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PHILLIP ISLAND - Se il buongiorno si vede dal mattino, questo Mondiale Superbike 2020 sarà entusiasmante.
La prima gara della stagione è stata ricca di colpi di scena, ma anche di colpi di carena, uno dei quali ha messo fuori gioco niente di meno che Jonathan Rea. Il nordirlandese della Kawasaki, dopo un contatto con Sykes nel corso del primo giro, si è ritrovato a oltre 200 km/h nella sabbia della via di fuga. I suoi passati crossistici gli hanno consentito di non cadere, ma una volta tornato sull’asfalto Johnny si è ritrovato in ultima posizione.
Infilata la testa nel cupolino e in piena trance agonistica, il campione del mondo ha iniziato a girare a vita persa, facendo segnare il giro veloce della gara in 1’30”501. La sua rabbiosa reazione si è però conclusa al sesto giro, alla curva 8, con una caduta, che lo ha costretto a ritornare mestamente al proprio box.
Dopo il contatto con il suo ex compagno di squadra, Tom Sykes ha mantenuto la testa della gara in un gruppone composto anche da Redding, Van der Mark, Baz, Razgatlioglu Haslam e Lowes. Il pilota della BMW è rimasto in testa sino all’undicesimo passaggio, quando le sue gomme hanno iniziato a calare ed in un solo giro si è ritrovato al quarto posto, dietro a Redding, e alla coppia Pata Yamaha, composta da Van der Mark e Razgatlioglu.
Scott Redding resisteva in testa con la sua Ducati per soli tre giri, quando Razgatlioglu rompeva gli indugi e andava a condurre nel quattordicesimo giro. A quel punto si è scatenata la lotta per la vittoria, e a contendersi il primo gradino del podio sono stati oltre a Toprak e Van der Mark anche Redding, Lowes ed Haslam. I sorpassi si susseguivano ad ogni curva, ma negli ultimi due giri il giovane pilota turco mostrava di avere ancora qualcosa in più da spendere rispetto ai suoi avversari e si presentava in testa all’uscita dell’ultima curva e resisteva al recupero di Lowes che chiudeva secondo a sette millesimi dal vincitore.
Apparso in difficoltà nei giri finali, Redding riusciva a strappare la terza posizione e il podio a Michael Van der Mark, mentre a causa dell’usura delle sue gomme Leon Haslam negli ultimi giri perdeva il treno dei primi e chiudeva al quinto posto a quasi 4 secondi da Toprak.
Anche se dolorante per la caduta di questa mattina nella Superpole, Alvaro Bautista ha portato a termine una grande gara. Partito dalla quinta fila, lo spagnolo della Honda ha girato con lo stesso passo dei primi e ha ottenuto il sesto posto a mezzo secondo dal suo compagno di squadra.
Considerando quanto aveva fatto vedere in prova, la gara di Loris Baz, che ha chiuso settimo, è stata al di sotto delle aspettative. Discorso completamente opposto per Chaz Davies, che a causa delle pessime prestazioni fornite in prova e in Superpole, è partito dall’ultima fila dello schieramento e ha chiuso all’ottavo posto, precedendo Sykes che, come gli succedeva spesso anche nei suoi primi anni in Kawasaki, ha fatto la gara del gambero e dalla testa della gara è poi precipitato sino alla nona posizione.
Decimo posto per Michael Ruben Rinaldi, che ha preceduto un irriconoscibile Eugene Laverty, che non riesce ancora ad esprimersi al meglio sulla S1000RR.
Federico Caricasulo conclude in dodicesima posizione la sua prima gara in Superbike e precede il compagno di squadra Garrett Gerloff, che un po' come Sykes è partito fortissimo (era settimo al termine del nono giro), ma ha consumato troppo le sue gomme ed ha pagato l’errore da metà gara in poi.
Conquista un punto il debuttante Maximilain Scheib. Oltre a Rea non hanno tagliato il traguardo Xavi Fores, caduto all’undicesimo giro e Takumi Takahashi, fermato ancora una volta da problemi tecnici alla sua CBR.