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Toprak Razgatliuoglu ce l’ha fatta e si è laureato Campione del Mondo Superbike 2021 con una gara di anticipo.
Il pilota della Yamaha ha festeggiato con una tuta ed un casco tutti d’oro, che un commosso Kenan Sofuoglu gli ha consegnato al termine della gara, in una curva nella quale era stato allestito uno speciale spogliatoio, dopo che tutti i piloti si erano fermati attorno al giovane turco per congratularsi con lui, primo tra tutti Jonathan Rea, il grande sconfitto che si è però ancora una volta dimostrato campione di sportività.
La gara non ha fatto altro che ripetere le sfide che abbiamo visto per tutta la stagione tra le tre R, e questa volta a complicare ancora di più le cose ci ha pensato la pioggia, che è caduta prima del via, ma solo in alcuni settori della pista.
Ciò nonostante, dopo due giri di ricognizione che hanno diminuito a 20 i giri totali della gara (da 21 che avrebbero dovuto essere) tutti optavano per gomme slick.
Ed è stata la scelta giusta, perché la pioggia ha pensato bene di non tornare e di non rovinare una gara ad altissima tensione, soprattutto per i due protagonisti della stagione Razgatlioglu e Rea, che si sono dati battaglia come al solito senza esclusione di colpi, con l’inserimento prima del sorprendete 'rookie' Axel Bassani e poi con la terza forza di questa SBK 2021: Scott Redding.
Una gara davvero difficile, dove sarebbe stato facile commettere un piccolo errore o una scivolata, che avrebbero rimesso in gioco un intero campionato. E l’errore lo ha commesso il turco a nove giri dalla fine, con un lungo ed un'escursione fuori pista che lo ha poi costretto ad una rimonta che gli ha permesso di superare Redding e di arrivare alle spalle di Rea, quando però mancavano ormai pochissimi giri alla bandiera a scacchi.
Come sempre Toprak ci ha provato sino alla fine, tanto da far segnare il giro veloce della gara al penultimo passaggio, ed ha ottenuto un secondo posto che significa Campione del Mondo.
Rea ha fatto quello che doveva, non ha sbagliato nulla andando a vincere la gara dopo aver lottato come un leone, ma i 30 punti di svantaggio accumulati nei round precedenti erano troppi per sperare di riconfermarsi campione.
Gara alterna quella di Redding che è salito sul terzo gradino del podio, dimostrando di essere sempre più competitivo con la V4, ma commettendo anche qualche errore di troppo. L’inglese ha anche condotto alcuni giri in testa, ma alla fine il terzo posto ci sembra il risultato più giusto per il biondo pilota della Ducati.
“Formichina” Andrea Locatelli conquista nei giri finali un ottimo quarto posto, beffando un grande Bassani, che sino a che la pista è stata in parte bagnata ha fatto valere la sua grande sensibilità di guida. Stesso discorso per Michael Van der Mark che, come ha dimostrato con la vittoria di Portimao, si trova particolarmente a proprio agio in condizioni di pista umida e che oggi ha terminato al sesto posto, davanti ad Alvaro Bautista e a Chaz Davies. Nella sua penultima gara in SBK, il gallese è partito bene dall’undicesima casella, per poi concludere con un onesto ottavo posto.
Bravo Leandro Mercado ad ottenere la nona posizione, davanti a Tom Sykes. L’inglese della BMW ha fatto la gara del gambero come nei suoi primi anni con la Kawasaki. Quarto al termine del primo giro, Tom è poi calato visibilmente, sino a terminare decimo davanti alle due delusioni di questa gara: Garrett Gerloff e Michael Ruben Rinaldi. Dopo una partenza disastrosa dal quarto posto della griglia, l’americano ha badato solo a mantenere la posizione, mentre l’italiano della Ducati ha commesso un errore nei primi giri, che lo ha relegato in fondo alla classifica.
Isaac Vinales, Samuele Cavalieri e Kohta Nozane hanno concluso nelle ultime tre posizioni, da tredicesimo a quindicesimo, mentre non hanno visto la bandiera a scacchi Tito Rabat, per un problema al cambio, mentre il debuttante Oliver Konig e Christophe Ponsson sono stati vittime di innocue cadute.
Non hanno preso il via Leon Haslam ed Alex Lowes, fermati da problemi fisici.