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Claudio Domenicali, il CEO di Ducati, è super appassionato di corse e la doppietta centrata oggi in Indonesia, con il titolo piloti SBK con Bautista dopo quello della MotoGP con Bagnaia, deve celebrarla da lontano. È in Italia e lo chiamiamo al telefono appena finita gara 2 di Mandalika.
“Un anno magico. Ed è in qualche modo -dichiara tutto di un fiato- un ciclo che si chiude. Per me, da sempre così legato alle corse, è il primo titolo mondiale SBK e il primo titolo mondiale MotoGP e ci ho lavorato molto. Quando sono diventato amministratore delegato le corse non erano così centrali, per molti motivi: ho trovato una struttura molto debole e quindi ci abbiamo lavorato tanto cominciando dall’ingresso di Gigi, che io ho preso sei o otto mesi dopo che mi ero insediato. E da lì è stata una lunga rincorsa, sia in GP che in SBK abbiamo cominciato presto a far bene e a vincere gare. Avevamo vinto un mondiale con Checa, poi abbiamo introdotto di nuovo il team ufficiale con Aruba, e con Chaz siamo arrivato molto vicini, mi pare tre secondi posti addirittura, facendo benissimo. Ma è sempre mancato un pezzettino…”.
Una giornata speciale, un anno storico. Soltanto Honda e una volta sola Yamaha hanno centrato questa accoppiata di titoli mondiali…
“Per Ducati è la prima volta che si vince il mondiale MotoGP e SBK insieme e quindi stiamo scrivendo la storia, 50 anni da quando Ago ha vinto con moto italiana, ed è la prima volta nella storia che vinciamo le due cose insieme. Siamo una delle pochissime case impegnate a questo livello, in modo ufficiale in SBK e con questo impegno in MotoGP, con questo numero di squadre. Forse siamo anche l’azienda che si impegna più di tutte nelle competizioni: guarda quante moto abbiamo in MotoGP e il livello in cui la SBK è gestita, perché la SBK è una moto molto curata, chiede moltissime attenzioni. Adesso c’è una polemica sul peso di Alvaro e quindi sul cambio di regolamento: ma noi ci impegniamo moltissimo, non so se tutte le altre cose si impegnano nello stesso modo. Secondo me, chi è il sostenitore del cambio del regolamento del peso potrebbe andare a vedere anche i risultati che faceva Alvaro quando correva con la moto precedente. E aveva lo stesso peso, mi risulta che non abbia vinto neanche una gara… Ci sono altri piloti leggeri ma vince solo lui, la polemica mi sembra irrispettosaper il talento di Alvaro e la qualità della moto”
C’eravate già andati molto vicini nel 2019, con Alvaro.
“Sì, e sono state diverse le cose che non sono andate bene, anche in MotoGP con Jorge. Ma le competizioni sono fatte così, si devono veramente infilare bene tutte le cose. Quest’anno abbiamo avuto una base tecnica molto solida e una grande affidabilità della moto, sia in MotoGP sia in SBK”
In MotoGP avete tanti giovani e il futuro appare roseo, qui Bautista ha già 37 anni e le cose potrebbero complicarsi…
“La SBK è un po’ così, anche le altre case hanno un solo pilota che vince. La risposta esatta non ce l’ho, ma forse in realtà questi tre piloti sono superiori agli altri come talento loro, mentre in MotoGP sono numerosi i piloti talentuosi. Penso che in SBK ci sia meno vivaio e forse, costruendo nello stesso modo, forse si potrebbe arrivare allo stesso risultato. Ma avere un impegno analogo sia in SBK sia in MotoGP sarebbe impossibile per noi e le nostre dimensioni”
Purtroppo non sei laggiù a festeggiare… Farete un modello celebrativo, per l’accoppiata così prestigiosa?
“Mi è dispiaciuto non andare, ma il periodo è complicato, c’era Eicma dove siamo tornati con molto impegno, siamo anche in competizione con la moto migliore del salone… Ma sono vicino ai ragazzi, mi sono sentito ieri… Un modello celebrativo? Ci stiamo pensando!”