SBK 2019. Le pagelle del GP di Misano e la zampata di Rea

SBK 2019.  Le pagelle del GP di Misano e la zampata di Rea
Diamo i voti dopo le tre gare corse a Misano. Nove e mezzo a Rea, 8,5 a Razgatlıoğlu e 8 a Bautista. C’è chi parla di campionato riaperto, ma forse in realtà non si era mai chiuso...
24 giugno 2019

C’è chi parla di campionato riaperto, ma forse in realtà non si era mai chiuso. Bautista quando vince lo fa con largo margine e con distacchi sempre importanti, ma quando sbaglia non raccoglie punti e negli ultimi tre round la determinazione di Rea e della Kawasaki è stata premiata. Ora sono solo 16 i punti che dividono il campione del mondo dall’ex pilota MotoGP.

E’ senza dubbio il campionato più combattuto degli ultimi anni, anche se ancora non abbiamo assistito ad un duello diretto tra i due titani di questa stagione. Ed è un campionato appassionante anche grazie a quelli che sino a qualche tempo fa venivano considerati degli outsider, come i due alfieri della Yamaha e come il giovane talento Razgatlıoğlu. Latitano invece due piloti che sino allo scorso anno erano stati protagonisti: Chaz Davies e Marco Melandri.

Kawasaki über alles a Misano in Gara-2, con il solo Rinaldi a tenere alto il vessillo di Borgo Panigale. La Yamaha dovrà fare a meno di Van der Mark per almeno due round, ma la R1 è senza dubbio la terza forza del campionato.

Mentre la Honda annaspa nelle zone basse della classifica, in BMW fanno sul serio ed il nuovo propulsore ha dato ulteriore vigore a Sykes, che ha regalato alla Casa tedesca il primo podio stagionale. Una Superbike che torna a destare interesse, come ha dimostrato anche il pubblico di Misano, con presenze sempre basse in valore assoluto, ma nettamente superiori a quelle degli scorsi anni.

La Supersport continua a vivere sul duello fratricida tra Randy Krummenacher e Federico Caricasulo, con lo svizzero che è andato a vincere proprio a casa del suo compagno di squadra, allungando in classifica. Primo podio per Mahias con la Kawasaki di Puccetti, mentre purtroppo una scivolata ha tolto di scena De Rosa e la MV Agusta.

Ecco il nostro giudizio sui protagonisti di Misano.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Jonathan Rea - voto 9,5.  Sarebbe stato un 10 e lode senza la scivolata nella Superpole race, per la quale si è subito onestamente accusato. Johnny sta ancora una volta dimostrando di essere un campione vero. Gli va dato il merito di non aver mai mollato e di non essersi mai dato per vinto, anche se Bautista lo svernicia in rettilineo. Corre ogni gara come fosse quella decisiva per l’assegnazione del titolo mondiale, e porta sempre a casa il miglior risultato possibile. Forse questo mondiale lo vinceranno Bautista ed il suo missile rosso, ma se lo dovranno sudare. Never give up.

Alvaro Bautista - voto 8. La caduta in Gara-2, che sommata a quella di Jerez ha riaperto il campionato, ha acceso una lampadina rossa sul cruscotto della Ducati, che inizia a chiedersi se le cadute siano dovute all’irruenza dello spagnolo, che vuole staccare tutti nei primi giri, o se invece ci sia sotto qualche problema tecnico, visto che sia a Jerez che a Misano, Gara-2 è stata più calda dal punto di vista meteorologico. Se va avanti così bisogna che il buon Alvaro tiri fuori gli attributi. Ammesso li abbia.

Toprak Razgatlıoğlu - voto 8,5. Quando al talento cristallino si sommano grinta e determinazione, allora siamo di fronte ad un pilota certamente al di sopra della media. Forse ad un campione. Il giovane turco di Puccetti prosegue nella sua maturazione, con tre podi negli ultimi tre round. L’inesperienza (non ha ancora 23 anni) lo porta a strafare in Gara-1, ma dopo aver distrutto la sua Ninja promette al team che il giorno dopo salirà sul podio, e cede al campione del mondo solo nel finale. Ora che ha rotto il ghiaccio aspettiamoci grandi cose da questo ragazzo, che parla in modo ermetico, ma che in pista si fa capire benissimo.

Tom Sykes - voto 8. Si sente a ragione al centro del progetto BMW, e tira fuori il meglio dal suo repertorio. A Misano la Casa tedesca gli consegna il tanto desiderato nuovo motore, e lui ringrazia con il primo podio stagionale. Può ripetere con la S1000RR lo stesso fantastico lavoro che aveva fatto con la Ninja.

Michael Ruben Rinaldi - voto 7,5. Dopo Bautista, è il pilota che riesce a sfruttare meglio la nuova V4: la sua è diversa da quella ufficiale (sospensioni) e lui non ha ancora l’esperienza dello spagnolo, ma assieme alla sua squadra sta facendo un ottimo lavoro, e si affaccia sempre più spesso nelle zone alte della classifica.

Chaz Davies - voto 5. Sta diventando un caso. Che tra lui e la nuova Panigale non corra buon sangue ormai lo abbiamo capito, ma ci sembra impossibile che un pilota della sua caratura non riesca proprio ad adattarsi ad una moto dal grande potenziale come la V4 bolognese. Dopo aver schiumato rabbia per anni in attesa della moto competitiva, ora che ce l’ha si è perso. Continuiamo a pensare che sia troppo brutto per essere vero. Nightmare...

 

Leon Haslam - voto 7. Due podi sono un bel bottino, se non fosse che in Gara-2 prende paga da una Ninja privata e sul bagnato, dove dovrebbe fare la differenza, butta tutto alle ortiche con una scivolata. Bene, ma non benissimo.

 

Alex Lowes voto 7 - Senza la caduta di sabato sotto la pioggia, sarebbe stato un weekend estremamente positivo per l’inglese della Yamaha. Alex cade meno di prima, ma lo fa nei momenti peggiori. Ha fatto un grande passo in avanti rispetto allo scorso anno, ma gli manca ancora qualcosa.

Sandro Cortese voto - 6,5. Stupisce tutti con il secondo posto in Superpole, ma poi cade due volte in gara: la seconda volta per un’errata scelta della gomma posteriore. Ha alzato il suo livello, ma ora deve trovare il limite, se non serve a poco. Diamogli tempo, in fondo è al suo primo anno in Superbike.

Marco Melandri - voto 5,5. Ci aspettavamo molto di più da lui a Misano. Ha fatto un netto passo indietro rispetto ai round precedenti, dove sembrava aver finalmente fatto pace con la R1. Così come il suo compagno di squadra, sbaglia la scelta della gomma posteriore in Gara-2 e va in terra. Deludente.