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Per Loris Baz sembra che la lunga pausa dovuta al virus non ci sia mai stata. Così come in Australia, il francese della Yamaha si dimostra velocissimo sulla R1 del team Ten Kate, e precede di 62 millesimi il campione del mondo Jonathan Rea, apparso come sempre estremamente concreto e costantemente veloce.
Alvaro Bautista porta al terzo posto la nuova Fireblade, a 143 millesimi dalla vetta e precede le due Ducati ufficiali di Redding e Davies, che chiudono a poco più di due decimi dal francese della Yamaha.
Le due R1 ufficiali di Razgatlioglu e Van der Mark sono al sesto e settimo posto, davanti all’altra Honda ufficiale di Haslam. Lowes non brilla ed è solo nono, ma il suo distacco dalla prima posizione è inferiore a quattro decimi.
Dietro all’inglese della Kawasaki ci sono i due piloti del team Yamaha GRT Gerloff e Caricasulo, che precedono Marco Melandri con la V4 del team Barni Racing. Il ravennate ha ovviamente lavorato assieme alla sua squadra per iniziare ad adattare il proprio stile di guida alla V4 sulla quale era salito solo a Cremona per una giornata di test e quindi l’aver concluso a meno di nove decimi dalla prima posizione si può considerare un ottimo risultato.
Leandro Mercado è decimo con la Ducati Motocorsa ed è il primo pilota a oltre un secondo da Baz. Lo seguono le due BMW ufficiali di Tom Sykes ed Eugene Laverty, tra i quali si è infilato il cileno Maximilian Scheib con la sua Kawasaki privata.
Fores conferma di dover trovare ancora il giusto feeling con la Ninja di Puccetti ed è diciassettesimo ad un secondo e mezzo dalla prima posizione. Dietro di lui l’altra Kawasaki privata di Cortese, e l’Aprilia della wild card Christophe Ponsson. Il giapponese Takahashi è ventesimo e precede Rinaldi che è stato autore dell’unica caduta di questa prima sessione spagnola. Chiudono la classifica Sylvain Barrier e Lorenzo Gabellini al debutto assoluto in Superbike.
Le alte temperature non aiutano certo i piloti a dare il massimo, visto che lo scorso anno nelle FP1 il miglior tempo di Van der Mark era stato inferiore al 1’40. Va inoltre considerata la lunga pausa, che qualche pilota ha accusato più di altri. Alle 15 il via alla seconda sessione.