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Ancora bagnato di Prosecco, dopo aver festeggiato assieme a tutti i componenti del team Aruba.it Racing Ducati, l’ingegner Luigi Dall’Igna si concede ai nostri microfoni, stanco ma felice per uno storico doppio successo mondiale.
Complimenti. Una vittoria che in Ducati mancava da molti anni
“Difficile trovare le parole per descrivere la gioia che stiamo provando per questo secondo grande successo, ma voglio dire che sono particolarmente felice per i ragazzi a casa, i tecnici che in Ducati hanno svolto un lavoro strepitoso in entrambe le categorie, Superbike e MotoGP e che ora stanno finalmente portando a casa le soddisfazioni che si meritano"
Ieri parlando con Paolo Ciabatti mi ha detto che è stato il tuo arrivo a cambiare radicalmente le cose
“Io ho fatto quello che avevo sempre fatto nella mia carriera, vale a dire fare le cose al meglio possibile. Se mi guardo indietro vedo un percorso lungo, ma molto interessante e segnato dalle tante belle cose che sono accadute”
Al top sia in GP che in SBK. Il difficile arriva adesso. Bisogna confermarsi al top
“Ora dovremo lavorare ancora di più e meglio per restare qui. In cima. Confermarsi è indubbiamente la cosa più difficile, ma noi ci metteremo tutto l’impegno del quale siamo capaci e tutta la nostra grinta"
Alcuni vostri competitors chiedono a gran voce di limitare la Panigale V4. Tu cosa ne pensi?
Non ha senso limitare chi vince e chi dimostra di essere il migliore. Quando Rea ha vinto sei titoli mondiali consecutivi nessuno chiedeva di limitare la sua Ninja. Mi sembra quindi sportivamente corretto lasciare le cose come stanno, e premiare chi ha dimostrato di essere il più forte e di aver lavorato meglio”
Cosa ne pensi delle super concessioni introdotte dalla FIM che consentono di apportare modifiche e correzioni anche al telaio? Non ci stiamo allontanando troppo dal concetto di “derivate dalla serie”
La tua domanda è giusta, però ritengo che per il bene del campionato, e quindi di tutti i suoi partecipanti, sia giusto aiutare chi è in difficoltà. Questo è salutare per il campionato. Le super concessioni sono giuste se partiamo da una base un poco più standard e quindi di serie, per evitare magari certi eccessi che invece non servono a nessuno”