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PHILLIP ISLAND - Il campione del mondo è tornato a vincere, ma come si era capito sia nelle prove che nella gara di ieri, quest’anno le vittorie se le dovrà sudare parecchio.
Quella del nordirlandese è stata una vittoria sofferta quanto voluta, e solo la sua grande determinazione gli ha permesso di avere la meglio sul velocissimo Toprak Razgatlioglu e sul coriaceo Scott Redding, che salgono con lui sul podio di questa seconda gara australiana.
Solo 16 i piloti in griglia, perché oltre a Leon Camier, che non corre per il dolore alla spalla operata poche settimane fa, non hanno preso il via Laverty e Gerloff doloranti per essere caduti nel warm up in punti diversi del circuito. I due sono stati trasportati in ospedale e non hanno riportato infortuni rilevanti, ma i medici non gli hanno permesso di correre.
Johnny è scattato subito in testa, ma si è tirato dietro un gruppone di altri 6 piloti composto da Sykes, Razgatlioglu, Redding, Lowes, van der Mark e Baz. Lo spettacolo non è mancato in tutti e dieci i giri e abbiamo perso il conto dei contatti avvenuti tra i vari piloti.
Al quarto passaggio Redding ha tentato di superare sia Toprak che Rea nella stessa curva. Il turco ha dovuto cedere, ma il campione del mondo ha tenuto duro e ha mantenuto la miglior traiettoria. Con Rea ancora in testa, alle sue spalle si è accesa una bella lotta tra il pilota della Ducati e il turco della Yamaha. I tre hanno cercato di allungare il passo, ma Lowes, van der Mark, Sykes e Baz sono riusciti a restare nella loro scia.
All’ottavo giro Toprak ha sferrato un primo attacco al campione del mondo, che ha però risposto subito, riportandosi in testa. Il turco ci ha riprovato all’ultimo giro con quello che è sembrato essere l’attacco decisivo. Ma Rea non ha vinto cinque titoli mondiali per caso, si è incollato alla ruota posteriore della R1 numero 54 per poi superarla, entrare per primo nel rettilineo finale e andare a vincere per soli 67 millesimi su Razgatlioglu e 72 su Redding. E’ stata una vittoria doppiamente sentita per Johnny, che nella notte ha perso la nonna alla quale ha ovviamente dedicato il suo primo successo stagionale.
Quarto e leggermente più staccato (due decimi) Alex Lowes con l’altra Ninja ufficiale, mentre van der Mark ha chiuso quinto, ad un secondo dal Cannibale. Sykes era partito forte ma così come aveva fatto ieri, mano a mano che i giri passavano la sua posizione peggiorava sino a concludere sesto, davanti a Baz, che sino ad ora non è riuscito a ripetere i sorprendenti risultati delle prove.
Gara da dimenticare per la Honda. Haslam è quasi uscito di pista alla prima curva dopo un contatto con un altro pilota. Rientrato in ultima posizione ha rimontato sino all’ottavo posto finale. E’ andata peggio a Bautista caduto al secondo giro alla curva 6. Anche lo spagnolo è riuscito a rientrare in gara, dopo una sosta al box, ma ha terminato all’ultimo posto con un ritardo di 3 giri.
Michael Ruben Rinaldi porta a casa un punticino grazie al suo nono posto. Il pilota del team GoEleven ha preceduto Scheib, Cortese e Fores, che era molto più avanti sino a pochi giri dal termine quando ha perso diverse posizioni a causa di un contatto.
Il tredicesimo posto di Davies è l’ennesima prova della profonda crisi che sta attanagliando il gallese della Ducati, che sembra sempre più l’ombra di se stesso. Quattordicesimo posto per Federico Caricasulo. Il ravennate è caduto al primo giro alla lenta curva 10, è risalito prontamente in sella ma ormai il danno era fatto e la gara compromessa. Chiude la classifica il 'solito' Takumi Takahashi.