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La pista di Assen ci regala una bellissima gara, combattuta sino alla bandiera a scacchi. Ha vinto Jonathan Rea, che solo nel finale è riuscito a prendere un leggero vantaggio nei confronti dei suoi compagni di fuga VdMark e Davies, ai quali nel finale si è aggiunto Sykes, autore una volta tanto di un finale in rimonta. Rea ha provato subito a portarsi in testa e allungare, ma l’idolo locale VdMark non solo gli ha resistito trascinandosi dietro il gruppo degli inseguitori, ma alla fine dell’ottavo giro è riuscito a superare il campione del mondo ed a portarsi in testa, scatenando il tripudio del folto pubblico che ha assiepato la lunga tribuna centrale. Ma la gloria dell’olandese della Yamaha è durata poco, perché tre giri dopo Rea si è ripreso la leadership e non l’ha più lasciata sino alla bandiera a scacchi. VdMark gli è stato alle calcagna sino all’ultimo giro, nella speranza di potersi poi giocare un jolly nella micidiale chicane che porta al traguardo: ma Johnny, si era tenuto qualche decimo nel taschino, e lo ha tirato fuori all’ultimo giro prendendo quel leggero vantaggio che gli ha permesso di entrare per primo nell’ultima variante. VdMark si deve quindi accontentare della seconda posizione, e resta da chiedersi come mai solo su questa pista riesca a dare del filo da torcere ai “soliti” Rea e Davies.
Il gallese della Ducati ha fatto la sua solita gara giudiziosa ed in rimonta, lenta ma costante, dalla terza fila di partenza. Una rimonta che gli è costata un'usura maggiore delle gomme rispetto ai suoi avversari diretti, e che lo ha relegato sul terzo gradino del podio. Risultato che non è certo da buttare via, se si considera che la pista olandese è sempre stata avara di soddisfazioni per i piloti della Ducati. E lo è stata anche oggi, visto che dopo un buon avvio Melandri ha ceduto alle solite macro-oscillazioni della sua moto, sino a chiudere in sesta posizione proprio davanti a Forés, che è invece stato rallentato da un'usura eccessiva della gomma anteriore sulla parte destra.
Gara da dimenticare per Alex Lowes: dopo aver combattuto nei primi giri nel gruppo di testa, l’inglese della Yamaha ha infatti iniziato a perdere posizioni, sino a terminare in dodicesima posizione a causa di un errore del suo team, che invece di montargli la gomma anteriore da lui scelta, ovvero la soluzione B, gli ha montato la C, che lo ha costretto a rallentare vistosamente il suo ritmo.
Rivede un po' di luce Loris Baz, che chiude settimo davanti a Mercado, Torres ed il “turchino” Razgatlıoğlu, che era stato ottavo per quasi tutta la gara ma ha avuto un calo eccessivo delle coperture proprio nel finale. Davide Giugliano non riesce a guidare la sua Aprilia nei primi giri con il pieno di benzina mentre in seguito abbassa i suoi tempi sul giro, e questo gli ha permesso di recuperare qualche posizione e di chiudere comunque solo tredicesimo. Sfortunato il suo compagno di squadra Savadori, scivolato nel corso del quindicesimo giro: Lorenzo è riuscito a ripartire, e alla fine ha portato a casa un punticino grazie al suo quindicesimo posto. Rinaldi, penalizzato di una fila in partenza per aver ostacolato Sykes durante la Superpole (un malinteso nel rientrare ai box), ha spinto forte nel tentativo di recuperare terreno, ma è caduto al sesto giro: nulla di grave per il rookie della Ducati, che dovrebbe quindi prendere regolarmente il via domani in Gara-2. Non ha potuto invece prendere il via l’americano Jake Gagne, ancora dolorante dopo la brutta caduta di ieri.