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Il mercato piloti MotoGP è in eterno fermento, ed ultimamente sembra che anche alcuni piloti della Superbike siano entrati nel caleidoscopio di possibilità create dalle squadre che ancora non hanno definito i propri piloti 2022. Si è fatto un gran parlare di Toprak Razgatlioglu come possibile pilota Petronas, prima che il turco annunciasse di aver rinnovato per due anni con il team Yamaha ufficiale (una decisione che in realtà non vieta al pupillo di Kenan Sofuoglu di emigrare in GP in caso di chiamata della casa dei tre diapason) e ora il sito Sky Sport rilancia la suggestione Jonathan Rea, che – a quanto scritto – accetterebbe una nuova sfida nella squadra della Petronas, con Morbidelli promosso nel team ufficiale.
Sulla vicenda Rea/MotoGP si sono sprecati fiumi di inchiostro, ma in effetti il sei volte campione del mondo Superbike in passato ha affermato che se gli venisse offerta una GP competitiva ci potrebbe anche pensare. “Di certo – la sua frase più celebre – non mi interessa andare nell’altro paddock solo per dire che ho parcheggiato il mio motorhome di fianco a quello di Rossi”. L’ultima volta che ne abbiamo parlato con lui, ci ha detto: “Marquez è l’uomo simbolo della Honda e io lo sono per Kawasaki”. Che tradotto suona più o meno così: “Io qui sono il pilota principale. La Kawasaki mi ascolta e viene incontro alle mie esigenze (vedi l’ultima Ninja 2021 preparata secondo le sue indicazioni) e quindi perché dovrei tentare una nuova avventura con un'altra azienda, per la quale io sarei solo uno dei tanti?”. Alla tenera età di 34 anni, e con almeno un altro anno di contratto con la Kawasaki, facciamo fatica a pensare che Johnny abbia l’intenzione di rimettersi in gioco nel campionato più difficile al mondo, e soprattutto per convincerlo oltre ad una moto competitiva ci vorrebbe un assegno con molti zeri, visto quanto gli viene corrisposto dalla Kawasaki.
Inoltre come abbiamo detto e scritto più volte, dopo aver vinto sei titoli mondiali consecutivi Rea ci è apparso con una rabbia agonistica inferiore rispetto a quella mostrata gli anni passati. L’aver vinto tutto ed il non avere avversari in grado di impensierirlo, poteva aver diminuito la sua spaventosa fame di vittorie e la sua determinazione nel ricercare di stare sempre davanti a tutti. Questo però prima di Donington, dove Rea è stato spodestato da Razgatlioglu. Il turco ha senza dubbio fornito nuovi stimoli al Cannibale che ora ha ancora qualcosa da dimostrare. Anche per questo facciamo fatica a pensare ad un suo futuro in MotoGP. Però quando si parla di ambizioni, di trattamenti economici, ma soprattutto di prestigio e di orgoglio è quasi impossibile comprendere cosa possa passare per la testa di un pilota e quindi: mai dire mai.