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Il leone verde ruggisce forte ad Aragon anche nella seconda giornata, dopo aver dominato la prima, e intimorisce i suoi avversari essendo il solo in grado di scendere sotto il muro del 1’49. Con un fantastico giro in 1’48”714 il Cannibale infligge un distacco di oltre tre decimi sia a Toprak Razgatlioglu che ad Alvaro Bautista, rispettivamente secondo e terzo. In valore assoluto il tempo di Rea non è poi così vicino al giro veloce stabilito dallo stesso pilota nella Superpole dello scorso anno (1’48”458), ma assume un grande valore se consideriamo che oggi al Motorland Aragon faceva decisamente freddo. La prima posizione del sei volte campione del mondo non piace certo a Toprak e Bautista, ma non li impensierisce più di tanto in quanto sono stati entrambi molto veloci sul passo gara e si sono preparati al meglio per il primo round che inizierà venerdì sempre sulla pista aragonese.
Dietro a quelli che sono da tutti considerati i più probabili antagonisti per il titolo mondiale 2022, si sono piazzati Garrett Gerloff e Loris Baz, gli ultimi due a cedere per meno di un secondo nei confronti di Rea. Visto quanto aveva fatto vedere l’americano nei precedenti test invernali non siamo stupiti del suo quarto posto, mentre in pochi si aspettavano un Baz così veloce, visto che il francese è al suo primo anno con la M 1000 RR tedesca. Una rondine non fa primavera e un solo giro veloce non garantisce la competitività di una moto, ma intanto il francese si è divertito a fare…….Tom Sykes e ad essere l’unico pilota BMW a piazzarsi nella top five.
Sesta posizione per Andrea Locatelli che si sta adeguando alla nuova elettronica Yamaha che invece piace già tanto a Toprak. La settima posizione di Michael Ruben Rinaldi non soddisfa ne lui e nemmeno la sua squadra. “Sappiamo cosa ci serve – ha affermato il pilota italiano al termine dell’ultima sessione – ma al momento non lo abbiamo trovato. Continuiamo a lavorare e ad essere positivi”.
Chi ha già raggiunto risultati positivi sono i due piloti Honda: Iker Lecuona e Xavi Vierge, rispettivamente ottavo e nono. I due giovani spagnoli si stanno impegnando molto per portare in alto la Fireblade e potrebbero essere le sorprese del primo round che, ricordiamolo, si corre a casa loro. Un concreto Philipp Oettl chiude la top ten con la V4 del team GoEleven. Il tedesco ha iniziato la stagione con il piede giusto e siamo curiosi di vedere cosa potrà fare in gara.
Delude l’undicesimo posto di Scott Redding che non riesce ancora ad adattarsi alla quattro cilindri bavarese. Il suo distacco dalla vetta diminuisce, ma un secondo e tre decimi sono ancora tanti per un pilota che lo scorso anno ha lottato per il titolo mondiale. Ancor più deludente la dodicesima piazza di Alex Lowes, che anche ieri non aveva certo brillato. Dietro al pilota ufficiale Kawasaki troviamo le due BMW di Eugene Laverty e del sostituto di Michael Van der Mark: l’ucraino Ilya Mykhalchyk. Kohta Nozane è sedicesimo e precede il nostro Roberto Tamburini, che deve ancora prendere confidenza con la sua R1 privata, ma riesce a contenere sotto i due secondi lo svantaggio dalla prima posizione. Il pilota del Team Motoxracing precede Axel Bassani dal quale ci si aspettava qualcosa in più. Sono solo test, ma la sua è una diciassettesima posizione certamente inaspettata anche per il team Motocorsa. I due giovani italiani Luca Bernardi e Gabriele Ruiu (che disputerà solo alcune gare del WorldSBK) chiudono al diciannovesimo e ventesimo posto.
In Supersport per la prima volta non è Nicolò Bulega a far segnare il miglior tempo che appartiene a Jules Cluzel con la Yamaha del team GMT94. Dietro al francese ci sono Lorenzo Baldassarri con la R6 del Team Evan Bros. e Can Oncu con la Kawasaki di Puccetti. Il pilota Aruba Ducati, fermato a metà dell’ultima sessione da un problema tecnico, chiude quarto e precede il campione mondiale uscente Dominique Aegerter. Ottimo il sesto posto del (quasi) debuttante in SS Yari Montella compagno di squadra di Oncu, davanti alla MV di Niki Tuuli. Nono posto per De Rosa e undicesimo per Federico Caricasulo, entrambi con la Ducati V2. Stefano Manzi è tredicesimo con la Triumph, mentre solo ventunesimo Leonardo Taccini davanti a Oli Bayliss, che non aveva mai girato al Motorland Aragon.