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Se in Superpole Race Razgatlioglu ha dovuto piegare la resistenza di Rea, nella seconda gara lunga ha dovuto tener testa sia al sei volte campione del mondo che a Bautista, che smentendo chi lo riteneva non adatto ad affrontare un corpo a corpo con i suoi due terribili avversari, le ha provate tutte per vincere, ma alla fine ha dovuto arrendersi al turco della Yamaha, che quando è assecondato dalla sua R1 diventa imbattibile.
Gara2 è stata la più spettacolare di questa prima metà di campionato e ha dato precise indicazioni. Razgatlioglu ha ritrovato la sua Yamaha (guarda caso quando si è smesso di parlare di lui in MotoGP) tanto da vincere cinque delle ultime sei gare. Bautista è l’unico che sa sfruttare il missile rosso e rispetto alle precedenti stagioni (inclusa quella 2019) sta dimostrando una diversa maturità e gestione delle gare. Quello che sembra maggiormente in difficoltà e Rea, che non vince da gara2 all’Estoril e accusa cali preoccupanti nel finale di gara. Va però considerato che quella di Most è la pista più ostica per la Ninja e che ora arrivano piste come Magny Cours e Barcellona.
Intanto la classifica dice che Bautista ha 298 punti, 31 più di Rea e 38 più di Toprak. Con altre 18 gare da disputare tutto è ancora da decidere, in quello che si preannuncia come uno dei campionati più divertenti e combattuti della storia del mondiale delle derivate