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Tra molti tamponi, viaggi estenuanti e giornate trascorse in albergo in quarantena, il circus della Superbike ha finalmente raggiunto l’isola di Lombok, dove ancora fervono i preparativi per ospitare le tre gare che decideranno il campione del mondo Superbike 2021.
I lavori in corso riguardano le strutture accessorie, ma la pista è pronta e le gare si svolgeranno regolarmente. L’unica incognita non da poco sembra sia legata ai marshall. Di solito quando si disputano gare di campionati mondiali in impianti completamente nuovi i marshall arrivano dall’Europa, spesso da circuiti italiani o spagnoli, non solo per garantire il regolare svolgimento delle competizioni, ma anche per istruire il personale locale.
A causa del covid, che in Indonesia è ancora un grosso problema è dove solo il 31% della popolazione si è vaccinato, questo non è stato possibile. In attesa di comprendere quale sia la reale situazione delle strutture dell’autodromo e del personale di pista, vediamo come sono arrivati all’appuntamento decisivo Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea in questo weekend si giocheranno titolo mondiale.
Come sappiamo il turco della Yamaha può vantare 30 punti in più del suo rivale diretto. Un vantaggio importante, quando ne sono rimasti in palio solo 62. A parti invertite riteniamo che i giochi si sarebbero potuto considerare chiusi.
Il sei volte campione del mondo è abituato ad amministrare i vantaggi, come ha ampiamente dimostrato negli anni precedenti, quando spesso nelle ultime gare si è limitato a portare a casa i punti necessari per festeggiare l’ennesimo titolo iridato.
Toprak invece non sa cosa voglia dire accontentarsi o fare calcoli, ed ha già dichiarato che correrà per vincere, sicuro che la migliore difesa sia l’attacco. Al contrario Rea ha già fatto pretattica, affermando che lui non ha niente da perdere e che quindi correrà in scioltezza. Non ha niente da perdere? In realtà è lui che deve attaccare, e che per mantenere viva la speranza di riconfermarsi campione dovrà cercare di vincere, nella speranza che qualche pilota si frapponga tra lui e Razgatlioglu.
E’ chiaro che dall’alto della sua esperienza, il nordirlandese cerchi di spostare tutta la pressione sul suo avversario. Da parte sua il giovane turco ha un carattere molto forte, e difficilmente si fa prendere dall’emozione. Certo la conquista di un titolo mondiale non è cosa da poco, soprattutto quando rappresenta il coronamento di un sogno: dedicare la vittoria al padre, venuto a mancare proprio quattro anni fa.
A complicare le cose ci si metterà anche una pista nuova per tutti, con caratteristiche che non sappiamo chi possano favorire tra Razgatlioglu e Rea, e condizioni climatiche molto difficili, con un caldo umido che ricorda tanto Sepang.