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Mancano una decina di giorni ai test ufficiali della Superbike a Portimao (23 e 24 agosto) in concomitanza con i quali ci potrebbero essere alcune novità ufficiali riguardanti le formazioni dei team 2019.
Al momento la novità più importante riguarda la Ducati, dopo l’affermazione del Direttore Sportivo Paolo Ciabatti che ha rivelato che Alvaro Bautista potrebbe essere uno dei piloti della nuova Panigale V4 nel prossimo campionato mondiale delle derivate. Le squadre ufficiali Kawasaki e Yamaha hanno già svelato le rispettive formazioni 2019 e quindi solo Honda e Ducati, parlando di team ufficiali, devono invece ancora comunicare i piloti scelti per la prossima stagione.
Parlando del team Ten Kate Honda Red Bull ci si attende la conferma di Leon Camier, mentre per quanto riguarda il suo compagno di squadra la scelta è limitata a pochi nomi, tra i quali quelli di Eugene Laverty e di Lorenzo Savadori. Il primo si è proposto alla Ducati, ma non sembra rientrare nei piani della casa italiana, mentre il giovane italiano, in attesa delle decisioni del team Milwaukee e dell’Aprilia, andrebbe a formare con Camier una coppia di tutto rispetto, un mix di grinta ed esperienza che potrebbe portare in alto la CBR.
Tutto questo a meno che il main sponsor Red Bull, che lo scorso anno impose il deludente Gagne, non proponga qualche pilota “raccomandato” dall’azienda austriaca.
Mentre la situazione in casa Honda appare comunque abbastanza prevedibile, in Ducati l’orizzonte è tutt’altro che chiaro. Il team ufficiale Aruba non ha ancora comunicato i propri piloti 2019, ma l’impressione è alcuni dei giochi siano già stati fatti. Prima della lunga vacanza estiva i vertici Aruba e Ducati hanno incontrato i manager di Melandri e Davies, con la più volte comunicata intenzione di rinnovare l’accordo con entrambi.
Qualcosa però non è andato come previsto, visto che non solo nessun comunicato ufficiale ha fatto seguito ai due meeting, ma è da poco saltato fuori anche il nome di Alvaro Bautista, quale possibile pilota Ducati in Superbike.
Volendo fare delle ipotesi sarei più propenso a pensare che tra Melandri e Davies sia il secondo ad aver rifiutato l’offerta del team ufficiale Ducati. Mentre l’italiano non ha alternative interessanti, il gallese ha più volte manifestato la sua intenzione di voler disporre di una moto competitiva, per poter puntare al mondiale, mentre la nuova Panigale V4 necessiterà almeno di uno se non due anni di sviluppo, prima di poter contendere la vittoria a Kawasaki e Yamaha.
E proprio la Yamaha ha formulato a Chaz una interessante proposta, per farlo salire su una delle due R1 che la casa di Iwata sta preparando per il team GRT, che intende fare il grande salto dalla Supersport alla Superbike. La squadra italiana è intenzionata a schierare un pilota di sicuro affidamento ed uno dei piloti Yamaha che attualmente militano in Supersport. Tra questi ultimi i candidati sono il nostro Federico Caricasulo, il francese Lucas Mahias e Sandro Cortese, che potrebbe portare in dote alla casa dei tre diapason il titolo mondiale SS 2018.
Ma per avere un quadro completo dell’intrigata situazione della casa di Borgo Panigale nelle derivate, non bisogna dimenticare i team privati, che come sappiamo il prossimo anno passeranno da uno (Barni Racing team) a tre, con l’arrivo del Motocorsa Racing Team e del team Lorini.
Nessuna delle tre squadre ha al momento deciso quale sarà il proprio pilota, fatta forse eccezione per il team Motocorsa, che dovrebbe schierare quello che è attualmente il tester ufficiale della Panigale V4 Superbike: Lorenzo Zanetti.
La squadra di Marco Barnabò non ha ancora confermato Xavi Fores, molto probabilmente perché è in attesa di decidere di comune accordo con i vertici Ducati, quale possa essere il pilota più adatto allo sviluppo della nuova 4 cilindri italiana. Nel caso che Davies abbia risposto picche alla proposta Yamaha, non è escluso che Bautista venga dirottato al team Barni, che quest’anno ha più volte dimostrato di poter competere con le squadre ufficiali.
Per quanto riguarda invece il team Lorini, la decisione del pilota dovrebbe avvenire in forma completamente autonoma e la lista dei papabili è abbastanza lunga, e comprende gli spagnoli Torres e Ramos e l’argentino Mercado, ma visto che ci sono sicuramente più piloti liberi che moto disponibili, i fratelli Lorini staranno ancora un poco alla finestra, in attesa di vedere come si evolve il mercato.
E Sykes? Dopo aver annunciato il proprio divorzio dal team KRT, il campione del mondo 2013 è sempre in attesa delle decisioni della Yamaha (e di Davies) ma nel frattempo si è avvicinato al team Milwaukee SMR. La squadra inglese però sta ancora sfogliando la margherita, indecisa se tornare nel BSB (decisione sgradita allo sponsor che preferisce ovviamente un palcoscenico mondiale), restare in Superbike con Aprilia o passare alla BMW.
La casa tedesca, attualmente legata al team Althea, fornirebbe al team SMR la nuova S1000RR e la vorrebbe affidare oltre che a Laverty (che però come abbiamo visto preferirebbe cambiare aria) anche a Sykes, che dopo aver sviluppato la Ninja potrebbe fare lo stesso con la nuova moto bavarese. Nel caso invece che le moto fossero ancora Aprilia si riproporrebbe la candidatura di Savadori, pilota legato alla casa di Noale da un contratto è in scadenza a fine stagione.
Per quanto riguarda le altre squadre, Puccetti ha da tempo confermato la giovane promessa turca Razgatlioglu, mentre è di oggi la notizia che il team Pedercini Kawasaki il prossimo anno schiererà due moto, affiancando al confermato Yonny Hernandez il giovane e talentuoso Gabriele Ruiu. Il diciassettenne fa già parte della squadra di Lucio Pedercini, con la quale sta disputando con alterne fortune il campionato Europeo Superstock 1000, ma sta comunque mostrando un notevole talento.
Per quanto riguarda il team Althea, non è detto che resti con BMW (visti anche i contatti di cui sopra tra la casa tedesca ed il team Milwaukee). La squadra di Genesio Bevilacqua sarà comunque al via del mondiale SBK 2019. In attesa che la Suzuki decida se impegnarsi o meno del mondiale delle derivate (nel qual caso lo farebbe con il team Althea) l’imprenditore di Civita Castellana sta pensando ad una Ducati o ad una Kawasaki, da utilizzare in forma strettamente privata.