SBK 2019. Zonnedda (Brembo): “Bautista mi ricorda Carl Fogarty”

Imola è una delle piste che mette a dura prova gli impianti frenanti. Ne abbiamo parlato con Franco Zonnedda responsabile tecnico Brembo, che da oltre venti anni si prende cura dei piloti della Superbike
22 maggio 2019

Assieme a Buriram e Donigton Park il circuito di Imola è quello che mette a dura prova  gli impianti frenanti. In occasione del quinto round della Superbike, disputato sul tracciato romagnolo abbiamo incontrato Franco Zonnedda, responsabile tecnico di Brembo nel mondiale Superbike, che dall’alto della sua esperienza ultra ventennale ci ha spiegato quali siano gli accorgimenti utilizzati dall’azienda italiana per affrontare la pista di Imola, ad iniziare da un convogliatore in carbonio che permette una riduzione delle temperature delle pinze, per proseguire con un disco di grandi dimensioni, utilizzato per la prima volta in Tailandia. Affrontati con successo il Chang International Circuit e la pista di Imola, resta ora Donington Park che, come dice Zonnedda, è da sempre uno dei banchi prova più severi per quanto riguarda gli impianti frenanti. Il tracciato inglese alterna zone nelle quali le frenate sono violente, ad altre dove invece la moto viene fatta scorrere. Considerando che quest’anno le gare di Donington si disputeranno in luglio, sia il convogliatore che il disco di grandi dimensioni potranno essere di grande aiuto ai piloti della classe regina delle derivate.


Abbiamo inoltre chiesto a Zonnedda come Bautista abbia affrontato il passaggio dai dischi in carbonio che si utilizzano in MotoGP a quelli in acciaio della Superbike. Anche sotto questo aspetto il pilota spagnolo si è dimostrato un campione, essendosi adattato in poco tempo ai freni della sua Panigale V4. Per quanto riguarda l’utilizzo dei freni, Franco  paragona Alvaro al quattro volte campione del mondo Superbike Carl Fogarty. Lo stile di guida dello spagnolo è diverso rispetto a quello di Chaz Davies o di Tom Sykes, due noti “staccatori”, che al contrario di Bautista preferiscono ritardare la staccata. Nella sua analisi il tecnico della Brembo ci parla anche di Rea e di Melandri.


Tutta la tecnologia che Brembo acquisisce sui campi di gara viene poi trasferita alla produzione di serie e anche per questo l’azienda italiana viene riconosciuta leader a livello mondiale.  

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