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Subito dopo la partenza della Superpole Race, all’ingresso della curva 8, che immette in una esse in discesa, Sykes entrava in contatto con Davies ed usciva di pista. Un incidente come ne capitano tanti, specialmente nel corso del primo giro. Il pilota della BMW però, una volta uscito nella via di fuga, anziché fermarsi proseguiva la sua corsa e rientrava in pista proprio in mezzo al gruppo. Alcuni piloti riuscivano miracolosamente ad evitare l’impatto con la moto guidata dall’inglese, che però andava a colpire l’incolpevole leandro Mercado, causandone la caduta.
Il pilota del team Motocorsa Racing rotolava a bordo pista ed in seguiti veniva trasportato prima al Centro Medico del circuito ed in seguito all’ospedale di Alcaniz per ulteriore accertamenti. Nulla di rotto per fortuna, ma una forte contusione cervicale ed una slogatura ad una caviglia. Quanto basta per impedire all’argentino non solo di prendere il via in gara2, ma anche di mettere in forse la sua partecipazione al prossimo round che inizierà tra 5 giorni sempre qui al Motorland Aragon.
“Avverte molto dolore sia alla schiena che alla caviglia – ci ha dichiarato il team Principal Lorenzo Mauri – che è gonfia come un melone. L’impatto con la moto di Sykes è avvenuto proprio sulla gamba di Tati e la caviglia si è girata tanto da far temere dei danni ai legamenti. Le sue condizioni gli hanno impedito di correre in gara2 e temo che non possa gareggiare nemmeno nel prossimo round sempre qui ad Aragon”.
“Al di la di come si è svolto l’incidente – ha continuato l’ex pilota – siamo rimasti negativamente sorpresi dal fatto che Sykes non sia venuto non dico a scusarsi, ma nemmeno ad accertarsi delle condizioni di un collega che ha fatto cadere. Ho corso per molti anni e non ho mai visto un comportamento del genere e mi stupisce soprattutto il fatto che a comportarsi in questo modo sia un professionista, un pilota esperto come Sykes”.
Professionista ed esperto, ma certamente poco sensibile e corretto. Oltre al comportamento del pilota della BMW stupisce anche il silenzio della Direzione di gara, che non ha preso nessun provvedimento nei suoi confronti.
Con buona pace della sempre più vituperata sicurezza.