Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Le piste “old style” come quella di Most sono certamente poco sicure, ma regalano sempre gare appassionanti, proprio perché per le loro caratteristiche richiedono abilità di guida e coraggio.
Le tre gare di questo sesto round del mondiale Superbike hanno avuto molti motivi di interesse, ma è indubbio che i protagonisti principali siano stati i tre piloti che occupano le prime posizioni della classifica del campionato, e che ci stanno regalando una delle più belle stagioni Superbike di questi ultimi anni.
Quando siamo esattamente al giro di boa, solo tre punti dividono Rea da Razgatlioglu, con Redding che sembra potersi reinserire nella lotta per il titolo. A Most c’era anche il pubblico, ed è stato bello vederlo e sentirlo sulle tribune e sulle colline che circondano la pista.
Ecco i nostro giudizi sui protagonisti del weekend della Repubblica Ceca
Jonathan Rea – voto 8 Le prove e la pole position hanno illuso il sei volte campione del mondo, ma in gara la sua nuova Ninja ha mostrato tutti i suoi limiti. La doppia caduta di gara1 ha rispolverato il “Jonny ragioniere” del 2019, bravo a portare a casa il miglior risultato possibile e punti per la classifica. Il suo team ha previsto una sessione di prove (probabilmente a Barcellona) per capire cosa non va, e per metterlo in condizione di rispondere a Redding e a Toprak. Battuto ma non sconfitto.
Toprak Razgatlioglu – voto 10 Oltre alla sua incredibile capacità di guida, il turco dimostra anche una maturità incredibile. Arriva a Most con una grande voglia di rivincita e di recuperare i punti buttati in terra alla prima curva di Assen.
In Superpole è secondo a pochi millesimi da Rea, mentre in gara1 vince con un sorpasso su Redding alla penultima curva ai limiti della correttezza, da pilota navigato. Domina la gara sprint e in gara2 capisce che Redding ha qualcosa in più e porta a casa tanti punti. Non ha paura di nessuno e non guarda in faccia nessuno.
Vuole vincere il mondiale.
Scott Redding – voto 9 Inizia male lamentandosi prima per la pericolosità della pista, e poi per il sorpasso subito da Razgatlioglu. Ma la sua grande gara di domenica pomeriggio nasce proprio dalla rabbia per essere stato beffato a poche centinaia di metri dal traguardo.
Quello visto in gara2 è il miglior Redding che si sia visto in Superbike. Bello anche il siparietto sul podio con la sua dolce metà.
Andrea Locatelli – voto 8,5 Conoscendo il suo metodo di lavoro e la sua mentalità eravamo sicuri che quella di Assen non fosse stata solo una parentesi fortunata. Su una pista completamente differente rispetto a quella olandese il bergamasco è sempre nelle prime posizioni e sale ancora sul podio. In meno di metà campionato è passato da debuttante a top rider della categoria. E’ nel pieno della sua maturità sportiva e vista la sua età può solo continuare a migliorare.
Michael Ruben Rinaldi – voto 6 Non è il Rinaldi visto a Misano, ma se non altro si avvicina ai primi e nelle gare lunghe conclude quarto e quinto. Non commette errori e ci mette sempre il massimo impegno, ma viste le premesse ed i suoi trascorsi in Superbike da lui ci aspettiamo che sia protagonista e non comparsa.
Tom Sykes – voto 6,5 I suoi risultati mostrano tutti i limiti della nuova BMW, veloce solo per qualche giro, ma non certo alla distanza. Ai buoni piazzamenti in Superpole e nella gara sprint (quarto e quinto) fanno da contraltare i due noni posti nelle gare lunghe.
Ottiene il massimo possibile, che per sua sfortuna è poco.
Alex Lowes – voto 5,5 Se non ti chiami Jonathan Rea e guidi una Kawasaki, a Most fai tanta fatica. Il fido scudiero di Jonny cade in gara1 e capisce subito che su questa pista per vedere il traguardo non devi forzare.
Si adegua e chiude nel gruppo.
Garrett Gerloff – voto 5 Chi l’ha visto? Proprio mentre i suoi compagni di marca lottano per la vittoria, lui si nasconde nel gruppo degli inseguitori. Sembra ancora scosso da quanto è accaduto ad Assen e conclude con un ottavo posto un weekend anonimo.
Un altro segno che il texano deve ancora trovare un equilibrio in pista e nelle sue prestazioni.
Leon Haslam e Alvaro Bautista – voto 6 Nelle due gare lunghe arrivano uno dietro l’altro. Una scena già vista, che dimostra che con la nuova Fireblade di più non si possa fare. Il team HRC rappresenta la più grande delusione di questo campionato 2021.
La casa giapponese ha avuto un approccio completamente sbagliato alla Superbike, e non si vedono segnali di cambiamento.
Michael Van der Mark – voto 5,5 Con la sua furiosa rimonta in gara2 (da diciassettesimo a settimo) mostra tutta la sua frustrazione per un weekend da dimenticare, condizionato anche dalla sua diciassettesima posizione in Superpole.
Soffre più di Sykes i problemi della BMW, e la sua avventura con la casa tedesca si sta trasformando in un incubo.
Chaz Davies – voto 4 In pericolosa caduta verticale. Il problema è che…..non c’è nessun problema. La sua moto è come quella degli ufficiali ed il team lavora bene, ma i risultati del pilota gallese sono inaccettabili, così come i quattro punti raccolti nell’intero weekend.
Axel Bassani – voto 7 Il pilota più giovane della SBK 2021 continua a stupire e in gara1 porta a casa il suo (per ora) miglior risultato stagionale. Sfortunato in gara2 quando cade per un contatto con Rinaldi nell’imbuto della prima variante, ma il suo resta un weekend estremamente positivo.
Kohta Nozane – voto 3 E per questo turista giapponese la Yamaha ha silurato Caricasulo?