SBK 2019: Bautista chiude in testa le libere di Aragón

SBK 2019: Bautista chiude in testa le libere di Aragón
Bautista domina questa prima giornata di prove precedendo Lowes e Rea. Sykes porta la BMW in quarta posizione. Bravo Laverty, quinto con la Ducati privata Go Eleven. Solo undicesimo Melandri
5 aprile 2019

Primo in entrambe le sessioni, Álvaro Bautista ha dato oggi un ulteriore prova di forza nella prima giornata del terzo round del campionato mondiale Superbike, che si disputa sul circuito del Motorland Aragón in Spagna. Al di là della prima posizione, ha impressionato la facilità con la quale il pilota della Ducati ha macinato giri veloci, il migliore dei quali in 1’49”607, a 3 decimi dal giro veloce della pista spagnola, stabilito nel 2017 da Chaz Davies in Superpole: vale a dire con gomme da qualifica, mentre il suo crono oggi Álvaro lo ha fatto con gomme da gara e con temperature abbastanza basse.

Il….meno lontano dallo spagnolo della Ducati è stato Alex Lowes, che conferma il trend positivo dei precedenti due round extraeuropei: l’inglese, che negli anni passati commetteva numerosi errori e rimediava altrettante cadute, ora non sbaglia più niente, tanto da concludere le due sessioni odierne al secondo posto davanti a Jonathan Rea. Il campione del mondo in carica ha chiuso a soli 23 millesimi da Lowes, ed ha lavorato molto con la sua squadra per definire l’assetto della sua Kawasaki. Come sempre, Johnny ha pensato soprattutto a preparare la sua Ninja per le gare, ma oltre mezzo secondo da Bautista rappresenta comunque un distacco preoccupante.
 

Stupisce il quarto posto di Sykes con la nuova BMW. Si è trattato di un solo giro veloce, che come sappiamo rappresenta la sua specialità, ma è anche la conferma che l’azienda tedesca, e soprattutto il team di Shaun Muir, stanno lavorando nella direzione giusta. Ottima la quinta posizione di Eugene Laverty che dopo quanto successo in Thailandia, dove il nordirlandese restò senza freni in Gara-1: il team GoEleven ha cambiato alcuni tecnici, ed il risultato si è visto già oggi in queste due sessioni: Eugene infatti è a soli sette decimi dalla vetta, ed è stato più veloce di Chaz Davies, solo nono, a 1"3 dal compagno di squadra. Nonostante le due giornate di test svolte su questa pista verso la fine di marzo, tra il gallese della Ducati e la nuova Panigale non c’è ancora il feeling giusto. La cosa è molto preoccupante, non solo perché siamo già al terzo round, ma soprattutto perché questa è la è pista dove Chaz ha vinto ben sette gare, facendo doppietta non solo con la Ducati V2, ma anche con la BMW. Ad Aragón Davies è atteso alla prova del fuoco: se nemmeno qui riuscirà ad avvicinarsi a Bautista, allora si potrebbe davvero parlare di crisi.

 

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Cortese è sesto, primo dei piloti Yamaha: l’italo-tedesco ha preceduto Leon Haslam e l’altra BMW, quella di Reiterberger. Con il suo decimo tempo, a soli 85 millesimi da Davies, Michael Ruben Rinaldi dimostra di migliorarsi costantemente, e questo fa ben sperare il team Barni Racing, che qui lo scorso anno era salito sul podio con Xavi Forés. Melandri è solo undicesimo: la sua moto è sembrata più stabile rispetto a quanto avevamo visto in Australia, e soprattutto in Thailandia, ma il miglioramento per ora non si è tramutato in una buona posizione in classifica.

Peggio del ravennate ha fatto Van der Mark, le cui prestazioni sembrano essere inversamente proporzionali a quelle del suo compagno Lowes: l’inglese migliora e l’olandese peggiora. Razgatlıoğlu è tredicesimo davanti alle altre Kawasaki private di Mercado e Torres. Giornata nera per la Honda, che chiude mestamente la classifica: Camier è ancora dolorante al ginocchio infortunato a Buriram, mentre Delbianco sta facendo esperienza, essendo al suo primo anno in Superbike, ma è già vicinissimo (83 millesimi) ad un deludente Kiyonari. Forse serve un pilota diverso alla Honda per proseguire nello sviluppo della Fireblade...

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