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I test invernali e le due giornate di prove ufficiali sono ormai in archivio e per i piloti del campionato mondiale Motul FIM Superbike e Supersport sta per iniziare il primo round del mondiale 2019. Come avviene ormai da 11 anni consecutivamente, sarà il fantastico circuito di Phillip Island in Australia ad ospitare le tre gare della classe maggiore e quella della Supersport.
Si riapre la caccia al quattro volte campione del mondo Jonathan Rea, che nei test ha dimostrato di essere sempre più padrone della sua competitiva Kawasaki Ninja ZX-10R e di partire con il ruolo di grande favorito. Al suo fianco non ci sarà più Tom Sykes, con il quale i rapporti sono sempre stati molto testi, ma il rientrante Leon Haslam, che ha invece da sempre un buon rapporto con il Cannibale. Una moto rinnovata ed un nuovo compagno di squadra per Rea, sono le novità della casa di Akashi.
Cambiamenti più radicali in casa Ducati, dove i riflettori sono accesi non solo sulla nuova Panigale V4, ma anche su Alvaro Bautista. Nei test il pilota ex MotoGP ha dimostrato di quale pasta sia fatto, e sono in molti a vedere in lui il più ostico avversario di Rea. Phillip Island è una pista che piace molto allo spagnolo che punta a ripetere l’exploit di Melandri che lo scorso anno fece bottino pieno.
Se Bautista sembra aver bruciato le tappe nello sviluppo della nuova quattro cilindri Ducati, non altrettanto si può dire per il suo compagno di squadra Chaz Davies. Per il gallese il lavoro di sviluppo ed il suo percorso di adattamento alla nuova moto sono stati ostacolati da un problema alla schiena. Al momento Chaz non sembra nelle condizioni di poter puntare al podio nelle tre gare australiane, anche se la sua proverbiale grinta ci potrebbe riservare delle sorprese.
Le Yamaha ufficiali sono raddoppiate ed ai confermati Alex Lowes e Michael van der Mark si sono affiancati Marco Melandri ed il campione del mondo Supersport 2018 Sandro Cortese. Nei test ufficiali l’italiano è stato il più veloce tra i piloti della casa di Iwata, ma la R1 non sembra ancora in grado di competere con Kawasaki e Ducati. Attenzione però alla voglia di rivalsa del ravennate, scartato dalla Ducati a favore di Bautista, ed al fatto che su questa pista abbia vinto in tutte le categorie nelle quali ha corso.
Tom Sykes e la nuova BMW S1000RR sono stati la sorpresa dei due giorni di test ufficiali, che l’inglese ha concluso al secondo posto a due soli decimi da Bautista. Il tempo di Sykes sembra essere più frutto della sua grande capacità di essere veloce sul giro secco che non dell’attuale potenziale della moto tedesca, ma è innegabile che nessuno si aspettava che la moto gestita dal Shaun Muir Racing team fosse già così avanti dopo soli pochi test. Il compagno di squadra di Tom, il tedesco Reiterberger ha chiuso al dodicesimo posto, ma ad un solo secondo dalla vetta dalla classifica.
Inizia a Phillip Island il cammino del nuovissimo Moriwaki Althea Honda Team. Il ritorno in forma ufficiale della casa produttrice più grande al mondo, l’esperienza e le capacità del team Althea e di Leon Camier, potrebbero ridurre i tempi di sviluppo della CBR1000RR che il team di Genesio Bevilacqua ha ricevuto direttamente dal reparto corse HRC. Queste prime tre gare australiane, saranno per Camier e per il suo compagno di squadra, il giapponese Ryuichi Kiyonari, una sorta di test con l’obiettivo di raccogliere più dati possibili e di confrontarsi per la prima volta con i loro avversari.
Tra i piloti privati ci si aspetta molto dal turco Toprak Razgatlioglu supportato dal team Turkish Puccetti Racing. Dopo aver ottenuto due podi nella stagione del suo debutto, il giovane pilota turco, sul quale la Kawasaki e Manuel Puccetti puntano molto, ha come obiettivo un decisivo salto di qualità, che gli permetterebbe di entrare nel novero dei top rider della Superbike.
Ancora tutto da valutare il potenziale del Barni Racing team, che deve fare i conti contemporaneamente con l’inesperienza di Michael Ruben Rinaldi (che non ha mai corso in Australia) e con lo sviluppo della Panigale V4. Un problema tecnico nelle prove ufficiali ha complicato il lavoro del team GoEleven, che potrebbe togliersi delle belle soddisfazioni grazie al talentuoso ed esperto Eugene Laverty. Torres sembra essersi adattato in fretta alla Kawasaki privata del team Pedercini, mentre con un anno in più di esperienza con la moto di Akashi Leandro “Tati” Mercado è chiamato ad una presenza più stabile nella top ten.
Il giovanissimo Alessandro Delbianco, che solo tre anni fa correva nel CIV Moto3 ha il compito di accumulare esperienza per poi emergere nel finale di stagione. O almeno questo è quanto si augurano nel team Althea Mie Honda.
Il nuovo format
Abbiamo già avuto modo di parlare del nuovo format della Superbike che prevede una gara al sabato e due la domenica, la prima delle quali denominata Superpole Race, di soli 10 giri. I piloti che abbiamo interpellato qui in Australia sono stati abbastanza scettici sull’argomento, ed hanno rimandato i loro giudizi a domenica sera, quando si potrà stabilire la validità o meno della formula adottata dalla Dorna: “più gare=più spettacolo”.
La Supersport
Quello della Supersport sarà come sempre un campionato incerto e combattuto con molti piloti in grado di vincere gare e campionato. Volendo fare un pronostico e valutando i risultati delle prove precampionato i favoriti sembrano ristretti a quattro o cinque nomi. Randy Krummenacher e Federico Caricasulo, del team Evan Bros. Yamaha che ha sede a Ravenna, hanno dominato i due giorni di test australiani, ma alle loro spalle, staccati di pochi decimi hanno concluso Raffaele De Rosa con la MV Agusta e Jules Cluzel e Corentin Perolari, con la Yamaha del team GMT94 pluricampione del mondo endurance, che ha deciso di rimettersi in gioco nella classe 600. I due alfieri del team Kawasaki Puccetti Racing, Lucas Mahias e Hikari Okubo hanno concluso al sesto e settimo posto, con il francese, già campione del mondo di categoria nel 2017, intenzionato a raccogliere prendere lo scettro lasciato dal sultano Kenan Sofuoglu.
Questi i nomi dei probabili protagonisti della Supersport, dove gli spagnoli Hector Barberà e Isaac Vinales sembrano al momento destinati ad un ruolo di outsiders, così come il nostro Ayrton Badovini, con la Kawasaki del team Pedercini.
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