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Che la gara sia lunga o corta, qui a Barcellona sino ad ora il risultato è lo stesso: dominio assoluto di Alvaro Bautista. Come in Gara1 lo spagnolo parte in testa e non concede nulla ai propri avversari, andando a vincere con relativa tranquillità.
Anche oggi nessuno è stato in grado nemmeno di accennare un sorpasso nei suoi confronti. La coppia Kawasaki formata da Jonathan Rea e Alex Lowes ha fatto da scorta al numero 19 sino alla bandiera a scacchi, con il sei volte campione del mondo che ha avuto la meglio sul compagno di squadra, solo all’inizio dell’ultimo giro, con Lowes che non si è opposto (per usare un eufemismo) al sorpasso.
Per la seconda volta consecutiva Toprak Razgatlioglu manca il podio. Il turco della Yamaha ha impiegato quasi metà gara per avere la meglio su un grintoso Michael Ruben Rinaldi, e quando c’è riuscito i primi tre erano ormai irraggiungibili. Buona la prestazione dell’italiano della Ducati, che ha provato a tener testa al campione del mondo uscente sin quando ha potuto.
Philipp Oettl, che ha azzardato una gomma soffice all’anteriore, ha regolato il gruppo degli inseguitori, precedendo Xavi Vierge e Scott Redding che su questo tracciato sembra tornato quello di inizio stagione.
Dietro alla BMW dell’inglese c’è quella di Loris Baz, ultimo pilota ad andare a punti. Non ne hanno invece raccolti Garrett Gerloff, Lucas Mahias e Luca Bernardi, che hanno concluso nell’ordine dal decimo al dodicesimo posto. Buona la gara del giovane italiano che inizia a mostrare segnali di miglioramento, ed ha preceduto Kohta Nozane, Eugene Laverty e Roberto Tamburini. Anche in questa Superpole Race l’italiano del Team Motoxracing si è confermato stabilmente nelle prime quindici posizioni.
Gara da dimenticare per Axel Bassani, autore di una lunga escursione nella sabbia nel corso del sesto giro, mentre era in lotta per il sesto posto, e per Andrea Locatelli che ha concluso all’ultimo posto a causa di un contatto nel corso del primo giro.
Non hanno tagliato il traguardo Iker Lecuona, per una caduta al primo giro, e Michael Van der Mark. Dopo aver scontato un long lap penalty per aver urtato e fatto cadere Bernardi in Gara1, l’olandese è andato dritto a due giri dalla fine, per poi cadere nella via di fuga per non urtare le protezioni.