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AGGIORNAMENTO
La commissione FIM ha deciso di penalizzare con una posizione Rea, che esce quindi dal podio (Melandri diventa 3°) e in più domani dovrà partire dall'ultima fila. Leggi tutti i dettagli.
LA GARA
Pur partendo in testa, Rea non è riuscito a tagliare per primo il traguardo di Gara-1 a Jerez. Sul gradino più alto del podio va dunque Bautista, seguito da Vd Mark e poi dal pilota Kawasaki.
Il pilota Ducati è tornato, e si è divorato Rea e tutti i suoi avversari nell’arco di un solo giro. Dopo aver superato il campione del mondo, che era partito forte dalla pole position, nel secondo giro lo spagnolo della Ducati ha spinto al massimo, facendo segnare il tempo di 1’39”305 che migliora di oltre un secondo il record della pista stabilito da Johnny nel 2017. Di fatto la gara è finita lì.
Álvaro ha girato per circa metà gara sul passo del 1’39", vale a dire 4 o 5 decimi più veloce dei suoi inseguitori. Per dare l’idea del passo tenuto dall’ex pilota MotoGP basti pensare che il suo penultimo giro, in 1’40”7, è stato di un solo decimo superiore al vecchio record della pista. Mostruoso.
Secondo posto per un grande Van der Mark, che dopo aver superato Rea ha girato su tempi non troppo lontani da quelli di Bautista, staccando nettamente Rea ed il compagno di squadra Alex Lowes.
Il campione del mondo ha capito subito che oggi contro Bautista non ci sarebbe stato niente da fare, ma ben presto ha dovuto badare a chi aveva dietro, più che a chi lo precedeva. Nei primi sei giri, infatti, Johnny ha girato di quasi mezzo secondo più lentamente dei due ufficiali Yamaha: Van der Mark lo ha raggiunto e superato nel corso dell’ottavo giro, mentre Lowes non è mai riuscito a scrollarsi di dosso il coriaceo pilota della Kawasaki, dando vita ad un acceso duello per il terzo gradino del podio.
La lotta si è conclusa solo all’ultima curva dell’ultimo giro, quando un contatto tra i due ha causato la caduta di Alex. Nei box è divampata la polemica, con lo staff della Yamaha che ha accusato Johnny di aver buttato in terra Lowes tentando un sorpasso impossibile. L’ultima curva di Jerez non è nuova a simili contatti (su tutti quello tra Rossi e Gibernau nel 2005) e l’impressione è che Rea abbia provato ad infilarsi di forza dove non poteva, anche se non l’ha certamente fatto per causare la caduta di Lowes.
La Direzione gara ha convalidato il risultato, ma mentre scriviamo ha convocato Rea, che molto probabilmente subirà delle penalità.
Melandri chiude al quarto posto, dopo una bella lotta con Razgatlıoğlu . Il turco è scattato velocissimo dalla quarta fila, e si è portato in testa al gruppo degli inseguitori iniziando un vero duello con il ravennate. Dopo essersi scambiati più volte le posizioni Melandri ha avuto la meglio sul pilota del Turkish Puccetti Racing, che nel finale ha dovuto fare i conti con una scarsa aderenza dello pneumatico anteriore. Sesto posto per Tom Sykes, che ha preceduto Chaz Davies. Partito dalla quarta fila, il gallese ha iniziato una rimonta che gli ha però permesso di chiudere settimo. Decimo posto per Rinaldi e quindicesimo per Delbianco, che porta a casa un punticino.
Non hanno tagliato il traguardo Jordi Torres, a causa di problemi tecnici, e Yuki Takahashi, che è riuscito nell’impresa di cadere pur andando piano (era buon ultimo)