SBK 2020. Bautista e Honda, suona l’allarme?

Le dichiarazioni inequivocabili dello spagnolo parlano di una moto in ritardo di sviluppo. "Adesso tocca a Honda lavorare"
28 gennaio 2020

Le dichiarazioni di Álvaro Bautista al termine dei test di Portimão non hanno lasciato molto spazio alla fantasia: “Ora spetta alla Honda lavorare in Giappone per farmi avere quanto ho richiesto per Phillip Island”. Incalzato dai giornalisti lo spagnolo ha proseguito: “Quando devi lavorare sullo sviluppo di una moto, facendo cambiamenti sostanziali e raccogliendo molti dati, significa che non puoi ancora spingere forte come vorresti. A Portimão abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Siamo alla ricerca di una buona base sulla quale lavorare, ed è più difficile di quanto mi aspettassi, ma è il lavoro che dobbiamo fare in questa fase per fornire ai nostri ingegneri il maggior numero possibile di dati”.

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Work in progress quindi, ma manca un mese esatto all’inizio del campionato. Anche lo scorso anno Bautista aveva iniziato la stagione con una moto nuova, ma Álvaro ci ha tenuto a chiarire: “Con Ducati fu una cosa diversa. Partimmo a lavorare sulla V4 molto tempo prima, ed arrivammo in Australia con una maggiore conoscenza della moto. Eravamo più pronti. Questo progetto invece è iniziato più o meno solo tre mesi fa. Servirebbero ancora due o tre test e per questo saranno molto importanti i due giorni di prove di Phillip Island prima del weekend di gare, ammesso che dalla Honda mi arrivi quanto ho chiesto dopo Portimao”.

Alvaro Bautista intervistato
Alvaro Bautista intervistato

Bautista è stato molto chiaro anche per quanto riguarda il suo attuale problema con la Fireblade: “Feeling. Non ho ancora confidenza con la moto. Nei test di dicembre, escluso quelli di Portimao ai quali non ho preso parte perché mia moglie stava dando alla luce nostra figlia, ed in quelli svolti poche settimane fa a Jerez, abbiamo lavorato molto sul motore e sulla parte elettronica, ottenendo dei buoni risultati. Non abbiamo fatto nulla per quanto riguarda la parte ciclistica ed i freni”.

Queste le dichiarazioni di Bautista, che a dire il vero non mi stupiscono molto. Che il progetto della nuova CBR fosse in ritardo, ed era trapelato anche dopo i test a porte chiuse che la squadra aveva svolto ad Aragon: grande potenziale, ma anche molto lavoro da fare. Stupisce invece il tono di Alvaro che passa la patata bollente alla Honda. Io ho fatto quello che dovevo fare, ora spetta a voi. Quasi per mettere alla prova le reali intenzioni del produttore più grande al mondo. A questo punto non resta che aspettare i test ufficiali di Phillip Island del 24 e 25 febbraio, che vi racconteremo direttamente dall’Australia.

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