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A Phillip Island è già braccio di ferro tra Bautista e Rea, che si sono alternati al comando delle due sessioni di prove libere. Alla fine è stato lo spagnolo a prevalere, ma di soli 14 millesimi. Nel primo turno Rea era stato il più veloce con un giro in 1’30”341, e Bautista si era fermato a 21 millesimi dal campione del mondo. Nel pomeriggio la situazione si è ribaltata, ed è stato il pilota della Ducati a prevalere con un best lap di 1’30”327.
Le prestazioni di Bautista, che oggi ha fatto il suo debutto assoluto in Superbike, hanno del clamoroso se si considera che sulla nuova Ducati V4 lo spagnolo ha disputato solo qualche sessione di test invernale e le prove ufficiali di inizio settimana. La sua conoscenza della Ducati MotoGP, dalla quale la nuova Panigale deriva, e le sue indubbie doti di guida stanno evidentemente facendo la differenza nei confronti degli altri piloti della Casa italiana, che annaspano oltre la top ten. Michael Ruben Rinaldi, al debutto su questa pista non certo facile da interpretare, è dodicesimo, mentre inizia a preoccupare Chaz Davies, oggi solo quattordicesimo, davanti all’altra Ducati di Laverty.
Bautista non ha però stupito solo gli addetti ai lavori, ma anche lo stesso Rea, che vede per la prima volta vacillare la sua leadership.
Certo la Superpole e la gara di domani potrebbero scrivere una storia diversa rispetto alle prove, ma oggi lo spagnolo della Ducati si è dimostrato non solo velocissimo nel giro secco, ma anche dotato di un buon passo di gara, che gli deriva da una proficua gestione delle gomme. Sembra insomma avere tutte le carte in regola per lottare ad armi pari con il Cannibale.
Da parte sua Rea sta facendo tutto quanto aveva programmato. Ha lavorato a lungo sull’equilibrio della sua moto e sull’usura delle gomme alla distanza, ma viste le prestazioni di Bautista, Johnny inizia ad avere qualche dubbio sul fatto di poter fare la differenza nei giri finali.
Rea e Bautista davanti a tutti quindi, ma Haslam non è lontano, e cede allo spagnolo per soli 155 millesimi. Leon ha chiuso al terzo posto entrambe le sessioni odierne, ed è pronto ad approfittare di ogni eventuale incertezza da parte dei due leader.
Dopo quanto abbiamo visto nei test ufficiali la quarta posizione odierna di Sykes non è più una sorpresa. Resta da vedere come si comporterà la nuova S1000RR sulla distanza della gara, ma per ora il bilancio della BMW è senza dubbio positivo, anche perché l’altra moto tedesca non è lontanissima visto che Reiterberger ha chiuso ottavo, a poco più di mezzo secondo dalla vetta della classifica.
Lowes è il primo delle Yamaha nonostante la “solita” scivolata, e precede di 9 millesimi di secondo Leon Camier, vera sorpresa della giornata: il pilota del team Moriwaki Althea Honda è sesto, a dimostrazione che la CBR che ha ricevuto direttamente dal Giappone e targata HRC è ben diversa da quella che utilizzava lo scorso anno, così come ben diverse sono le mani che ci lavorano sopra.
Settima posizione per Sandro Cortese, che sta facendo quello che ci si aspettava da lui. Non altrettanto si può dire di VdMark, nono, e soprattutto di Melandri, solo tredicesimo: il pilota italiano oggi ha provato a modificare la sua R1 per adattarla al suo stile di guida, ma le soluzioni adottate non hanno sortito alcun effetto; Marco è ancora alla ricerca di un buon equilibro per la sua moto, ma resta solo il turno di libere di domani mattina prima di dover affrontare la prima gara della stagione.