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Il Cannibale non si sfama mai e si aggiudica anche la gara odierna, dopo che quella di ieri gli aveva consegnato il suo quarto titolo mondiale consecutivo. Davies era partito come un missile dalla prima fila e si era portato in testa spingendo come un matto, arrivando ad accumulare anche un secondo e mezzo di vantaggio, davanti ad un gruppetto composto da VdMark, Rea e Melandri. Alle spalle del gallese i tre se le davano di santa ragione nel corso del terzo giro, con il pilota della Ducati che commetteva un errore e perdeva contatto con i suoi compagni di fuga. Al quinto passaggio Rea si sbarazzava anche dell’olandese della Yamaha e si gettava all’inseguimento di Davies che non mollava di un millimetro, nonostante una spalla pluri-fratturata che gli procura molto dolore. Il quattro volte campione del mondo impiegava qualche giro per arrivare negli scarichi della Ducati numero sette e restava in seconda posizione sino al sesto giro, quando provava a superare Chaz in staccata, un compito difficile anche per un campione come Johnny. Davies resisteva, Rea andava largo e si rimetteva minaccioso alle sue spalle. Al dodicesimo giro, sconfitto più dal dolore che dall’usura delle sue Pirelli, Davies cedeva il primo posto al pilota della Kawasaki con VdMark in terza posizione. Con la pista libera davanti a se, Rea staccava Davies e andava a cogliere il suo ottavo successo consecutivo, superando di una lunghezza Corser (130 contro 131) nella classifica dei podi. L’ennesimo record infranto.
Per meglio comprendere quali fossero le condizioni di Davies, basti pensare che subito dopo il podio Chaz ha dovuto ricorrere alle cure della Clinica, per alleviare il dolore alla spalla destra, particolarmente sollecitata dalle staccate che su questa pista sono per la maggior parte proprio a destra. Dietro al leone della Ducati torna ad emergere VdMark, che ieri aveva concluso una gara abbastanza anonima, ma oggi, rivoluzionata la sua R1 ha tenuto a lungo il passo dei primi due. Contrariamente a quanto faceva un po di tempo fa, Tom Sykes si è ripreso nel finale ed ha aggiuntato il quarto posto ai danni di Melandri. Contrariamente al suo compagno di squadra, l’inglese della Kawasaki fa fatica a recuperare terreno quando deve partire indietro e lo ha dimostrato anche oggi.
La prima fila aveva reso più facile il compito di Melandri, che però all’inizio ha commesso qualche errore nel corpo a corpo con Rea e VdMark e nel finale ha rallentato il suo ritmo sino a subire il recupero di Sykes.
Savadori chiude con un sesto posto un weekend molto positivo, nel quale è stato sempre a contatto con i santoni della Superbike, senza commettere errori e precedendo in entrambe le gare il suo più esperto compagno di squadra. Un deludente Lowes è settimo e precede Fores e Camier. Lo spagnolo della Ducati ha pagato una partenza non velocissima dalla terza fila, mentre Camier anche oggi non è riuscito a trovare la brillantezza di inizio campionato. Solo decimo il padrone di casa Baz, che ripete il piazzamento di ieri e precede un anonimo Laverty ed il giovane Razgatlioglu, autore ancora di alcuni alti e bassi dovuti alla voglia di emergere ed all’inesperienza. Rinaldi porta al tredicesimo posto la Ducati dello Junior team Aruba, in quella che è stata la sua ultima gara della stagione, visto che Michael non sarà presente nelle due trasferte extra europee. Torres e Mercado chiudono la zona punti. Ritirati Smrz e la wild card Lussiana il primo per una caduta ed il secondo per un problema tecnico al primo giro.