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E sono 10 consecutive. Rea si impone anche in gara 2 al El Villicum in Argentina e oltre a consolidare la sua prima ed inattaccabile posizione in classifica supera Hodgson e Edward, che di vittorie consecutive ne avevano accumulate 9. L’ inutile quanto pericolosa inversione della griglia lo ha costretto a prendere il via dalla terza fila, ma ormai Johnny ci ha fatto il callo, e sa che nei primi giri deve sgomitare come fosse in metropolitana nell’ora di punta per disfarsi dei piloti che lo precedono, per evitare che qualcuno la davanti approfitti dell’anomala situazione creata da Dorna. Oggi ad approfittarne è stato un incredibile Xavi Fores, che da alcune gare sta dando il 110% per dimostrare di meritarsi una moto competitiva per il 2019. Lo spagnolo del team Barni è partito al comando ed è stato in testa per otto giri prima di ritrovarsi l’affamato Cannibale alle spalle. Ha resistito al suo primo attacco, ma non al secondo e in seguito non ha potuto far altro che tenere un ritmo il più veloce possibile per non farsi avvicinare dagli inseguitori e per portare a casa il quinto podio stagionale e per replica la seconda posizione di Buriram. Rea e Fores hanno fatto gara a se e lo spettacolo è arrivato dalla lotta per il terzo posto. L’ha spuntata Melandri che ha confermato di attraversare un grande periodo di forma. Libertaosi dalla pressione che gravava su di lui dall’inizio dell’anno, ora che Marco non è più “obbligato” a vincere riesce a dare il meglio di se. Dopo aver rimontato dall’ottava alla quarta posizione, il ravennate ha commesso un errore nel corso del sesto giro che lo ha fatto piombare in settima posizione. Il Melandri di qualche mese fa avrebbe forse tirato i remi in barca e si sarebbe accontentato, mentre invece oggi ha rimontato con grande determinazione, sino a portarsi alle spalle di Fores. Se ci fosse stato ancora qualche giro forse il terzo posto avrebbe potuto diventare secondo, ma va bene così.
Davies è quarto dopo una buona gara, che avrebbe potuto essere ottima se avesse vinto il duello con il suo compagno di squadra. Ma così non è stato e alla fine Chaz è stranamente il terzo ed ultimo pilota Ducati al traguardo. Alle sue spalle un altalenante Tom Sykes che è rimasto nell’anonimato sino al decimo giro, quando ha incrementato il suo ritmo andando a prendere il gruppo che lo precedeva, per poi chiudere con un onorevole quinto posto. Sesto posto per Lowes che ha avuto il merito di aver corso con un ritmo regolare e senza commettere errori. Inizialmente sembrava che anche oggi potesse essere una grande giornata per il talentuoso Razgatlioglu, ma un anomala usura della gomma posteriore gli ha fatto fare la gara del gambero. Terzo sino a sette giri dalla fine il turchino ha dovuto alzare bandiera bianca ed è scivolato sino al settimo posto finale. Savadori è ottavo, senza infamia e senza lode, ma ha comunque fatto meglio del suo compagno di squadra Eugene Laverty, che nel tentativo di correre sopra i problemi della sua Aprilia si è ritrovato a terra nel corso del terzo giro quando era secondo. Gara da dimenticare per VdMark che non è mai riuscito ad affacciarsi alle posizioni che contano.
Gagne salva l’onore della Honda concludendo nella top ten, mentre il suo compagnio di squadra Camier è stato costretto al ritiro e Marino con la Fireblade del team TripleM è caduto nei primi giri. Baz ha vinto la lotta con Mercado per l’undicesima piazza. Alle loro spalle Ramos ed il giovanissimo Ruiu, con la Kawasaki del team Pedercini. Non hanno tagliato il traguardo Scheib per noie tecniche e Smrz per una scivolata.