SBK 2020. Le pagelle di Jerez

SBK 2020. Le pagelle di Jerez
Ecco i nostri voti ai protagonisti delle torride gare di Jerez: dal 10 di Redding all’8 di Melandiri, passando per il 7 di Rea e il 6,5 di Bautista
3 agosto 2020

Solo pochi mesi fa eravamo chiusi nelle nostre abitazioni, senza sapere quando e come avremmo potuto tornare a quella “normalità” che mai abbiamo apprezzato così tanto. Se mi avessero detto che in pochi mesi sarebbe ripreso il campionato mondiale Superbike non ci avrei creduto, ma per fortuna è successo e a Jerez è ricominciata una stagione certamente anomala, ma probabilmente una delle più interessanti e combattute degli ultimi anni. 

Scott Redding – voto 10 – Ce lo avevano dipinto come un farfallone casinista ed estroverso. Nulla di più sbagliato. Scott è non solo un professionista, ma una ragazzo intelligente che pur essendo giovane, ha maturato un’esperienza importante. Nel round di Phillip Island non aveva voluto rischiare ed ha portato a casa tanti punti. Qui a Jerez ha iniziato in sordina, per rendersi poi conto del grande potenziale suo e della sua moto. In gara1 ha studiato Rea e lo ha attaccato al momento giusto. In gara2 ha dimostrato (ed ha capito) di essere il più forte. Sarà molto difficile per i suoi avversari recuperare punti in classifica ad pilota così concreto e completo.

 

Jonathan Rea – voto 7 – La lunga pausa sembra avergli tolto molta di quella grinta che gli ha permesso di dominare la Superbike negli ultimi cinque anni. In gara2 ha ottenuto il suo peggior risultato da quando corre con la Kawasaki (in precedenza era stato quinto in gara1 a Phillip Island 2018) ma non si è detto preoccupato per il campionato. Invece dovrebbe esserlo, non solo per quanto hanno fatto vedere Redding e la V4, ma anche per non essere riuscito a trovare un buon setting per la sua Ninja e per una scelta errata del pneumatico posteriore il sabato, ripetuta incomprensibilmente la domenica. Lo aspettiamo alla prova del nove a Portimao.

 

Toprak Razgatlioglu – voto 8,5 – Anche in Andalusia il giovane turco si conferma uno dei migliori. Ridategli almeno una ventina di punti, quelli che gli ha tolto la sua R1 che lo ha costretto al ritiro sia qui che in Australia, e sarebbe secondo, molto vicino a Redding. Sale sul podio nella Superpole Race ed in gara2 nega una storica tripletta alla Ducati.    

 

Chaz Davies – voto 8 – In molto sono stati ingannati dai risultati dei test e non si aspettavano un Davies così veloce. Da tempo Chaz ripeteva di aver trovato il feeling con la V4, e a Jerez lo ha dimostrato. In classifica deve recuperare 41 punti al suo scomodissimo compagno di squadra, ma faremo i conti dopo il doppio round di Aragon, la sua pista preferita.    

 

Alex Lowes – voto 7,5 – E’ arrivato in Spagna da leader della classifica e ora è al terzo posto. Complice un errore in Superpole che ha poi condizionato tutto il suo weekend. Mezzo voto in più per avuto la sfrontatezza di superare un Rea in difficoltà.   

 

Michael Ruben Rinaldi – voto 9 – Un fine settimana esaltante per il giovane Michael e per la sua squadra, che non era mai stata così in alto in Superbike. Il suo risultato del venerdì (terzo nelle libere) sembrava un fatto occasionale, frutto solo di qualche giro veloce. Invece nelle due gara lunghe, quelle che contano, Rinaldi ha stupito tutti con una guida perfetta ed una grinta insospettata. Se non si monta la testa può fare un grande campionato, ed essere quell’italiano vincente che attendiamo dai tempi di Biaggi.
 

Loris Baz – voto 7 – E’ sempre in lotta con gli ufficiali ma la sua R1 non lo è e lui ci mette tanto della sua classe ed esperienza. Peccato per la caduta in gara2 che rovina la sua pagella.  

 

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Alvaro Bautista – voto 6,5 – La Honda non è ancora al livello delle moto migliori, ma è un progetto giovane e lo spagnolo lo sapeva sin dall’inizio. Nelle interviste è molto critico con la casa giapponese e con la sua squadra, ma in pista non sembra che lui ci metta l’anima.    

 

Marco Melandri – voto 8 – Di più non poteva fare. Il round di Jerez è stato per lui un lungo test per adattarsi alla V4. La moto gli piace molto e la squadra lo asseconda in pieno. Avendo lavorato in funzione della gara non è riuscito ad essere veloce nel giro secco, ma in gara pur partendo indietro è stato autore di due grandi recuperi (nonostante la vespa che gli era entrata nelle tuta). Un buon inizio, ora vediamo come proseguirà .    

 

Tom Sykes – 7,5 – Lui ci mette il cuore e si conferma un grande nel giro veloce.  Purtroppo la sua BMW non dispone ancora di un assetto che ottimizzi l’usura delle gomme e lui ne paga le conseguenze nelle due gare lunghe, ma è terzo in Superpole e sesto nella Superpole Race, vincendo alla grande il confronto con Laverty.          

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