SBK 2020, libere a Phillip Island: Redding chiude in testa

SBK 2020, libere a Phillip Island: Redding chiude in testa
Dopo una prima sessione disturbata dalla pioggia, nella seconda Redding è il più veloce e precede Razgatlioglu, Van der Mark e Haslam. Solo sesto Rea. Dodici piloti in un secondo
28 febbraio 2020

Meteo variabile oggi a Phillip Island dove è iniziato il primo round del campionato mondiale Superbike. Questa mattina, poco prima che iniziasse il primo turno, la pioggia ha iniziato a bagnare la pista australiana, ma la precipitazione è durata poco e sul tracciato che si andava asciugando si sono distinti Loris Baz ma soprattutto Scott Redding, che alla fine ha fatto segnare il miglior crono in 1’41”195. Terzo posto per Haslam davanti a Lowes, Sykes e Rea. Una sessione interlocutoria, con i piloti che hanno potuto percorrere solo pochi giri.

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Condizioni completamente diverse nel pomeriggio, con il sole che ha asciugato completamente la pista, permettendo ai piloti di lavorare sull’assetto delle rispettive moto e di spingere a fondo nei minuti finali. Anche se in palio non c’era nulla (tutti i piloti domani potranno prendere parte alla decisiva Superpole) questo primo vero confronto diretto è stato molto sentito, tanto che alla fine ci sono ben dodici piloti racchiusi in poco più di nove decimi e, se si escludono Camier per i suoi problemi alla spalla e Takahashi che deve ancora capire come funziona la sua CBR, il diciassettesimo Max Scheib ha chiuso a poco più di un secondo e mezzo da Redding.

L’inglese della Ducati è in costante crescita e se consideriamo che solitamente rende molto più in prova che in gara, va da se che può puntare a ripetere i successi di Bautista dello scorso anno. La differenza però è che, come ha detto Rea nelle interviste del dopo gara, quest’anno non si vede un pilota che sia nettamente superiore agli altri. Dietro a Redding infatti incalza la coppia del team Pata Yamaha Toprak Razgatlioglu e Michael Van der Mark, entrambi a poco più di quattro decimi dalla vetta della classifica. Al di la del risultato odierno, tra i due quello più a posto sembra essere l’olandese, mentre il turco deve ancora trovare un set up che gli permetta di essere veloce per molti giri.

Ancora una grande prestazione per leon Haslam, ancora primo dei due piloti Honda. L’inglese sembra sempre più a proprio agio sulla nuova Fireblade. Leon è un pilota esperto, che conosce molto bene Phillip Island e per quanto si è visto sino ad ora, nelle tre gare di questo weekend può puntare al podio.

Loris Baz, così come Redding, è stato veloce sia sul bagnato che sull’asciutto. Il francese del team Ten Kate Yamaha ha un passo veloce e costante, e questo pomeriggio è riuscito a precedere anche il campione del mondo Jonathan Rea, sesto ad oltre mezzo secondo da Redding. Nel dopo prove Johnny non è apparso preoccupato, ma di certo nemmeno felice per la sua posizione in classifica, e per non essere riuscito a migliorare il suo best lap. In gara sarà tutta un’altra storia, anche perché nessuno come lui sa dosare l’usura delle gomme, ma il nordirlandese non avrà certo vita facile.

Alvaro Bautista
Alvaro Bautista

Tom Sykes è settimo ad oltre sette decimi dalla prima posizione e precede Alvaro Bautista. Lo spagnolo migliora un poco alla volta, ma al momento non appare in grado  di conquistare le posizioni che contano. Questa però è la sua pista preferita e non è detto che domani non riesca a compiere quell’ulteriore salto di qualità che gli consentirebbe di lottare per il podio.

Così come nelle prove ufficiali di inizio settimana, anche oggi Michael Ruben Rinaldi ha portato in alto la Ducati V4 privata del team GoEleven ed ha chiuso in nona posizione staccato di 7,7 decimi da Redding. Xavi Fores che sino ad ora aveva fatto fatica ad adattarsi alla Kawasaki ZX-10RR del team Puccetti, oggi sembra sia riuscito a trovare un buon feeling con la sua moto, ed ha chiuso in decima posizione davanti al deludente Alex Lowes, che al contrario dello spagnolo guida una moto ufficiale. Cortese è dodicesimo con la Kawasaki del team Pedercini e precede il fantasma di Chaz Davies. In ogni sessione la speranza è quella di vedere il gallese finalmente a proprio agio sulla V4, ma i risultati confermano invece che Chaz non riesce ancora a sfruttare il potenziale della sua moto e questo, dopo oltre un anno, è davvero preoccupante.

Meno preoccupante la quattordicesima posizione di Laverty, che ha bisogno di tempo per adattare il proprio stile di guida alla BMW S1000RR.

Al momento non si può chiedere di più ai due piloti del team Yamaha GRT, l’americano Garret Gerloff ed il nostro Federico Caricasulo, rispettivamente quindicesimo e sedicesimo e lo stesso vale per un altro debuttante, il cileno Max Scheib diciassettesimo davanti a Camier e Takahashi, con l’inglese del team Barni Racing che soffre ancora per i dolori alla spalla operata qualche mese fa, e riesce a guidare forte solo per pochi giri.   

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