a tutti anche in Argentina, ma i suoi avversari non sono lontani ad iniziare da Melandri, secondo a due decimi e Razgatliuglu, che chiude in terza posizione staccato di tre decimi. Quarto posto per un sorprendente Lowes che si trova particolarmente a proprio agio su questo tracciato. Dietro all’inglese della Yamaha troviamo un brillantissimo Lorenzo Savadori, che precede Camier, risvegliatosi solo negli ultimi minuti ed autore di pochi giri veloci.

Davies agguanta la settima piazza sul filo di lana quando gli altri stavano ormai rientrando ai loro box. Dietro al gallese ecco Mercado deciso a dare il massimo davanti ai propri tifosi. Tati precede Laverty e Fores, gli ultimi due a qualificarsi direttamente alla Superpole2 di domani. Ne restano clamorosamente esclusi VdMark e Sykes, rispettivamente undicesimo e quattordicesimo. Tra loro due si piazzano l’americano Gagne che aveva fatto bene nel secondo turno ed il francese Baz.

Il talentuoso Scheib è quindicesimo ed è il migliore dei tre debuttanti in quanto Marino ha terminato diciassettesimo e Ruiu diciannovesimo.

 

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