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Il Mondiale si avvicina alla fine sempre sotto il segno di Razgatlioglu, anche se Rea non ha la minima intenzione di mollare prima della fine. A Villicum Razgatlioglu è uscito vincitore, ma Rea ha lottato forte e si è tolto la soddisfazione di battere Toprak in gara-2, impresa non banale ma sicuramente resa un po' più semplice dai calcoli sul mondiale inevitabilmente fatti dal turco.
Grande gara soprattutto però per Scott Redding, che senza l’errore veniale in gara-1 avrebbe chiuso il GP come vincitore assoluto, e l'addio alla lotta per il titolo avrebbe avuto sicuramente un sapore diverso. Ducati perde un grande pilota, senza nulla togliere a Bautista.
Ma Ducati si consola con un'ottima prestaziona globale. Bassani e Rinaldi completano un quadro molto positivo per la casa, almeno a Villicum. E Bassani in particolare è stato eccezionale, senza timori reverenziali contro i top rider, come si è visto negli scontri diretti di cui è stato protagonista. La riconferma per l'anno prossimo è ormai questione di formalità.
BMW e Honda, invece, rientrano nei ranghi, e per l’anno prossimo anche l’arrivo di Redding potrebbe non fare la differenza: a meno di colpi di scena legati allo sviluppo dei mezzi, l'impressione è che le moto siano ancora lontane da quella competitività costante necessaria per fare bene in Mondiali così tirati.
In Supersport, infine, vince quell'Aegerter che ha preso le redini del campionato già a poche prove dal suo debutto. E poi c'è il mercato piloti, con gli ultimi movimenti nella scacchiera, ma soprattutto l'incertezza che regna sull'ultima prova che dovrebbe corrersi a Mandalika, ma sulla quale - a un mese dalla gara - ci sono ancora forti incognite addirittura sullo stato di approntamento del circuito.
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