SBK 2019. Le Pagelle USA. Bautista rimandato. E il titolo?

SBK 2019. Le Pagelle USA. Bautista rimandato. E il titolo?
Bautista saluta il titolo: cade, e in Gara-2 si ritira. Rea, stratega, pensa al campionato, non rischia e "lascia" a Davies la vittoria
15 luglio 2019

Questo campionato mondiale Superbike è senza dubbio uno dei più incredibili e imprevedibili ai quali mi sia capitato di assistere.
In un solo mese, Jonathan Rea è passato dal dover recuperare 61 punti a poter gestire un vantaggio di ben 81 lunghezze su Álvaro Bautista. Al contrario lo spagnolo della Ducati si ritrova ad inseguire dopo aver dominato la prima parte di stagione con ben 11 vittorie consecutive. 

Il motivo principale della debacle di Bautista va ovviamente ricercato nelle sue continue cadute in gara. Cinque in tutto, tutte nei primi giri, e solo una dovuta ad un contatto. A complicare la vita del pilota della Ducati ci si è messo anche il suo infortunio alla spalla, conseguente alla caduta nella Superpole race, e ben venga quindi per lui la lunghissima pausa estiva che gli permetterà di riprendersi.  

La Ducati sembra quindi non aver risolto nessuno di quei problemi che tutti i piloti della V4 hanno sempre lamentato, Bautista compreso, anche quando la nuova Panigale dominava le scene. Al contrario, in Kawasaki si sono rimboccati le maniche ed hanno spremuto tutto il possibile dalla loro Ninja, che si è confermata moto affidabile, maneggevole e adatta a tutti i circuiti. 

La Yamaha sta alla finestra, e in attesa che il suo miglior pilota si riprenda si conferma essere la terza forza in campo, anche se poche volte in grado dio inserirsi nella lotta per la vittoria. Passi da gigante per la BMW, invece, che deve fare un monumento a Tom Sykes e che avrebbe probabilmente bisogno di un altro pilota altrettanto affidabile per poter compiere un’ulteriore e decisivo salto di qualità.

In Honda si parla più del futuro che del presente. Leon Camier si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico per cercare di risolvere i problemi alla spalla che da tempo lo tengono lontano dalle piste, e nel frattempo, l’unico aspetto positivo è dato dalla  maturazione del giovane Alessandro Delbianco, tutto genio e sregolatezza.

Laguna Seca ha risposto alla grande al richiamo della Superbike, con oltre 68.000 spettatori nei tre giorni del nono round, nonostante la mancanza di un pilota locale in grado di accendere gli entusiasmi dei tifosi a stelle e strisce. 


 

 

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PAGELLE

Jonathan Rea – voto 10 – Concreto sino al cinismo, Johnny chiude in testa le libere, la Superpole e le prime due gare, mentre in Gara-2 inizia a pensare alla classifica, che potrebbe portargli un quinto titolo mondiale consecutivo che lo laureerebbe il migliore pilota Superbike di tutti i tempi. La differenza tra un grande pilota ed un grande campione sta tutta nella sua voglia di vincere. E Rea ne ha tantissima. 

Álvaro Bautista – voto 5 – Osannato sino a un mese fa, ora Álvaro si ritrova tutti contro, compresi i ducatisti, che lo accusano di aver gettato alle ortiche un titolo mondiale che a Borgo Panigale manca ormai da otto anni. Quello di Laguna è stato senza dubbio il suo weekend più nero, e speriamo che l’infortunio alla spalla si risolva prima del prossimo round di Portimão: cade senza capire il perché, e anche la sfortuna ci mette lo zampino nel contatto con l’incolpevole Razgatlıoğlu. Bautista ha certamente delle colpe, ma qualcuno mi spiega perché i problemi che affliggono la V4 sin dalla prima gara in Australia non sono ancora stati risolti?

Toprak Razgatlıoğlu – voto 8,5 – Altre tre gare che lo consacrano tra i top rider della Superbike. Ormai Toprak si è sbloccato psicologicamente, ed ha fatto quel salto di qualità che gli ha permesso di passare da giovane promessa a concreta realtà. Ormai il suo obiettivo non è più il podio, ma la vittoria. 

Chaz Davies – voto 9 – E’ passato in pochi giorni dall’incubo al sogno. In Gara-2 il leone gallese ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed ha azzannato il campione del mondo, che ha capito subito che per stargli davanti avrebbe dovuto rischiare troppo. Non sono ancora sicuro che sia completamente uscito dalla crisi nella quale era piombato, ma ora Chaz sa che può vincere anche con la V4: resta da comprendere se sia solo un caso che abbia rivisto la luce proprio nel giorno più buio per Bautista.

Jordi Torres – voto 7,5 – Bravo Jordi. La Kawasaki del team Pedercini migliora costantemente ed il simpatico pilota spagnolo ricorre a tutti le sue qualità, che sono tante. E’ assieme a Baz il privato più veloce di questo campionato 2019.

Loris Baz – voto 7,5 – Vale quanto detto per Torres. Dopo tante peripezie il francese è arrivato in una squadra che lavora bene e gli mette a disposizione una buona moto. Al resto ci pensa lui. Cade nella Superpole race, ma non per colpa sua.

Alex Lowes – voto 7 – Svolge bene il suo compitino e si piazza sempre alle spalle degli ufficiali Kawasaki e Ducati. A forza di piazzamenti è terzo in classifica e supera il suo convalescente compagno di squadra. Chi si accontenta…

 

Tom Sykes – voto 8 – Tom si conferma un grande collaudatore, e porta per la terza volta sul podio la nuova S1000RR. Sta facendo un campionato al di sopra delle aspettative: se la Casa tedesca vuole puntare davvero alto, lui c’è.

Leon Haslam – voto 6.5 – Che Razgatlıoğlu gli stia davanti ormai non fa più notizia. Cade in Gara-1 e nelle altre due timbra il cartellino. Il “solito” Haslam. 

Markus Reiterberger – voto 6 – Ancora debilitato dalla forte influenza virale che non gli ha permesso di correre a Donington, in California Markus fa fatica ad andare a punti. Dopo la pausa estiva dovrà dimostrare di non essere nel team ufficiale BMW solo perché è tedesco.

Alessandro Delbianco – voto 5,5 – Aveva visto il cavatappi solo sulla Playstation, e in Gara-1 è bravo ad andare a punti. Poi nella Superpole race combina un gran pasticcio. Alti e bassi tipici della sua giovane età: cade meno di prima (non ci voleva molto) ma il solo talento non basta.