SBK 2021. Jonathan Rea: “Le mie cadute? Semplice: sono al limite”

SBK 2021. Jonathan Rea: “Le mie cadute? Semplice: sono al limite”
Nell'intervista: “Se la mia moto non è alla pari di Yamaha e Ducati la colpa non è di Dorna, ma di chi ha progettato la nuova Ninja. Bautista nel 2019 era imbattibile, Toprak non lo è. Il mio futuro? vedremo”
20 agosto 2021

Rilassato, ma determinato e diretto come sempre, in questa intervista il sei volte campione del mondo analizza la sua situazione, quella della sua moto e dei suoi avversari.
Ammette di comprendere la decisione della Dorna di mantenere a 14.600 il numero di giri motore della nuova Ninja e punta il dito sui tecnici della casa di Akashi, che non hanno progettato un motore completamente nuovo.

Ritiene però che sia giunto il momento di rivedere il regolamento, ed aiutare le Kawasaki, proprio nell’ottica del promoter spagnolo, che vuole mantenere livellate le prestazioni delle varie moto.
E’ senza dubbio un campionato difficile, nel quale per lottare ad armi pari con Yamaha e Ducati Jonny deve correre sempre al limite, rischiando più del dovuto.

Per questo è caduto ed ha gettato al vento tanti punti. Ciò nonostante guarda con ottimismo alla seconda parte del campionato quando si correrà su alcune delle sue piste preferite. Razgatlioglu? E’ forte, e anche quando non è in giornata riesce a salire sul podio. Però non è imbattibile come lo era Bautista nel 2019 e quindi il Cannibale lotterà sino alla fine per conquistare il suo settimo titolo mondiale.

Pensi che questo sia la tua stagione più difficile da quando sei in Kawasaki?
"No. Penso che la peggiore sia stata quella del 2019. Quell’anno Bautista era imbattibile. Poi non so cosa sia successo, ma se avesse continuato come aveva iniziato non avrei avuto scampo. Toprak non è imbattibile e io l’ho già battuto in varie gare. Inoltre stanno per arrivare piste sulle quali io sono molto forte, come Barcellona, Portimao e Villicum".

Per la prima volta non hai un solo avversario nella lotta per il titolo ma due
"Si è vero. Redding è un pilota molto forte, però tra i due c’è una grande differenza. Nelle giornate storte Scott può anche fare quinto, mentre nelle sue giornate meno positive Toprak riesce comunque a salire sul podio. Va anche detto che questo è senza dubbio un campionato strano. Dopo le gare dell’Estoril avevo un vantaggio di 35 punti su Razgatlioglu, ma dopo Donington ero a meno 2. Sono partito da Assen con 37 punti in più e ora ne ho soltanto 3. Tanti alti e bassi, anche a causa delle mie cadute".

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Ecco. Come ti spieghi le tue cadute?
"E’ molto semplice: sono al limite, e spesso devo andare oltre il limite. Il nostro potenziale non è più sufficiente per lottare con Toprak e la Yamaha ed in alcune piste con Redding e la Ducati. Per farlo devo rischiare. In passato avevo sempre qualcosa nel taschino, che tiravo fuori nei momenti decisivi. Ora le mie tasche sono vuote. In alcuni circuiti posso andare forte, ma in altri posso puntare solo al terzo posto. Soffriamo molto sullo sconnesso e a volte riesco a rimediare, mentre altre volte mi ritrovo in terra, e questo mi ha fatto perdere tanti punti".

E Yamaha e Ducati sono migliorate
"Entrambe le case sono salite sul podio con diversi piloti. La Ducati con Redding e Rinaldi, la Yamaha con Toprak, Locatelli e Gerloff. Il mio compagno di squadra è un pilota forte, che ha fatto terzo in campionato con la Yamaha nel 2019, ma quest’anno è salito sul podio solo ad inizio stagione. Poi non c’è più riuscito. Questo vi fa capire che le altre moto sono progredite, mentre noi no".

Che lavoro avete svolto nei test di Barcellona?
"Abbiamo lavorato principalmente sulle sospensioni. Non abbiamo rivoluzionato la moto, ma abbiamo provato alcune cose nuove. Abbiamo lavorato anche sulla parte elettronica, ma solo in alcuni dettagli".

Quali sono le differenza principali tra questa Ninja e quella precedente?
"Le differenze principali riguardano l’aerodinamica. Nel motore sono stati cambiati i pistoni e questo ci ha dato un poco di potenza in più, ma questo motore è stato progettato per girare ad un regime più elevato. Purtroppo come sai Dorna non ha ritenuto che il nostro propulsore fosse veramente nuovo, e siamo tornati a 14.600 giri".

Un maggior numero di giri ti avrebbe aiutato
Assolutamente si. Avremmo potuto utilizzare un cambio diverso, avere più accelerazione in uscita di curva. In pratica potrei guidare diversamente. Attualmente le Kawasaki sono le moto che hanno il minor numero di giri motore, e se questo rappresenta un problema per noi che siamo il team ufficiale, pensa a quante difficoltà incontrano le squadre private, che dispongono ovviamente di un budget minore e di conseguenza di una minore possibilità di intervenire sulle proprie moto.
Penso che sia arrivato il momento che la Dorna intervenga sui regolamenti se, come ha sempre detto, vuole davvero livellare le prestazioni delle varie moto affinché possano essere tutte ugualmente competitive".

Basterebbe che la Dorna ritenesse nuovo il motore della Ninja 2021
"Ma così non è, perché in effetti qualcuno in Kawasaki ha commesso un errore e il nostro motore non è completamente nuovo. Posso comprendere la decisione della Dorna, ma allo stesso tempo, come ti ho detto, ritengo che ora i regolamenti vadano rivisti".

Redding in BMW e probabilmente Bautista in Ducati. E tu? Visto che la Kawasaki non è la moto migliore potresti trovarne una migliore
Si, ma non posso. Ho un contratto che mi lega alla Kawasaki per un’altra stagione. Poi vedremo.