SBK 2021: Redding a Portimao in bici da Jerez

Il pilota del team Aruba.it Racing Ducati percorre in bicicletta i 360 km che separano Jerez da Portimao. Un viaggio che potrebbe ripetere in futuro, ricordo di Dean Berta Vinales
30 settembre 2021

Con alcuni giorni a disposizione e “solo” 360 chilometri da percorrere, il circus della Superbike si è spostato da Jerez a Portimao in molti modi: in aereo (a Faro), in auto, in camion, in pullman e qualcuno anche in moto. Chi però ha senza dubbio scelto  il modo più faticoso, ma anche più divertente ed appagante è stato Scott Redding, che è partito dall’Autodromo Angel Nieto di Jerez in bicicletta ed ha raggiunto Portimao in due giorni, assieme al fotografo del team Aruba Matteo Cavadini, ed ovviamente con una macchina appoggio, più che altro per trasportare i bagagli.

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L’inglese della Ducati è un grande appassionato della bici che usa per allenarsi in qualsiasi parte del mondo si trovi. Percorrere 100, 120 chilometri al giorno non è cosa inusuale per Scott e quindi non ci si deve stupire se abbia impiegato solo due giorni e mezzo per raggiungere l’Autodromo do Algarve. Ecco l’intervista che Redding ha rilasciato al sito WorldSBK.

 

Come è nata l’idea di fare questo viaggio?

“L’idea ci è venuta il mercoledì di Jerez. Il mio capotecnico Giovanni Crupi, che conosce la mia passione per la bicicletta, per scherzo mi ha detto che avrei potuto arrivare a Portimao con la mia bici. Ho controllato e ho visto che erano 360, 370 chilometri. Ho pensato che fosse una grande idea e così abbiamo iniziato a programmare il viaggio. Le sfide mi piacciono ed ho colto al volo la possibilità di andare dalla Spagna al Portogallo. Ho visto paesaggi eccezionali e mi sono tenuto in allenamento per le gare”.

 

Come ti sei preparato e come ti senti ora?

“Abbiamo deciso in fretta e non abbiamo preparato quasi nulla. Sapevo che non avrei dovuto spingere mai troppo a fondo, che avrei dovuto mangiare le cose giuste al momento giusto e soprattutto che me la sarei dovuta godere. Ora sto benissimo, e mi sento come un motore che è sempre pronto a mettersi in moto, ma ora mi prenderò una giornata di riposo poi sarò pronto per il decimo round della Superbike”.

 

Un bel viaggio, insomma

"Ho avuto molto tempo per pensare. Lunedì sono rimasto in bici per 12 ore ed ho pensato a tante cose. Pedalando nel silenzio hai il tempo di 'pulire' la mente. Penso che ognuno nella vita debba compiere il proprio percorso. Non si può fare sempre quello che fanno gli altri, e se fai qualcosa che la gente pensa sia completamente pazzesco va bene. Per me non lo è del tutto; ho utilizzato questo tempo per pensare a tante cose, per rilassarmi, per godermela e per prendere il sole. E’ stato bellissimo”.

 

Descrivi i lati positivi e quelli negativi

"Lunedì ho pedalato tutto il giorno. Dopo il weekend di prove e gare mi sono svegliato alle 6:45 e non è stato facile. Poi però ho attraversato tanti centri storici con i sanpietrini e senza automobili. Ho visto tante culture diverse e tanti posti bellissimi. Un po di male al sedere dopo 240 chilometri e poi gli ultimi 20 sono stati duri, con molti saliscendi ed un forte vento contrario. In generale è stato bellissimo. Questo viaggio mi è piaciuto molto e sono riuscito a condividerlo con Matteo, il fotografo del nostro team. Ha voluto vivere questa esperienza insieme a me ed è stato bellissimo avere della compagnia”.

 

Un’impresa da ripetere

"Dopo il difficile weekend vissuto a Jerez con la perdita di Dean Berta Viñales, questo viaggio mi ha permesso di riflettere e chissà che non diventi un appuntamento fisso nel caso che i round di Jerez e di Portimao fossero ancora divisi da una sola settimana.  Forse in futuro potremo compiere questo percorso in memoria di Dean."

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